Ho comprato casa. Mi sono sposata. Ho fatto un figlio, ne ho fatto un altro. Ho cambiato casa, ho cercato di averne un terzo, e poi ?

E poi?

Un giorno mi sono svegliata in un letto che non mi apparteneva più, in una casa arredata con gusto, ho guardato mio marito e mi sono chiesta chi era venuto a rubarmi l’amore di soppiatto la notte.

Volevo un tetto sopra la testa, incrociare i piedi sui suoi, una sicurezza affettiva, ed è quello che ho avuto. Solo che non mi bastava.

Il giorno più bello della vita, quello che ci raccontano da quando siamo piccoli, era passato e, sinceramente, un giorno è troppo poco.

Non mi bastava essere madre e moglie. Non mi bastava scopare ogni tanto, avere un bacio sulla guancia, andare dai suoceri la domenica, fare la canonica vacanza d’estate ogni 15 giorni al mare. Uscire con le amiche il giovedì per sparlare dei mariti. E credermi felice.

Il matrimonio non é che un contratto, una stipula tra due individui. Dovrebbero insegnarci a navigare a vista. Dovrebbero insegnarci a lasciarci quando è necessario.

È quel “sarà per sempre” che rompe le uova nel paniere. Nulla è per sempre, su questo credo che siamo tutti d’accordo.

La cosa buffa è che la separazione fa comprendere  se in quella famiglia tradizionale c’è stato amore.

Ecco, dopo una separazione ci si dovrebbe amare in modo diverso. Invece tutto cambia e si scopre di essere stata una posizione sociale, uno status, in poche parole: un bisogno.

E se il bisogno mi è stato tolto e la principessa che dovevo salvare riesce a salvarsi da sola, io l’anniento perché mi ha spogliato del mio vestito azzurro.

Posso usare le mani, nei casi di femminicidio, ma anche i figli, ad esempio, non dare il mantenimento o piccoli, grandi ricatti quotidiani che sfiancano.

È allora che ho capito il valore del mio matrimonio e ho capito che non sono i progetti che fanno l’amore.

A volte, i figli sono una scusa. A volte, i progetti sono una scusa. Per non guardare.

Allora, se avete sempre bisogno di fare qualcosa, se la sera a tavola mangiate guardando la televisione, se dite: ci sono i figli non possiamo ritagliarci degli spazi per noi! Fatevi delle domande.

I figli cresceranno, la casa sarà la stessa e l’uomo e  la donna che avete di fianco pure.

La domanda è quanto amate le sue mancanze. I pregi, quelli li amano tutti. Non quanto siete capaci di sacrificio. L’amore è il sacrificio non vanno d’accordo. Ma quanto quelle sue mancanze sono parte di voi.

E non accontentatevi di incrociare i piedi con i suoi. Chiedete di più a voi stessi e al vostro rapporto, perché un giorno potreste svegliarvi e domandarvi chi è quell’estraneo nel vostro letto.

Può darsi che vada bene così oppure no. Ma insomma, abbiamo una vita. Questa. Non sprechiamola se possiamo.

E cerchiamo l’amore perché esiste, magari è temporaneo, fugace ma è sempre meglio del vuoto intorno stando insieme e dei confini sfondati.

Penny

11 comments on “Progetti e amore. O bisogno?”

  1. Ciao.
    Ti scopro solo oggi. Ti leggo e mi leggo nelle tue parole. Leggo tutte le mie contraddizioni, tutto quello che ho pensato e non ho detto, quello che ho detto e non è stato capito.
    Leggo e piango perché quello che scrivi è come un evidenziatore giallo sui miei pensieri grigi e senza coraggio.
    Grazie.

