Vorrei per voi un oceano di parole buone. Silenzi che saziano, in cui costruire castelli di occasioni.

Lunghe passeggiate e tramonti di solitudine. Fanno bene all’anima.

Giorni spensierati, dopo il dolore.

Un po’ di paura, quella che smuove.

Vorrei per voi coraggio da vendere. Difendete chi siete, fino in fondo.

Non si vince e non si perde. Insieme agli altri, anche a quelli che ci fanno male, si cresce.

Qualche goccia di egoismo. Un amore in corsa. In divenire. Capace di svelarsi ogni giorno un po’. Qualunque esso sia.

Vorrei per voi manciate di desideri da spendere, anche lontano da me se vi fanno felici.

Cura. Tenerezza. Mani piccole da stringere, in un futuro prossimo.

E non importa se quelle mani non sono venute da voi. Essere madri è una possibilità, qualunque sia l’origine del dono. Così come essere padri.

Vorrei per voi rinascite e incertezze che vi conducano alla conoscenza.

Terreni solidi. Un’umanità da non dimenticare. Consapevoli in che parte del globo siete nate, e la fortuna che avete avuto. Spendetene un po’ per chi ha bisogno.

Vorrei per voi una dispensa piena di ricordi. Dobbiamo sapere chi siamo e da dove veniamo per procedere.

Un abito bianco di libri. Stupore e curiosità.

Accettazione per il diverso. Andate oltre gli stereotipi che dividono. Cercate le persone.

Che la vita sia vostra, e vi appartenga. Ricercate il piacere più che la rinuncia.

Vorrei che lasciaste andare il rancore. Non serve a niente, fatene scorie.

Siate una valigia piena di sbagli.

Un’anima plastica, in revisione continua.

State sempre dalla parte giusta anche se é quella che perde.

Che siano lunghe le vostre strade e qualcuna in salita, non fatevi ingannare dalle scorciatoie, prima o poi i conti si pagano.

Vorrei che amaste le vostre parti buie, vi  serviranno più delle altre.

Vorrei braccia che vi consolino quando non ci sarò più.

Io saprò resistere alle vostre partenze. Spero siano molte, e siano feconde.

Vorrei che voi, un giorno, sappiate affrontare la mia.

Vorrei per voi un’esistenza piena. Di domande e dubbi. Di partenze e ritorni. Di erranza e appartenenza.

Vorrei per voi una casa, non importa come e dove. Ma che contenga legami e che ogni tanto vi riporti da me.

Da me. Da cui siete venute, per cui non desidero altro che essere una buona eredità di pensiero.

Da me. Che vi amo di un amore potente, e per farlo ho dovuto imparare a volermi bene.

Da me. Per andare dove la vita vi porta senza preavviso.

Io conserverò sempre un orizzonte per voi. Nel caso ce ne fosse bisogno.

Penny

 

 

 

 

 

 

 

2 comments on “Per i figli. Ciò che vorrei.”

  1. L’immagine è bellissima. Complimenti per la scelta
    Giustamente desideriamo che i nostri figli vivano una vita migliore della nostra. E possiamo aiutarli ad evitare i nostri errori. Anche se dovranno farne per forza. Senza l’esperienza dell’errore nessuno cresce. Grazie mille e buon week end! 😉

    • Credo che gli errori siano necessari. Le nostre parole possono poco e forse é un bene. Noi vorremmo il meglio, sempre. Forse il meglio passa da qui. Dagli errori. Grazie Claudio Penny

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