Siamo pazze quando amiamo un uomo di nascosto. Cattive madri. Donne da fare a pezzi quando ci innamoriamo. Rompiamo le famiglie, distruggiamo i figli. Lasciamo cadaveri per strada. Rubiamo l’uomo di altre, lui oggetto inanimato da infilare in un sacco.

Dovremmo resistere per tenere in piedi quello che resta. In fondo è ciò che qualche profeta profetizza: rapporti fragili che si consumano in un attimo e poi via, verso orizzonti nuovi.

Siamo nate giuste e diventate sbagliate. È solo un capriccio il nostro amore.

E allora non si capisce perché ci tormentiamo, soffriamo come cani e facciamo del male alle persone che ci stanno vicino.

Tutto dipende da noi. Dalla nostre carne che cede, dal cuore che sussulta. Il marito rimane, a lui basta quello che siamo. Agli altri pure.

A noi no. E lo gridiamo. Un urlo muto.

In fondo siamo pazze, viviamo sulle panchine con sacchi pieni di passato.

É la pazzia che ha raccolto i nostri segreti e li ha messi a testa in giù. Ha sciolto la paura e ha fatto a pezzi l’ansia dentro a cui ci eravamo imbrigliate.

Ha rotto catene, distrutto preconcetti. Fatto a briciole l’idea che avevamo di noi e ne ha trovato una nuova. La nostra.

Ha smontato castelli costruiti con dovizia, nelle storia raccontate dalle madri devote che avremmo voluto più felici ,e meno sole.

La pazzia ha portato alla luce qualcosa che era lì da tempo. Ha stravolto le regole. E noi con la testa persa ora vaghiamo in cerca di perdono.

Siamo nate giuste e diventate sbagliate. Lasciateci pazze, che solo la pazzia ci può salvare.

E dopo, non chiedeteci scusa. Non ci troverete.

7 comments on “Lasciateci pazze a noi che amiamo un uomo di nascosto.”

  1. Penny..
    Oh Penny..
    Il piacere che ho di leggerti è sempre grande, oggi poi.. questo post..
    Io sono uno di quegli uomini dentro al sacco Penny.. ed ero già di nessuno quando la pazzia ha invaso la donna più bella e perfetta del pianeta Terra, sposata e madre, che ha deciso di infilarmi dentro al sacco, di vivere e amare un uomo come me Penny, uno che con lei ed il suo mondo non c’entra davvero nulla.
    La chiami pazzia tu, io ho riflettuto a lungo sui perché di questa cosa mi è successa: vedi, io non sono di questo mondo!
    Io non merito quella pazzia, non merito di essere stato usato come ‘una strada secondaria’ parallela, non merito di essere io una favola, di essere sempre quello che ‘ma esisti?!? Sei reale?’
    La favola dovrebbe essere prendere in giro gli altri.
    Usarli, per scappare dalla prigione che diventa la vita dopo un po’, col marito che nemmeno ti guarda, le partite di calcetto per scappare, il lavoro, e ogni scusa buona per evadere.
    Sono stato marito fedele, sempre..ho visto mia moglie come sole nella tempesta, sempre..
    Non ho mai costruito prigioni, e ho avuto sempre attenzioni, orecchie, occhi..per mia moglie e soltanto per lei.
    Avrei forse dovuto essere pazzo, mettermi nel sacco qualcuna o tutte quante, dare amore random quando ho visto sciogliersi il mio matrimonio, combattendo io come fossi un freezer..
    C’è tanta, tanta responsabilità nella pazzia..
    Anche se è facile tornare dentro alla prigione, negando di esser state pazze, ma essendolo sul serio, pazze.
    È facile definirla estemporanea, la pazzia, un momento, un attimo, è durato ‘solo’ 4 anni per me.. 4 anni del mio tempo, dei miei sospiri, della mia vita Penny..
    Non è uno scherzo esser pazzi,
    E amare, amare una donna e tutti, tutti e proprio tutti gli sbagli che è probabilmente è ‘essere pazzi’.
    Scusa lo sfogo,
    Trovo il ‘tuo posto’ la più interessante panchina sulla quale sedermi ogni tanto per leggere..ascoltare..provare a capire.
    Liberamente

