Ieri sera eravamo sul solito divano, noi tre. Un divano in cui stiamo strette e ogni santissima volta le girls litigano per il posto. Sembra che vogliano a tutti i costi starmi vicino, si lanciano parolacce e si picchiano, per poi allontanarmi in malo modo se le sfioro.

C’è che, a volte, non le reggo. Si fanno i dispetti e mi trattano come fossi stupida, mi dicono:

ma che problema hai?  Calmati!

Mi calmerei volentieri se non dovessi ripeter loro continuamente di tirare su 
le mutande da terra, di mettersi a posto la camera, di buttare le carte nella 
spazzatura. 
Cerco di resistere e non mettere mano in quel caos, a volte ci 
riesco, altre non resisto, cavoli, è più forte di me! Entro e rassetto. E mi 
innervosisco perché lo faccio.

A volte prenderei il primo oggetto tra le mani e glielo lancerei sulla fronte. Prima a una, poi all’altra.

Respiro, cerco di non intervenire, come leggo dai profeti, quelli che ti dicono che madre devi essere.

Respiro ancora mentre continuano a dirsi le peggio parole. Si infastidiscono a vicenda, si rincorrono e mi invocano. Si aggrappano a me per proteggersi.

Dovrei essere doppia, difendere una e l’altra contemporaneamente. Invece respiro, conto fino a cento, divento impermeabile.

Sono brava, faccio quello che mi viene detto, per cinque minuti esatti! ALLA FINE SBOTTO.

Urlo anch’io e sembriamo delle matte.

Sono una madre che non c’entra con le altre madri, quelle che sanno come vanno le cose. 

Ogni volta tutti i buoni propositi vanno a farsi fottere. E io rimango quella di sempre. Loro le adolescenti detestabili di sempre.

Non c’è soluzione al nostro essere un gran casino, ma ogni volta ci spero. Di essere qualcosa di meglio. Di riuscire ad applicare i consigli dei profeti e delle mamme che sanno come vanno le cose.

Ma finisce sempre allo stesso modo. Dovrei farmene una ragione!

Le girls che mi guardano con gli occhi a pesce, io che divento rossa, le vene del collo che si gonfiano, e la gola che va a pezzi, e mi rispondono SOLIDALI:

Ma che problemi hai?

ECCO, APPUNTO, MA CHE PROBLEMA HO.

Io non l’ho ancora capito!

18 comments on “Sono una madre che non c’entra con le altre madri, quelle che sanno come vanno le cose.”

  1. Penny questa fa sorridere!! Forza, siamo tutte sulla stessa barca, con degli adolescenti sbruffoni e inconsapevoli e disordinatissimi.. E noi siamo tutte cosí, altroché, imperfette, irascibili, stanche, urliamo e non vorremmo, offese e ferite come nn vorremmo.Presenti, umane!!! Un abbraccio…

    • Ma tu dici…ci sono volte in cui mi sento un disastro, eppure ci provo. Sai quelle cose che dicono sulle buone madri? Ecco…meglio non pensarci! Ti mando un bacetto. Penny

  2. …sembriamo matte e ci promettiamo che questo altra volta saremo a “modo”
    Cara Penny io personalmente penso che sia tutto nella norma!!!
    Le convivenze con nessun essere vivente è idilliaco…ognuno di noi lascia una traccia nell ambiente in cui vive,e poi ci sono ruoli che si hanno e tempi da attendere,e in fretta avviene il cambiamento…quel cambiamento che poi a ripensarci, ci mancano un po le mutande per terra..i piatti nel secchiaio..i capelli nel lavandino…e potrei andare avanti all infinito..
    Ma infondo a noi mamme che non sanno come vanno le cose…va bene così e la libertà paga sempre!!!
    I nostri figli sono gli ospiti piu graditi…e a nessun ospite si chiede di mettere in ordine o no…???

    • I nostri figli sono gli ospiti più graditi…ma è meravigliosa! Credo che la terrò con me come dono prezioso.
      A volte mi sento matta! Penny

  3. È la storia di tutte noi, poi crescono e noi siamo li, pronte ad accogliere ed accoglieri…notte serena dolce Penny

  4. Penny… che consolazione poter condividere con te anche questo risvolto di fatica. Ti racconto: abitiamo qui da 10 anni e c’è una signora il cui terrazzo è proprio dirimpetto al mio, ma distante una decina di metri tra cortili e terrazzi d’altri, e ci si è scambiate negli anni solo poco più di un cenno di saluto.
    Però, qualche anno fa (tre o quattro) l’ho incrociata tra gli scaffali dell’Esselunga: la saluto con un largo sorriso e aspetto che mi metta a fuoco. Lei, per due secondi netti mi “inquadra”, al terzo secondo sbotta (neanche un Buongiorno, tipo) “aaahhhh, Lei! Ma lo sa che mia figlia mi dice sempre Mamma, quella signora urla come te!?”. Ecco. Non credo che servano considerazioni. Mi dispiaccio perché non altrettanto sia accaduto per le gentilezze che da me sono uscite per i miei figli, ben maggiori delle urla.
    Se ti può consolare, ti dico che negli ultimi due anni le cose sono cambiate totalmente, ma non so chi ringraziare, perché se fosse continuata così la storia io sarei finita in neuro. Forse i bulldozer sono cresciuti un poco, forse.
    E forse sono cresciuta un po’ anch’io…
    Ti abbraccio forte: vedrai che passa. E non preoccuparti, sei una Mamma sana e giusta. 🙂

