Una mia amica, sposata, due figli in etá scolare, s’innamora. Lui é un uomo più grande di lei di una decina d’anni.

É stata scoperta. I profeti dicono che quando ci si fa beccare spesso non é un caso. E qui hanno ragione.

Ricordo precisamente quando si confidò. Eravamo sedute su una panchina davanti al nostro mare. Aveva uno scialle, nonostante facesse caldo, tremava come una foglia. Aveva perso non so quanti chili.

Io, dentro al mio matrimonio che non funzionava, non la compresi.

In quel momento la sua onestá emotiva mi faceva male. Ne ero quasi infastidita.

Tempo dopo le chiesi scusa. Avrei voluto essere quella spalla in cui desiderava appoggiarsi ma non ero pronta.

Il suo matrimonio era lo specchio del mio. E avevo paura. L’ho capito tardi, quando a me é successa più o meno la stessa cosa.

Amiche che mi spingevano a “stare” , o che si sono schierate, lui il poveretto, io la rovina della mia famiglia, invece di esserci e basta.

La mia amica le ha tentate tutte per salvare il matrimonio. Si é trasferita per non vedere più l’uomo di cui si era innamorata. Ha cercato di mettersi sulla retta via.

Non c’é stato nulla da fare. Alla fine ha scelto l’amore.

É andata contro i pregiudizi, i sensi di colpa, le paure, le ritorsioni del marito. La solitudine.
Ha proseguito.

Ora so che ha scelto se stessa e l’amore. Lottando da sola per una cosa per cui non si dovrebbe lottare.

L’anno scorso al suo compagno hanno diagnosticato la leucemia e qualche giorno fa é mancato.
La chemio, i mesi in ospedale, il dolore.

Appena ho saputo l’ho chiamata.

Piangeva e la prima cosa che mi ha detto é stata: “Stavamo bene. Siamo stati bene fino alla fine, anche nella malattia”.

Ecco l’amore. Stare bene.

Credo sia questo che dovremmo cercare. Il resto sono balle.

Potrebbe essere una brutta storia, ma non lo é. Ci sono persone che vivono insieme una vita e non riescono a essere felici.

Altre che fanno solo pezzi di strada. S’incontrano e semplicemente si amano.

Dovremmo stare con loro. Non contro di loro. Se storciamo il naso proviamo a domandarci perché.

Al funerale c’era tanta gente. I suoi figli che non hanno mai accettato il rapporto, sua madre e gli altri. Quelli che sapevano guardarli per ciò che erano insieme.

Di fronte alla morte i nostri giochi umani perdono di senso. Tanti le stringevano mani, la baciavano e abbracciavano. Lei una maschera di sofferenza. Integra, discreta, come é sempre stata. Come sono stati loro due che si amavano.

Ogni tanto guardava un’altra donna. Si aggrappava ai suoi occhi. Sono state vicine, strette una all’altra nel dolore. Insieme sono salite in macchina verso il cimitero.

Quando mi sono avvicinata me l’ha presentata e mi ha detto:”Se non ci fosse stata lei non so come avrei fatto”.

Lei era l’ ex moglie del suo compagno. Si sono guardate complici e ha aggiunto: “Gli volevamo bene”.

É tutto cosí semplice quando si parla di amore.

Eppure chissá perché reputiamo che alcune cose siano giuste, e altre no.

Chissà perché non scegliamo l’amore. Quello che ci fa stare bene. E basta.

Penny

13 comments on “L’amore ai tempi nostri.”

  1. Grazie. Per esserci, per esprimere a parole, ciò che dovrebbe. Per dar voce al nostro io, nascosto, represso dietro a ciò che DEVE essere. Grazie.

    • Carissima Penny leggo sempre i tuoi post e quasi ho l’impressione che tu dia voce ai miei pensieri nascosti. Ammassati con fatica in un angolino per adeguarmi a tante maledette convenzioni. Stasera poi con queste parole mi hai commosso e scossa più del solito per quanto sono vere le tue parole. Anche io vivo un matrimonio che non funziona più e un altro amore che mi sconvolge.
      Anche noi siamo stati scoperti e ci proviamo a recuperare le nostre relazioni ufficiali ma.. niente da fare. Da che ci siamo incontrati e innamorati niente più è come prima. Niente della vita precedente ci piace e così, nonostante gli sforzi per cercare di ricostruire, è evidente che non c’è proprio niente da ricostruire. Ci stiamo condannando all’infelicità per adeguarci a quella idea di famiglia con la quale ci hanno cresciuti.
      Non stiamo scegliendo noi stessi nè l’amore anche se siamo entrambi consapevoli che lui ha scelto noi.
      Mi domando continuamente come uscirne fuori e da dove prendere il coraggio. Per proseguire. Per liberarmi. Per stare bene.