    • Inutile dirti che mi sono commossa. In quello che scrivi traspare molto tempo donato e amore. Quello puro, caotico, non definitivo. Non so se un amore si possa meritare, un amore si vive e basta. Sulla responsabilità hai ragione. Tanta tantissima come in ogni atto. Non siamo sprovveduti. Quando amiamo sappiamo bene quello che facciamo, ma abbiamo paura. Che non sia la strada giusta, come possa esistere una strada giusta…E ora? Mi chiedo se ora tu ami, sei amato? Quei 4 anni dove sono finiti?
      Io non mi considero pazza, erano gli altri che mi definivano cosí. Ma quella pazzia mi ha salvato. E allora…e cosí sia.
      Vorrei farti tante domande, conoscere la tua storia che ha un ordine strano nel tuo racconto…vorrei ma questo mondo ci concede pezzi. E forse sono già un bel regalo.
      Ps a un certo punto ho pensato che parlassi della stessa donna.
      Ps mi piace essere una panchina in cui sostare. Mi immagino un parco, una giornata d’autunno, un tappeto di foglie rosse e gialle.
      La vita regala pazzie. Bisogna saperle vivere anche se duraro un attimo. Alcuni non le provano mai.
      Grazie.Penny.

      • La mia storia è un gran casino, amo? Come posso farlo? Sono stufo di sentirmi dire da tutte, e credimi..tutte quelle ‘dopo’ i miei 4 anni,.’Ma esisti? Ma sei reale? Non è possibile che un uomo così sia solo..’ oppure ‘non meriti che io ti faccia male’, sono stanco di ‘televendermi’ Penny, perché più o meno così funziona ora, tutto viaggia su fibra ottica, i sentimenti, le parole..dette..scritte..che non valgono più nulla, riempiono cellulari luminosi, li colorano di faccine, cuori, pollici su o pollici giù.
        Non ho nulla da ‘vendere’ io, vivo fuori dai cliché di questo mondo, credo ai grazie e agli occhi che brillano, ho fatto forse confusione rispondendoti prima, ma volevo dirti che la ‘pazzia’ (come la definisci tu) non ti ha salvata: tu lo hai fatto.
        E ti ammiro immensamente per la scelta che hai fatto, negandoti la ‘comodità’ di una vita scritta in un libro che conosci, in nome della felicità quella vera, semplice, onesta, faticosa e sudata, spesso mal retribuita..ma viva, forte, pura.. Ti ammiro per la donna che sei stata e che sei, e che sono sicuro diventeranno le tue girls, per la responsabilità che hai dimostrato combattendo per quella cosa.. La Felicità..
        Parecchi di noi vi reputano ‘pazze’, incostanti, paranoiche, e mille altri aggettivi che ora non voglio riportare..
        Per me siete un gomitolo aggrovigliato di fili tutti intrecciati, per me potrebbe valere la pena passare un pezzetto di vita a provare a capirne l’ordine, la direzione, a definirne i colori..
        Avrei voluto tanto che anche la mia ‘pazza’ avesse avuto quella stessa responsabilità: nel prendersi la sua felicità, accanto all’uomo che l’ha fatta sentire donna, la donna più meravigliosa del mondo..
        Grazie di scrivere, grazie per la tua bellissima risposta, io continuo a leggerti..
        Emme

  2. è stato come leggermi dentro, dare una forma alle parole che ho nella testa e nel cuore da due anni.
    Sono la pazza, ma fatemi vivere.
    Grazie per tutto quello che scrivi, sei preziosa.

    • Francesca è come leggerci dentro. Siamo tante e, a volte, sole. Se all’epoca avessi avuto qualcuno che mi sollevasse avrei fatto meno errori. Ho imparato a volermi bene? Forse. Giudicarmi meno mi aiuta a farlo meno con gli altri. Grazie di fermarti qui, anche solo per un attimo. Il tuo esserci è altrettanto prezioso. Penny

  3. Ma sei andata al cinema a vedere Mal di pietre? Corri corri… la Cotillard incontenibile d’amore, struggente e consolante… come te, cara Penny!;-)

    • Cara Isabella, non sono mai andata. Mi sembra di aver letto il libro della Agus, ma ho la memoria corta e non ne sono certa. Comunque lo cerco. Grazie per questo dono lo colgo con affetto. Se non ho letto il libro prima vado su quello e poi se trovo il modo di ricomunicare con te (sai che non sono tecnologica) ti scrivo. Ti bacio Penny

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