    • Il coraggio non sta solo nelle scelte, non so se ho capito bene, ma finché si resta, c’è un motivo. Prova a cercarlo quel motivo. Facciamo quello che possiamo. Dovremmo partire da lì. E volerci più bene, soprattutto nei pensieri grigi. Dammi notizie di te. Un abbraccio grande. Penny

  2. Ciao Penny,
    Scopro oggi l’esistenza delle tue pagine..così piacevoli e piene di bello.
    Mi va di ringraziarti, per come rappresenti le donne con la tua dolcissima intelligenza.. I disegni che colorano le tue parole poi, così leggeri e sorridenti..
    Grazie!
    Continuo a leggerti, e a conoscere..
    M

  3. Ciao Penny, leggo questo post solo ora, ero partita a conoscersi dall’altro sulle separazioni, quello che dice in nome dei figli. L’ho mandato in giro per farmi capire, quello. Questo é ancora piú, vero, la tua storia somiglia molto alla mia, sono passata di lí, quel “per sempre” che mi ha ingabbiata e ingannata. Infelice, per avere lui al mio fianco, credendo di non avere scelta: pensavo che fosse la mia croce. Quando ho sentito l’amore…ho dovuto cambiare pelle per non impazzire. Ti ho scritto anche oggi, non ci perdiamo. Grazie!

    • Noi donne siamo camaleontiche, cambiamo spesso pelle e ci trasformiamo. Ci fanno sentire in colpa e ci insegnano che tutto deve rimanere immutato e se qualcosa si rompe è solo colpa nostra. Ma quell’amore c’è ancora? Chissà.
      Ti tengo stretta, altroché. Penny

  4. No, non c’é piú. Non c’é mai stato, se non nei messaggi complici scambiati per 4 mesi, negli sguardi suoi pieni di attrazione, nelle intenzioni di entrambi. Io ho perso la testa, lui ha detto “non ce lo possiamo permettere”, ma gli piaceva sentirmi, gli piacevo…. Io mi innamoravo sempre piú, dopo 4 mesi ha scritto che aveva una famiglia che lo amava e non poteva tradire…Dolore per 7 mesi.L’ho dimenticato con una storia travolgente per me fisicamente e mentalmente. Il primo uomo vero… Lui libero, troppo libero per avere anche solo um impegno, io ormai fuori dal matrimonio. Stavamo benissimo, si sentiva e lo dice anche lui..confondendomi, poi non mi cercava mai….Un anno e mezzo che sono per lui se ha tempo, e non mi so dare dignitá. É finita tante volte, ma non so se é finita. Dicono che sono brava, e bella. Molte amiche. Ma sono sola…..

    • Cara Simona, tutti siamo soli, anche se crediamo di non esserlo. La solitudine è una condizione dell’esistenza. Tieniti le amiche, quelle che sanno confortarti. Tieniti le parti buone e butta le scorie. Ma, nel mentre aspetti, vivi e non stare in attesa, per lui, se ci riesci. Fai quello che puoi, giudicarti non serve a nulla, solo a farti male. Almeno è quello che ho imparato dall’essere l’altra. Le cose accadono prima o poi, alcuni uomini non hanno coraggio e sono dei traghettatori. Ci servono per andare avanti e capire ciò di cui abbiamo bisogno. Essere soli non è solo una cosa negativa, anche se fin da piccole ci insegnano che è così. Ci sono persone che stanno insieme e sono sole, più di altre. A volte, è necessario cambiare prospettiva per guardare le cose. L’amore arriva, non avere fretta, e non ti dico quello vero, perché ogni rapporto, a mio avviso, contiene in sé delle forme di amore, ma quello che ti farà stare bene. Non tenerti un uomo se non è così, oppure goditi i momenti che stai con lui, ma per il resto vai avanti e fai delle cose per te anche se è difficile. L’amore ci trova prima o poi. Vorrei dirti tante cose…torna. Ti mando un bacio Penny

      • Ancora grazie, sai essere un balsamo, che generositá e attenzione verso tutti i commenti! . Vorrei sapere io di te, di quell’amore, ma capisco che tu sei pubblica, e andrá bene se e quando ci si potrá scambiare altro in qualche modo. Ricambio il bacio.

      • Quell’amore è passato attraverso burrasche, giudizi e caos. Grazie a quell’amore a quarant’anni ho provato una passione travolgente e ho capito cosa vuol dire prendersi cura dell’altro. Nonostante ciò abbiamo sofferto e fatto soffrire persone a cui volevamo bene. Tanto, tantissimo. Nonostante ciò siamo in piedi e passiamo attraverso cambiamenti continui. Di certo ero pronta e non so se sarà per sempre. Penso a me e alle mie ragazze, innanzitutto. Penso a stare bene con lui e senza di lui. Mi sento sola? Sì, a volte, come tutti, come te Simona. Grazie di esserci.

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