I nostri figli hanno bisogno di sapere che la felicità comprende il buon uso della tristezza.

Che il dolore può diventare cura. Che l’amore si trasforma, può finire e ricominciare altrove.

Che il tempo ci cambia. Nelle rughe, nei fianchi più larghi, nella pelle morbida. E tra quelle crepe c’è lo spazio della consapevolezza, del valore del giorno che passa, della storia che siamo. Quindi possono amarsi.

Che la bellezza è qualcosa che riguarda l’anima. Di quello ci si innamora.

I nostri figli hanno bisogno di sapere che siamo fatti di cartapesta, ma per loro diventiamo solidi in un attimo.

Che non sempre riusciamo ad essere dei buoni genitori. E ci dispiace.

Che non esistiamo per correggere, ma per farci  esempio di atti ed eredità di desiderio. E che i progetti più grandi, spesso, nascono dalle delusioni.

Che le cose non sempre vanno come ci si aspetta, anzi quasi mai. E che ci vuole tutta una vita per sapere com’è andata.

I nostri figli hanno bisogno di sapere che nulla si ottiene senza una dose di sacrificio, tranne l’amore. Quello richiede un movimento spontaneo verso l’impossibile.

E loro sono il nostro impossibile.

Lo devono sapere.

Da noi si aspettano solo che stiamo bene e, ad un certo punto,  avremo la forza sufficiente per mollare la presa e lasciarli andare.

Solo allora potranno costruire il loro destino, noi abbiamo il nostro di cui prenderci cura.

Questo è l’atto d’amore più grande: prenderci cura del nostro destino, in modo che possano inventarsi e loro.

E stare bene.

10 comments on “Ai nostri figli non interessa molto di noi. Se non di sapere che stiamo bene.”

  1. Leggere questo post è stato come volare. Non so perché ma il mio spirito si è librato alto nel cielo. Che bello! Sempre grazie x le belle parole e Ie belle emozionI che susciti ogni volta. E per i bei disegni! Che già solo loro hanno tanto da dire, a chi li sa guardare con un occhio un po’ più attento.

  2. Le ultime righe hanno fatto volare il mio spirito tanto in alto. Che bello. Grazie davvero per le belle parole e le belle emozionI che susciti ogni volta.

  3. Fantastica Penny!
    Oggi a pranzo parlavo proprio di queste ‘cosucce’ con mio figlio lontano. Poi passando da facebook prima di ricominciare a lavorare, il primo post era il tuo articolo!
    Ci si deve passare per saperlo narrare con questa profondità e leggerezza al contempo.
    E stasera ne ho fatto un video, ti ho citata http://bit.ly/2nQb6Lq

    • Il video mi ha emozionato. É bello vedere che le parole trovano strade di trasformazione. Ci rende più ricche. Buona serata e grazie davvero Penny

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