Mi sono un po’ stufata di sentirmi dire che sono una di quelle.

Una di quelle donne la cui felicità viene prima di tutto.

Una di quelle che causa dolore.

Di quelle che non pensa al bene dei figli.

Egoista.

Che non pensa alla famiglia. Alle conseguenze.

Mi sono un po’ stufata. Soprattutto che a dirmelo siano degli uomini.

Uomini che si “accontenterebbero” di una di quelle, pur di non soffrire.

E sacrificherebbero il bene dei figli per lo stesso motivo. Non soffrire.

E si mascherano dietro lo scudo dei figli perché hanno una paura fottuta di quello che sará. Perché hanno bisogno di una madre, di uno status da mostrare, di qualcuno la sera quando tornano a casa.

E vorrei dire ad alta voce e gridarlo anche un po’ nelle orecchie, che sì, sono una di quelle donne.

Una di quelle che hanno pensato alla propria felicitá.

Che non si sono sacrificate. Che non hanno voluto dare tutto fino ad annullarsi.

Una di quelle. Appunto.

Che hanno pensato a se stesse. Che alla fine ce l’hanno fatta a non farsi trattenere, proprio per i figli.

E se volete farmi sentire in colpa, vi dico una cosa: non potrete scalfire il mio senso materno. Perché ora sono madre e lo sono di più. Più consapevole, ad esempio.

Ammetto le mie colpe: ho un desiderio spasmodico di felicità che mi scuote, da sempre.

E la felicità é contagiosa. E una donna felice é una madre che ha buone possibilità di fare bene.

E non mi importa degli altri. Che la felicità é un fatto privato e per quanto effimera, imprendibile, ognuno di noi se ne merita un pezzo.

Io desidero il mio.

E le cose non capitano mai all’improvviso. Sono lí e ristagnano. Fanno la muffa. Come i rapporti.

E io di marcire prima del tempo non ne ho intenzione. Magari non ci riuscirò, ma per lo meno avrò fatto il tentativo. E ci avrò provato.

La mia vita dura una vita. Una sola. Ho questa. E le mie figlie non sarebbero state mai felici con una famiglia stantia.

Quindi sì, sono una di quelle. Quella che hanno pensato alla propria felicitá.

Sono condannabile? Pazienza, d’altronde non so fare un vestito di carnevale, non arrivo puntuale e non leggo gli avvisi.

A me basta il loro sorriso, le risate, le paure condivise per sapere che non mi sono sbagliata. E che un giorno sceglieranno la propria felicitá.

Perchè non si ama se non amiamo noi stesse. Si fa solo finta.

Ed è proprio questo che non volevo per le mie figlie.

Volevo la verità. Quella vera. Che paga sempre, persino oltre la sofferenza.

Penny

Ps: siete felici e basta, che non se ne può più di questa arretratezza.

 

 

17 comments on “Sono una di “quelle”.”

  1. Sei una di quelle GIUSTE Penny. E questi commenti neolitici, ti prego: dentro da un orecchio e fuori dall’altro! Tutte noi che ti seguiamo facciamo il tifo per te e per la felicità TUA e delle tue ragazze! Un abbraccio cara e scusami se a settembre non ce l’ho fatta a venire a Genova, sei tra i primi in lista per la prossima volta che sarò a casa. ♥️?

    • Ecco, ti aspettavo…sarà alla prossima, però mi piacerebbe sapere di te. Come stai, cosa fai… Scrivimi un po’ su fb. Ti abbraccio sono felice che tu ci sia e ti cerco. Bacini Penny

  2. Santa Penny!!! Non si ama se non amiamo noi stessi. Penso che per gli uomini sia piú facile essere se stessi..anche in un rapporto stantìo…perché snche quando fanno l’amore per dire, gli basta poco…
    E poi ci sono gli aspetti pratici e loro sono più difficoltá se si trovano senza pulizie, cucina, stiro…Non se la prenderebbero la responsabilitá di ritrovarsi in difficoltá per fare spazio alla felicitá…Tranne pochi eh..io ne conosco due. Noi donne osiamo di più. Andiamo anche da sole. Come me. Uffa.

