Siamo piccoli, infinitamente piccoli. Lo penso spesso, eppure non riesco a non farmi fagocitare dalle cose. Non ci riesco, entro in paranoia e mi arrovello per quello che avrei dovuto fare, dire e essere.

Nonostante ciò mi appartiene la percezione costante che la vita abbia un tempo finito  e non posso sprecarla con pensieri che non mi portano da nessuna parte.

Bisognerebbe avere più vite o forse incominciare a riconsiderare quella “vecchia” con occhi meno accecati dall’abitudine.

Ovunque ci sono ricette per la felicità, per come dimagrire, per come raggiungere dei risultati, per autoaffermarsi. Cerchiamo regole fuori di noi ed eroi che ci portino verso la salvezza.

Non avete la percezione, labile e nascosta, di rinunciare alla libertà?

E se quella “vecchia” esistenza che ci appartiene, che frequentiamo ogni giorno, quel corpo con le rughe, espressione del tempo che passa, quelle delusioni, quei sogni mancati, qui figli che ci fanno ammattire, quell’amore perduto, fossero ciò di cui abbiamo bisogno?

Se le macerie fossero un dono, gli insuccessi infinite possibilità di trasformazione? Il dolore un’occasione per ritrovare se stessi?

Tutto assumerebbe un altro valore. La nostra vita e noi dentro. Come una parete color ocra che ci fa da sfondo.

Non per tempi migliori, per un “adesso” che scorre con di noi.

Senza eroi e regole per essere felici che intanto la felicità delle regole non sa che farsene.

La felicità non vuole delle risposte, fa solo domande. E finché domanda state pur certi che siamo vivi.

 

7 comments on “La felicità delle regole non sa che farsene.”

  1. Cara Penny, ti seguo, inevitabilmente, da tempo.
    Inevitabilmente perché quello che scrivi mi fa sentire bene e allora non ci rinuncio.
    E’ per me cosa rara. In tanti/e scrivono, indicano, raccontano, profetizzano, ingarbugliano, consigliano, come un vociare che alla fine agita la mia mente e il mio cuore. Tu no. Sei sintetica, e la poesia del tuo scrivere è semplice e pratica. Mi commuovo spesso. Le tue parole mi allineano. E’ una fortuna averti incontrato. Grazie.
    E questa cosa che la felicità non se ne fa nulla delle regole, beh, cade particolarmente a fagiolo. Quindi di nuovo grazie. Bello che ci sei! M.

    • Sono contenta del fagiolo e sono contenta che a qualcuno quello che scrivo possa essere utile come riflessione o pausa. Grazie Miriam, mi sono emozionata anch’io per le tue parole. Ti abbraccio, ritorna se vuoi. Penny

  2. Io sono stata ingannata dall’illusione che stare dentro le regole (quelle cattoliche tra l’altro soprattutto), mi garantisse una buona vita. Per rispettarle stavo morendo dentro. Separazione per liberazione di me, di tutto il bello che sentivo e non potevo esprimere. Se poi arriva una passione si squarcia tutto, e tu decidi di dover rompere i lacci, costi quel che costi…. Ora fatica e confusione e preoccupazione. Senti i tuoi limiti le tue paure, e oensi e speri che sia un’occasione per ricominciare piú forte e piú vera. Bacissimi Penny

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