Vorrei alle mie figlie spiegare l’amore. Per questo non sono rimasta.

Vorrei dir loro che l’amore non ha bisogno di domande. Quando arriva lo riconosci, si prende cura di te. E arriva solo se saranno donne risolte. Con la loro storia. Qualunque essa sia.

Che l’amore non si sostituisce. Non stringe e non chiude in un cerchio.

L’amore apre. Sempre.

Vorrei spiegare alle mie figlie che non esistono trucchetti e sotterfugi. Se ci sono meglio scappare a gambe levate.

Che il sacrificio spesso richiede un prezzo da pagare molto alto.

Che “lo faccio per il tuo bene” é “lo faccio per il mio di bene”, ma non te lo dico. E faccio in modo che ti senta in colpa.

Che la colpa non serve a niente se non a trattenere.

E se dentro all’amore non si sentiranno volute. Non é amore. Ma altro.

Che il desiderio ne fa parte. Che l’amore non limita le passioni ma ne tiene conto. E le spinge.

Che il domani é incerto. E nulla si puó fermare, perché nulla ci appartiene. Men che meno l’altro.

E se vorranno possedere o essere possedute stanno vivendo la cosa sbagliata.

Che nell’amore la solitudine non sparisce. Se succede é un inganno. E non dovranno scacciarla, solo cosí si ama.

Vorrei dire alle mie figlie che potevo rimanere e chiamare amore qualcosa che non era.

Potevo farlo. Compensare con il cibo. Con un paio di vestiti o delle scarpe nuove, ogni tanto.

Potevo rimanere e non sentirmi una cosa brutta. Potevo.

Ma non l’ho fatto.

Ho scelto me e l’amore.

Ho scelto di spiegare alle mie figlie che cos’era. E di farglielo vivere.

Perché loro c’erano con noi, e lo sentivano. Sentivano i silenzi e le liti. Bambine mute. Occhi in allerta, i loro. E io non potevo far finta di niente. Vedevano un padre e una madre che si facevano male e lo chiamavano ancora amore.

“Vorrei tanto spiegarvi l’amore, figlie mie. Ho amato vostro padre e non rinnego nulla. Ci siete voi. Ma quando l’amore è finito, perché tutte le cose finiscono, anche questo dovete tenere a mente, ho voluto spiegarvi l’amore. E l’ho fatto scegliendo.

Vi ho fatto soffrire. Lo so. Ma rimanendo avreste sofferto di più. E avreste pensato che si ama così. E io non volevo figlie mie. Perché per trovarlo bisogna prima averlo visto e sapere cos’è. Riconoscerlo negli occhi di un uomo e una donna che si sono amati”.

Penny

6 comments on “L’amore spiegato alle mie figlie.”

  1. ❤️ Quando sarà più grande, gliela farò leggere, sperando che capisca e che lei possa vivere un amore e anche di più. Io intanto mi rialzo e provo ad amarmi un po’ di più.
    Grazie Penny tvb

  2. Stessa identica storia, non ho voluto far passare il messaggio, alle mie figlie, che le donne restano e si sacrificano per il presunto bene della famiglia. Il loro bene è, per essere donne libere e forti che scelgono se stesse e l’amore, avere una mamma che ci ha creduto per prima.
    Un abbraccio e grazie per dare voce a tante cose passate e provate, mi sento meno sola.

    • Grazie Valeria, fa bene sentire che altre hanno provato quello che provi tu. Sai, anch’io mi sento meno sola e mi dico: “Allora non sono proprio matta!” Bacetti. Torna se vuoi. Penny

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