    • Ci ho pensato tanto a questa cosa dell’accontentarsi, credo che alcuni uomini confondano l’amore con l’accudimento. Credo che loro abbiano altre possibilità rispetto a noi, siano più liberi, meno compressi. Ovviamente non tutti. Alcuni sanno come far star bene e amare. Di certo oggi le donne, essendo autonome economicamente, possono dire dei no e scegliere. Per fortuna, mi viene da dire. Ti abbraccio Penny

  3. Ho appena finito di gridare a squarciagola che mi sono rotta di subire da tutti e da una legge che non mi tutela e solo per aver chiesto una separazione e dire oh non ti amo più è finita e come mi ritrovo oggi? Dover subire parole..l’hai voluta tu, te la devi cavare da sola, come non ti bastano 100 euro per prenderti cura di “nostra figlia”, io ti avevo avvertito…e poi essere seguita perché nei week che non hai tua figlia esci, vedi gente..non sei una madre. Come vengo tutelata? In nessuna maniera. Quindi sono stanca, esausta, con mille problemi, ma il sorriso di mia figlia in tasca e la felicità a portata di mano e a gran voce dico si: si chiude con il passato, ho fatto bene. Perché nonostante tutto quello che ho oggi, con rabbia, è la possibilità di una serenità e di una vita felice per me e mia figlia. E non mi farò condizionare dalle parole di nessuno. E vaffanculo.

    • La penso esattamente come te, ci sono giorni in cui la fatica di tirare avanti è enorme, in cui lo stipendio viene prosciugato, in cui si mette in dubbio il mio senso materno solo perché mi sono presa degli spazi, è davvero dura. Poi cerco di avere lo sguardo lungo, di guardare lontano. Lascio andare, faccio scorrere, provo a togliergli il potere che ha sempre avuto su di me. A volte ci riesco, a volte no. Ma vado avanti e lo faccio senza di lui. Dimostrandogli che i soldi non comprano l’amore, almeno non il mio. Ti abbraccio, grazie di esserci Penny

  4. Ti adoro Penny, ti adoro!!!! Grazie e grazie ancora….non smetterò mai di dirtelo. Una carica di vita positiva che arriva dritta a me . A noi tutte. Voglio incontrarti. E abbracciarti forte. Sei veramente una persona speciale. Lo sai vero????❤️

  5. Penny, sai sempre trovare le parole giuste per esprimere i nostri pensieri…
    Io non sono ancora partita per questo viaggio, ma sto preparando la valigia… ormai il biglietto l’ho fatto e non torno indietro, solo andata per la felicità e soprattutto tranquillità mia e dei miei figli… io aggiungerei anche “quelle che sono coraggiose”, che certi uomini il coraggio non sanno nemmeno cosa sia…
    Un abbraccio.

    • Cara mammadisorganizzata, il tuo nome è bellissimo. Lo sai che è nel caos che nascono le cose più belle? Avevo capito che stavi facendo la valigia, prenditi cura di te e cerca di stare bene. Penny

  6. Penny e sue fans: secondo me voi tutte dovreste farvi curare.
    Forse i vostri ex mariti o compagni sono persone orrende, e se fosse cosi’ mi dispiacerebbe, pero’ date segni di notevole squilibrio mentale.

    • Caro Giuseppe, quando le argomentazioni mancano, si passa agli insulti. Altrimenti si potrebbe dialogare. Buona giornata

