Cloe va in camera e apre l’ultimo cassetto. Sua nonna Bice é morta da un paio d’ore. Fa quello che le ha chiesto: tirare fuori la scatola rossa di latta e prendere la lettera che ha scritto per lei. Le mani le tremano. Non la smette di piangere e non immagina neanche cosa possa averle scritto. Ora che non c’é piú, sa di aver perduto l’unica persona della famiglia che la conosceva davvero. Una donna tutta d’un pezzo sua nonna. Coraggiosa e tenace. Ha dedicato la sua vita al nonno, morto qualche anno fa, ai suoi due figli maschi e all’ unica figlia femmina, dediderata e arrivata in tarda etá: sua madre. Apre la busta e tira fuori la lettera. Si siede sulla poltrona di velluto ormai consumata dove la nonna ogni sera, da quando ha memoria, si assopiva. 

Accende la lampada e inizia a leggere.

10 agosto 2017

Cara Cloe, oggi quando sei venuta a trovarmi ho capito subito che non stavi bene. L’ho capito appena sei entrata, il telefono ha iniziato a squillare e tu sei sbiancata. Come quando eri piccola e la combinavi, allora correvi sotto al tavolo pensando che non ti avremmo trovato. La tua voce soffusa che rispondeva, gli occhi dell’ansia. Forse non mi hai detto niente per non farmi preoccupare. Che sciocchezza! Sono alla fine della mia vita, tesoro, lo so. Anche se tua madre e quegli scriteriati dei tuoi zii fanno finta che supereró anche questa. Ho 96 anni e se devo dirti la veritá, ora sono stanca. Lucida, per fortuna, ma molto stanca. Ma non é per questo che ti scrivo e non voglio dilungarmi troppo, perché la mano dopo un po’ fa male e gli occhi mi si chiudono. Ho bisogno di raccontarti e chiederti un favore. So che lo farai. Volevo parlarti di me e di tuo nonno. Del nostro amore durato una vita. Di quello che ci siamo persi e di quello che spero non perderai tu. La veritá é che ci siamo voluti bene. Eravamo complici e amici. Buoni amanti per un lungo periodo. Poi piú niente. Mi sono innamorata, tanto tempo fa. Tua madre era una bambina e io l’avevo desiderata piú di me stessa. Lui era il suo insegnante di piano. Un amore folle il nostro. Fatto di parole e sguardi. Con lui ho scoperto la passione. Andavo a casa sua due volte alla settimana. Ascoltavo la sua voce nell’altra stanza, poi tua madre giocava un po’ con suo figlio e lui mi offriva un té. Finché non é successo. Sono scappata sai e poi sono tornata indietro. Ma vorrei andare con calma, tempo al tempo. So che non é facile capire. Una vita e un segreto. La tua nonna, quella che ti diceva di raccontare la veritá. Buffo no! Quando tuo nonno é mancato ho trovato delle lettere, come quella che io sto scrivendo a te, le ho trovate tra le sue scartoffie. Erano lettere d’amore per una certa Caterina, mai spedite. E alcune da lei per lui. Una sua collega, credo. Sai Cloe, io e tuo nonno abbiamo avuto paura. Una paura che ci ha tenuto insieme, e ci siamo condannati all’infelicitá. Ci ha rubato tempo, tanto tempo e la possibilitá di provare l’amore. Abbiamo sempre fatto ció che era giusto Cloe, senza capire che l’unica cosa giusta era quella di lasciarci liberi. Avevamo il nostro nido e ci sembrava sicuro, e questa sicurezza ci ha ucciso. Se uno dei avesse avuto il coraggio, allora sarebbe stato tutto diverso. Avremmo avuto una possibilitá.  Non si é cattivi se ci si innamora. Lo si é se ci si incastra e non si agisce in base a quell’amore. Volevo che lo sapessi Cloe. Ho riconosciuto i tuoi sospiri e la paura nei tuoi occhi. Quella di essere sbagliata. Beh, sappi che non lo sei. Che la vita é meravigliosa e non la devi ipotecare. Che non guadagnerai una medaglia, alla fine. E smettila di trovare scuse. Fosse anche per un solo giorno cerca di essere felice. Lo so, non te lo aspettavi. Non da me che ho sacrificato la mia vita. Non lo fare Cloe, non tu. Vai nella casa al mare. É tua. Apri i miei quaderni e leggi. Lí c’é la mia storia. Quello che avrei voluto e non é stato. E non piangere, hai tempo, ancora tanto tempo. Usalo.

 Ti chiedo un ultimo favore, porta un garofano rosso sulla sua tomba. Lui si chiama Luigi. Al mare troverai tutte le indicazioni. Io lo faccio da molti anni, ogni settembre. Lui mi aspetta. Non voglio mancare. Non piú. 

Ti voglio bene tesoro. Ma questo lo sai. Ti ho affidato il mio segreto. Ovviamente non dire niente a tua madre. Non capirebbe. Tu, occupati di te e fallo bene. Dai una possibilitá alla tua vita. E ama.

Con affetto tua Bice.

Cloe chiude la lettera. Spegne la luce e piange.

6 comments on “Cloe.”

  1. …vivo nella fase in cui ho trovato un posto dove ricominciare con mia figlia. Sono stanca, stanchissima, segnata da quel che ti segna sempre, da anni logoranti di terapie di coppia, discussioni al ritornello di “sei tu che non ci hai mai riprovato una volta davvero” (riprovarci?perchè io non lo so fare di ritrovare un amore scomparso)..Poi leggo questo tuo post, e mi viene da pensare, e lo linko all’unico caro amicovero di sempre ” Ecco, leggi un pò. Solo per questo deve valerne la pena”. Grazie

    • Chissà perché ci facciamo del male e continuiamo a farcelo. Forse è l’unico modo che conosciamo per amare e amarci. Io ho deciso che non avrei rinunciato più. Che avrei scelto. Che sia un bel posto, quello che hai scelto per ricominciare e che sia un inizio di tante cose belle. Grazie per aver condiviso con me la tua storia. Se fossi il tuo vecchio amico mi sentirei fortunato. Un abbraccio Penny

      • …è un posto piccino piccino senza giardino. Ma c’è la mamma, il gattino e – ci sarà- un bel piccolo principe su una parete a ricordarci che quel libro è uno dei nostri preferiti.
        Ricambio l’abbraccio, M.

      • Vabbé a me sembra bellissimo. Ps anche il mio é piccino piccino. Bacini. Tanti. Penny

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