Non siamo come Maria noi. Non siamo sante. La nostra è stata uccisa.

Mi viene il nervoso quando fior di profeti scrivono di non andare all’ultimo appuntamento. Insultano la nostra Intelligenza. Ci uccidono di più.

In una relazione in cui il limite non è conosciuto, come si capisce qual è l’ultima volta?

Il problema, sapete quel è? É che noi donne tentiamo di riparare. Di aggiustare il tiro. Pensiamo fino all’ultimo che voi possiate capire.

É colpa vostra. Voi che a parole ci lasciate andare, e nei fatti ci attaccate un cartello con scritto: diritto di proprietà.

Una donna deve stare al suo posto. É sancito un patto di sangue. Sei mia dal giorno in cui ti ho sposato. Vietato cambiare idea.

Una donna non può nemmeno pensare che quel posto non le vada più bene. Anzi, lo pensa. Ci prova. Perché dite che siamo libere, poi veniamo uccise.

Non siamo la vostra Maria, noi. Siamo un’altra.

Gli uomini non si capacitano di come possiamo pensare di andare via. Costruiscono muri sempre piú spessi. E dicono: Non ti muovere.

I figli sono la loro garanzia. Lo sanno. Sanno che ci facciamo ammazzare per loro. Che rinunciamo a tutto, ai soldi, alla tranquillità. E in alcuni casi stiamo. Morendo lo stesso.

É che me la sono immaginata Maria. Mi sono immaginata i suoi figli, come le mie ragazze, e sapere che una madre che non c’è più, per sempre. Trentotto anni e il desiderio di una vita oltre il proprio marito.

Non basta separarsi. Non basta passare davanti ai pregiudizi per non essere state delle mogli “modello”. Volete di più. La nostra vita. La volete tutta. Martoriata. Straziata.

Eccola la vita di Maria, ve la siete presa insieme a quella di tutte le altre e ai loro figli che non avranno mai più una madre.

Il muro è crollato. Dentro non c’è più nessuno. É rimasto il sangue di Maria.

Avete vinto. Ancora una volta. Almeno abbiate la decenza di stare zitti e non dirci cazzate come quella dell’ultimo appuntamento.

Continuate ad onorare Maria, quella pura. Le altre sono uccise per mano vostra. Della sottomissione a cui ci costringete.

La nostra Maria è un’eroina. Non è una Santa. Ha lasciato suo marito cercando solo di essere felice.

É morta credendo di essere libera.

Penny

2 comments on “In nome di Maria. E tutte le volte che l’hanno uccisa.”

  1. Cara Penny, il problema è nel l’educazione che molti madri impartiscono ai figli maschi;li considerano principi, si annullano per accontentarli, gli fanno da schiava e non da madre e questi, crescendo, pensano di essere superiori, di trovare una donna che li veneri allo stesso modo. E quando una donna si stufa, e di fronte ad individui così , è impossibile che non si stufino scatta la vendetta meschina di questi mezzi uomini….. finché le madri non educheranno in modo corretto i figli maschi sara purtroppo sempre così…

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