      • Cara Soloparole, sono sicura che troverai il modo. Ci ingarbugliamo ma alla troviamo il filo della matassa. Ci vuole tempo e la consapevolezza di non riuscire a fare diverso. In un matrimonio non basta l’impegno. Si fa il bene dell’altro a stare non amandosi? Io credo di no. Con questo non voglio dire che non devi provarci, ma che devi essere onesta con te stessa. E fare quello che ti fa stare bene, altrimenti tu sarai infelice e chi ti sta vicino anche. Un’ ultima cosa…dovremmo domandarci cos’é la famiglia, forse, allora avremmo le risposte giuste.
        Ti abbraccio e ti sono vicina. Ma questo lo sai. Penny

  2. Così, di getto, mi viene da dire: e la persona alla quale avevi promesso una vita insieme, una condivisione di gioie e dolori, di figli e vecchiaia? So che è vero, meglio stiamo noi e meglio stanno i nostri figli, ci meritiamo di non negarci di seguire i nostri sentimenti, però come fai a costruire la tua felicità sulle macerie di quella altrui? Mi scuso perché tante volte mi sono riconosciuta in quello che scrivi, e ho commentato solo questa volta, senza tanto pensarci che altrimenti cancello tutto. Poi, cosa farei io in una situazione simile non lo so proprio.

    • Hai fatto bene a scrivere. Vorrei che qui da me fosse un luogo di confronto e si dissentisse altrimenti sarebbe un luogo sterile. La promessa. Si può promettere che l’amore non muti?
      Che le persone non cambino? Si può provare a stare insieme, metterci cura, ma a volte ci si perde, anche se non lo si desidera, a volte, si cresce in tempi differenti. Sarebbe auspicabile di no, ma succede. Come si fa a costruire sulle macerie altrui? Quelle macerie sono dolore, ma lo sono per entrambi. Credo che se un uomo o una donna tradiscono si sia creato un vuoto. E quel vuoto lo si fa in due. A volte il tradimento é l’unico modo che abbiamo per farci lasciare o lasciare, insomma per uscire da una situazione da cui non riusciamo ad uscire in altro modo.
      Siamo umani e facciamo errori. Ma, a volte, quegli errori sono necessari per non stare piú male.
      Però capisco il tuo pensiero. E capisco che se una persona investe in una relazione si aspetta altrettanto. Ma stare con una persona che non si ama piú, per me non é fargli del bene, ma del male. Io non lo vorrei.
      Grazie davvero Linda per aver scritto e detto la tua. Spero di essermi spiegata un po’ di piú.
      Con affetto Penny

    • È vero…come la mettiamo con le promesse fatte? Me lo sono chiesta anche io infinite volte, quando sembrava che tutto andasse bene nella mia vita e non riuscivo a capire come fosse possibile che un matrimomio finisse, che non venisse mantenuta la promessa stipulata con la persona scelta. Ma la vita ti riserva tante sorprese e noi siamo esseri in trasformazione. Un anello al dito, una promessa emozionante e speranzosa di sogni e aspettative non ci preserva dai cambiamenti. Si cresce, si matura, vengono al pettine questioni inconsce a lungo represse. Si prende consapevolezza di sé stessi e ti ritrovi ad essere diversa. Gli altri non ti riconoscono o addirittura non ti accettano. Pensa che nemmeno io mi sono accettata per tanto tempo ma non si può sfuggire a se stessi. Devi fartene una ragione. Forse è più semplice vivere bloccati in uno stereotipo pur di mantenere una promessa? Forse…ma credimi così non è la vita vera. Amare così non è amore vero e quando ti trovi in una situazione del genere la sofferenza è immensa, lacerante. Ti chiedi come si fa a costruire la propria felicità sulla sofferenza altrui? Per quel che sto vivendo io in questo momento ti dico che il passaggio per le vie del dolore riguarda tutte le persone coinvolte. Macerie per tutti anche per i futuri felici. Sempre se trovano il coraggio.
      Ti abbraccio.

  3. In questo mondo virtuale dove ci si trova a voler bene a persone che fisicamente non si conoscono, io ti leggo come se tu fossi un’amica. Ogni volta, ci sono quelle tre o quattro righe che avrei potuto scrivere io, come se tu fossi capace di dare voce a questa roba, a volte magnifica a volte dolorosa, che si agita dentro di me. In qualche modo, ci sei per me, e in questo momento e’ importante. Grazie.

    • Hai proprio ragione in questo luogo virtuale cerco i nomi e le storie di chi mi scrive e mi affeziono. Immagino volti, voci e vita. Perché questa parte mi manca. Eppure mi sento vicina. Cara Barbara ci sono e voglio esserci. Anche cosí, attraverso le parole che sono importanti e sono nostre. A presto Penny

  4. Bellissimo il rapporto tra la tua amica e la ex moglie del compagno venuto a mancare! Come descrivi tu l’amore con così tanta delicatezza e semplicità mi riempie ogni volta il cuore! GRAZIE!

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