    • Non ricordo quanti anni hanno i tuoi bulldozer…dici che c’è speranza? Consolami perché oggi ad esempio le avrei prese a sberle almeno tre volte. Meno male che stasera vanno a dormire dalla nonna, non so come sarebbe finita! Baci Penny

  5. Siamo tutte un po’ cosi…cerchiamo di fare tutto…essere tutto..sbagliamo spesso,ma ci siamo sempre…

  6. Dal mattino. Richieste e risposte.

    Mammaaaa!!!!
    -Siiii?” morbido venato di stridulo)

    “Mammaaaa non va più il tableeet!!!Buargh!”
    -Uh povero piccolo tesoro. Chiedi a tuo padre (acidulo spolverato di zucchero)

    “Mamma mamma mamma perché devi andare a lavorare!!! Buuu!!!”
    (Perché mi riposo, a lavoro)

    “Marti…hai dimenticato di pagare la bolletta non c’è più latte hai controllato l’assicurazione???”
    -Si, no, poi faccio tutto (fintamente funzionale e di fretta)

    -“figlia… Non è per giudicati MA….blablabla la bambina era col leggins sguarato bla bla bla…”
    -Con gli strappi vanno di moda! Devo andare che arrivo tardi! (Sorriso con denti a punta)

    arrivo tardi.

    “Proooofff!!! C’è lei ora? NAAAAHHH….mavaff….anzi siiiii posso ripassare inglese con Minchiolone??? Eh Eh su prooof lo sa che le voglio bene…”
    -NO, TU FAI QUELLO CHE DICO IO E DAMMI IL DIARIOOOO (voce da indemoniata)

    Telefonata: “la bambina ha la febbre…la viene a prendere?”
    -Si certo, grazie davvero! (Affabile e giudiziosa)

    Telefonata: “mamma/suocerina vai a prendermi la bambina prima da scuola che sta poco bene perf.?
    Risp: ” te lo dicevo io che ierisera era un po pallida…in casa vs c’era corrente comunque, come sempre! Etc etc etc”
    -GRAZIE DEVO ANDARE POI CI VEDIAMO A CASA (orchessa)

    -Proffffff!!!! Mi sono tagliato col cutter! (Mano piena di tempera rossa)
    – AMPUTIAMO! (Grande sorriso, voce da jocker)

    -MaaaeeeÉstraaaaa….sono caduta perché Luna mi ha spinta perché dice che il pennarello di Frozen è il suo invece me lo ha regalato sua cugina che è in seconda B e ora è miooooo!!! É miooooo buuuuaaarghhh!!!!”
    – ……….. Luna vai a sederti. E tu aspetta, prendo un aspirapolvere industriale tutto il moccio che ti ricopre…. (Dolce ma ferma).

    A casa:
    “Come va ragazzi?”
    “…. ….. ….. ….. …..” (attaccati a tablet)
    “Staccatevi un attimo!!!! Ho detto C-I-A-O!”
    “Snort!!! Che cccccc’é?!?”
    -AAAAAAHHHHHH!!!!!
    (Erinni. Urlo mentre mia madre mi dice che la bambina stava benissimo mentre con me notte insonne da reparto malattie tropicali….)

    Eccomi.

  7. ??? sorrido. Non mi sento più sola. Nel mio piccolo, grazie ai tanti anni all’estero, ho imparato ad accettare che non posso essere dappertutto e a fare un po’ la mamma anglosassone che non corre ad ogni richiesta e ogni tanto li molla tutti lì ad urlare e piangere finché non si calmano da soli. Io ho un bimbo di 9 mesi e una bimba che va per i 5 anni. Lei a volte mi dice: “Mamma calm down, just relax!” (Mamma calmati e rilassati) se mi dice così adesso non oso immaginare cosa mi dirà da adolescente. La vita mi ha portato ad avere 2 bimbi “tardi” e all’estero quindi senza poter contare sull’aiuto della famiglia o amici perché ci spostiamo di nazione in nazione ogni 3 anni. L’unica cosa che mi sento di dire è cerchiamo di prendere il tutto con un po’ più di leggerezza, in primis per noi ma anche per loro. Una mamma un po’ più sorridente fa bene a tutti, a noi stesse per prime. E come al solito è facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Ma proviamoci. Un pochino ogni giorno. I risultati arriveranno. Un abbraccio dal freddo North Dakota a tutte!

    • Voglio venire a stare con te! Mentre leggevo pensavo che mi sarei abbandonata volentieri a una madre così imperfetta e sorridente. Che coraggio che hai! Io sono un’abitudinaria e la tua storia mi affascina molto. Mi chiedo come si faccia con le amicizie e tutto il resto…Scrivimi…ora vado sul blog baci.

      • Qui sul mio divano c’è sempre un posticino libero e un fumante infuso, té o caffé a seconda dei gusti, oltre alla camera ospiti ?. Ti scrivo qui di come si fa? Guarda, potrei scrivere un libro o in 2 parole dare un quadro generale: si arranca! Ma è troppo riduttivo. Pian piano ti scriverò ??

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