La mia piccola girl ha partecipato a una giornata dello sport della propria scuola. Questa giornata è il lavoro conclusivo di un anno. Le varie classi si cimentato in parecchie discipline, staffetta, salto in lungo, salto in alto…

Insomma, ha gareggiato nelle corsa veloce insieme ad altre tre ragazzine della sua età. La prima volta è arrivata seconda. La seconda tornata è arrivata ultima.

Quando ha finito mi è venuta a cercare sugli spalti e mi ha dato un abbraccio lungo che credo ricorderò per sempre. Piangeva sommessamente, quasi a vergognarsene.

Sono questi i momenti da fermare.

Una madre che dice alla propria figlia che non importa. Che il suo valore è altro, che ha partecipato, si è impegnata, e questo basta.

La girl ha fatto esperienza del fallimento. Si è asciugata le lacrime e l’amarezza, ed è tornata dai suoi compagni.

Ricorderò per sempre l’abbraccio, lei la sconfitta di questa corsa. Esperienza preziosa per le future sconfitte.

E mentre ero lì dolorante per i postumi della febbre ho pensato che avere uno sguardo clemente su di sé e sui propri figli non può che far bene. A tutti.

Se la vita non è una corsa ad ostacoli ma un processo pieno di bellezza, la bellezza passa anche da qui, dall’arrivare ultimi.

Qualcuno scrisse: gli ultimi saranno i primi.

Io penso che gli ultimi sono ultimi e quando succede soffrono. Ma lo sapete: per me questa è la piú grande occasione che la vita ci offre.

L’occasione di imparare che qualunque cosa accada siamo in grado di superare.

Il meglio deve ancora venire. Quando arriverà sapremo riconoscerlo all’istante.

E avrà un valore.

A voi e ai vostri figli. All’arrivare ultimi ogni tanto.

Penny

 

3 comments on “Quando i figli arrivano ultimi. Tipo la mia girl.”

  1. 🙂 insieme anche in quest’avventura (il mio piccolo bulldozer sta iniziando a fare le garette di mountain bike: prima gara Primo. Seconda gara Ultimo)… dalle mie parti si usa di più dire “L’importante è partecipare”.
    Ma io dico ai miei figli che loro non sono “quello”. Loro sono altro. E’ questo “altro” che cerco di insegnargli a trovare all’interno di sé. E insegnandolo a loro, accompagno me stessa nello stesso percorso. Camminiamo fianco a fianco, tu ed io con i nostri figli, lo sento 🙂
    Ti bacio, cara
    PS: magari prima o poi ti scriverò in pvt anch’io!

    • Loro sono altro. Secondo me é bello da dire. Essere tante cose. A volte buone, a volte meno. Ma avere un ventaglio di possibilitá. Ti abbraccio tantissimo. Se vuoi scrivermi io ci sono. Penny

  2. Anche mio figlio ha partecipato ad un evento simile in cui insieme alla sua classe si è cimentato in varie discipline. Tutti che facevano il tifo tutti,i bambini erano felici uniti. Nella prova di velocità inciampa e cade, ma su rialza e riprende la gara, arrivando ultimo. Sono stata così orgogliosa e così felice che abbia trovato la forza di rialzarsi e ricominciare, non si è ritirato, non ha finto una gran caduta come scusa. È stata una prova di grande maturità,e sinceramente(da madre eccessivamente ansiosa) inaspettata. Ho pensato che lui è più maturo di me e non ha paura di sbagliare, al contrario di me e che da lui ho tanto da imparare. Ciao Penny

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