Non ho figli da mettere in mostra.

Il più delle volte arrancano, e spesso non arrivano dove vorrebbero.

Non hanno medaglie né sono i primi a scuola. E nemmeno si piacciono.

Non sono la mia soddisfazione, né i miei gioielli.

Non sono speciali né vogliono esserlo. Cercano di stare bene. Almeno credo.

Solitamente sono distratti, con la testa per aria, e il culo posato sul divano.

Non so se sono bravi. Se mi amano, mi stimano o che altro, meglio non chiederselo.

Se hanno successo in qualcosa io non me ne sono accorta, e neanche loro.

Per il momento non hanno aspirazione alcuna, se non la festa che li aspetta e la fine della scuola.

Ho figli a volte sofferenti. Non sanno bene quello che vogliono.

Sfuggono la competizione come fosse la peste, intanto non sarà quello a renderli più forti.

Cercano di passare inosservati. Cuffie nelle orecchie, occhi al cielo, bocche sbuffanti.

Non sono il mio destino né io il loro.

Non ho figli da raddrizzare, ci vuol tutta che stia in piedi io.

Non sono il mio orgoglio né l’alibi su cui appoggiare la mia vita.

Non ho figli da mostrare, immagini di copertina, né ricette di felicità.

Mi sa che i figli desiderino solo essere figli. E basta.

 

11 comments on “Non ho figli da mettere in mostra.”

    • Non so se si può parlare di soddisfazione. L’articolo voleva essere un po’ provocatorio, anche io lotto costantemente con ciò che vorrei per loro e amarli per quello che sono. Mi ripeto nella testa di lasciare andare e non sempre ci riesco, di non paragonarli con gli altri, di non mettere su di loro aspettative, ma accoglierli. Non è facile ma ci provo. Grazie Mille Penny

      • L’educazione dei figli non è facile di per sè. Le difficoltà sulle quali una madre si ferma a riflettere,sono la dimostrazione dell’amore che essa prova nei loro confronti. Questo amore traspare dai tuoi scritti e gli scritti,si sa,arrivano dal cuore. Grazie a te,invece,per i mille spunti di riflessione che sai donare.

      • Non so, a volte, mi sento un gran casino. Oscillo tra fare le cose che mi sembrano giuste e la certezza che sto sbagliando. Un viaggio lungo il nostro. Grazie di esserci. Penny

      • Quando avrò finito il lavoro ci sarò con uno scritto più lungo,aspettami,se vuoi,sul tuo ultimo post ? P.S. Noi siamo “mamme del mulino”,che il bianco lo lasciamo tranquillamente alle altre! ??????

  1. ciao. non ho ben capito perchè, ma sono commossa.
    forse è la sempre tanta verità. ha una sua luce e una potenza che toglie il fiato x quanto è bella.
    grazie

    • Grazie Miriam,tengo molto a questo articolo. Alla possibilità di guardare ai figli per ciò che sono. Impresa ardua ma si resiste, forse andando un po’ controcorrente. Non sai come mi ha fatto piacere il tuo commento. Grazie davvero Penny

      • c’è che non sono tante le mamme con cui si può dire la verità di ciò che c’è. che poi alla fine è tutto quell’amore e tutta quella paura. Siamo così fragili. Io lo sono tutti i santi giorni. E li vedo in riga tutti gli scivoloni e gli errori e i pensieri storti mentre cammino con mia figlia. Mi chiedo se non debba già mettere via qualcosa per un’eventuale sua futura psicoterapia.
        Però eccomi: è la verità di me.
        E di nuovo grazie Penny, perché tu la verità la dici, anche quella che sta nelle pieghe.
        C’è altro che serva fare? Grazie di farlo anche per me.

  2. E’ la prima volta che scrivo, da quando ti seguo (posso darti del tu?). Lo faccio ora volentieri perché questo post, sullo stile della poesia “I vostri figli” di Gibran, mi ha toccato. Sono un papà, genitore anch’io, ho due figlie più grandi, di un precedente matrimonio (separazione dolorosissima) e una più piccola, con l’attuale compagna, in un matrimonio felice. Ciò che dici è molto vero, lo sento nella mia vita, con la figlia più grande che ha tagliato completamente i rapporti con me, non accentando la mia nuova situazione, e con il carico di dolore che questo mi comporta e le assurde accuse che mi ha rivolto. E ne sa qualcosa il mio psicologo. Scusa, volevo solo presentarmi un po’. E dirti quanto mi fa piacere trovare un angolo di mondo in cui riconoscersi. Grazie.

    • Ciao Felice, sono contenta di sapere che le mie parole arrivino da qualche parte. Le mie figlie vedono pochissimo il padre e il fratellino di un anno. Sapessi come mi sento in colpa…spingo e litigo, ma loro dicono che deve essere lui a cercarle. Dolore e strazio per tutte le persone coinvolte, ma sai, a volte, i figli tornano. Magari ci mettono una vita per riconciliarsi e se non lo fanno dobbiamo essere così bravi da perdonarli e cercare di capirli, anche se è difficile. Possiamo salvare solo noi stessi, altro non ci è concesso in questa vita. Succede che fratelli, madri e figli, non si parlino per questioni di eredità. Succede ed è triste. Ma il legame di sangue non è garanzia d’amore. Ma tu Felice non mollare, ogni tanto dai un segno di te, anche se lei non risponde o non vuole parlarti. Fai sapere che la cerchi, nonostante tutto. I figli ne hanno bisogno, così come, a volte, hanno bisogno di stare lontano da noi. Tu sii felice. Ti sembrerà starno ma alla fine è il dono più grande che puoi farle. Grazie per aver scritto Penny
      ps ogni tanto batti un colpo se hai voglia, gli uomini qui scarseggiano…siete importanti!

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