A volte, capita che i figli non ci piacciano. E non sempre quello che vediamo ci vada a genio. Che gli sguardi siano lontani e le parole siano burrasche in arrivo.

Capita che quello che avevamo immaginato per loro non avvenga. Che i figli siano altro dalle nostre aspettative. Che portino a casa dei brutti voti, che non studino, che rispondano male, o siano muti, che siano bradipi, accozzati o menefreghisti.

Capita che non troviamo le parole per capirci, le braccia diventano sfuggenti, gli occhi lontani.

“Chi sono?” Pensiamo sconcertati.

Capita che non sappiamo quali pesci prendere. Che la loro vita percorra traiettorie impreviste. E per un attimo, che sembra un’eternità, perdiamo i loro corpi su di noi.

Vi do una buona notizia: non siamo eroi. Né noi né loro, e possiamo concederci il lusso del limite.

Siamo esempio, quello sì, anche di errori e fatiche.

Il limite di una bocciatura, di un allontanamento, di un regola non rispettata, un compito disatteso.

Amarli non è sempre facile, almeno per me. Così come concedermi la possibilità di sbagliare.

Eppure è dentro quelle faglie che i nostri figli crescono. Dentro alle nostre incertezze e alla capacità di affrontarle.

Dentro ai tre di latino, alle risposte nervose, ai grugni. Alle liti per un ritardo, alle preoccupazioni per comportamenti incomprensibili. A un “Scusami ho esagerato!”.

Non sono governabili i nostri figli, così come l’amore.

Dobbiamo farci pesci qualche volta. In modo che ci possano ripescare e sentirsi buoni.

E non possiamo tutto, altrimenti saremmo onnipotenti.

Non siamo eroi, se ci pensate è un bel sollievo. Poter dire: credevo di fare la cosa giusta, invece ho preso un abbaglio. Poter essere un padre e una madre che annaspano. Come tutti.

Non siamo eroi noi genitori e non lo sono i nostri figli. Possiamo amarci, però.

E questa é una fortuna.

Penny

 

2 comments on “Quando i figli non ci piacciono. Vi do una buona notizia: non siamo eroi, nè noi nè loro.”

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