      • Le argomentazioni sono nelle vostre parole. Non ci sarebbe niente da aggiungere ma sembra proprio che non vi rendete conto delle assurdita’ che scrivete.
        Ripeto, alcune di voi forse hanno avuto mariti o compagni che all’iniziano sembravano uomini fantastici (altrimenti perche’ ci avete fatto figli insieme?) e poi si sono trasformati in persone pessime, magari violente fisicamente o verbalmente.
        Per alcune di voi forse il rapporto si e’ rovinato ed avete fatto veramente di tutto per coinvolgere il vostro ex e cercare di mantenere infatta la famiglia, prima di romperla.
        Tutto il rispetto per voi in questo caso, ma comunque le parole che usate sono tipiche secondo me di donne che hanno dei seri problemi loro, molto prima dei loro ex.
        Vediamo un poco:
        “A me basta il loro sorriso, le risate, le paure condivise per sapere che non mi sono sbagliata”. A te basta. E se a loro non bastasse?
        “ho un desiderio spasmodico di felicità che mi scuote, da sempre”. Da sempre vuol dire da prima che conoscessi il tuo ex marito? Allora forse il problema stava in te non in lui.
        “E non mi importa degli altri” si commenta da solo.
        “Perché ora sono madre e lo sono di più.” Che vuol dire? “Più consapevole, ad esempio.” Ma consapevole di che?
        “E la felicità é contagiosa. E una donna felice é una madre che ha buone possibilità di fare bene.” Secondo me chi e’ veramente felice non ha bisogno di urlarlo ai quattro venti su un blog ogni giorno. Questo e’ piu’ il comportamento di una donna con la coda di paglia ed assillata dai sensi di colpa.
        Fan 1: “subire da tutti e da una legge che non mi tutela “, per qualche motivo la legge sembra non tutelare te (e mi dispiace), ma le leggi in Italia tutelano le donne molto piu’ degli uomini, ma molto, molto di piu’. E’ cosa ben nota a tanti uomini purtroppo.
        “i soldi non comprano l’amore, almeno non il mio” vallo a dire alle migliaia di padri senza tetto, cacciati di casa da mogli che ad un certo punto si sono annoiate di loro. Tanti altri devono tornare dai genitori. Tanti devono andare alla caritas per un pasto. E voi parlate dei soldi che non bastano?
        Fan 2: “Io non sono ancora partita per questo viaggio” Ma non vi rendete conto di come parlate? Una retorica senza senso che dimostra zero rispetto per degli uomini di cui un tempo vi siete (a quanto pare, perche’ ho qualche dubbio) innamorate.
        “Lo sai che è nel caos che nascono le cose più belle?” questa e’ inutile commentarla, e’ solo da incorniciare.
        “… in cui si mette in dubbio il mio senso materno solo perché mi sono presa degli spazi” ecco, questo e’ un dubbio lecito. Solo pero’ che “presa degli spazi” a casa mia vuol dire “cacciare il padre delle mie figlie da casa, non prima pero’ di averlo tradito con un altro”. Almeno cosi’ sembra da altri post tuoi. State attente alle parole che usate. Le parole possono fare male come pietre.
        Credetemi: non e’ mai tardi per acquistare un poco di maturita’ ed iniziare a guadare dentro di se, ai propri errori durante la relazione con il padre dei vostri figli o figlie, smetterla di dare tutte le colpe a lui e magari scrivergli una lettera di scuse per i vostri errori.Si’, scuse a prescindere dagli errori che ha fatto lui. Cominciate dai vostri.
        Sicuramente lui ne avra’ fatti di errori, ma se ora vi lamentate cosi’ tanto di come vi tratta, siete sicure che anche voi non lo avete trattato una ***da, magari per prime? Sapete quante volte vedo dei poveri uomini trattati come pezze dalle loro donne? E la maggior parte delle volte non e’ perche’ non si vogliono stirare le camicie da soli, come dice una di voi. Subiscono gli abusi verbali delle loro mogli per motivi molto piu’ nobili e profondi, che spesso voi non avete la capacita’ di comprendere.
        Non tutti gli uomini poi, quando vengono cacciati dalla propria casa, dove vivono i propri figli, riescono poi ad avere quella forza incredibile che serve per mantenere la calma e comportarsi bene. Alcuni possono facilmente reagire male facendo grossi errori. Se questi errori finiscono con il rendere ancora peggiore la vita ai figli, sono assolutamente da condannare. Ma sono solo loro a sbagliare?
        Voi avete fatto tutto bene?
        Non vi sto suggerendo di tornare da loro, sia ben inteso. Anche per il bene dei vostri ex direi, per come scrivete … Vi invito solo a riflettere perche’ voi sembrate solo buone a lamentarvi, ma da quello che scrivete non mi sembra che facciate niente per provare (nel senso di provare veramente, non fare finta di provare) a ricreare un buon rapporto con i vostri ex. Anzi fate molto per rovinarlo ancora di piu’, sembrerebbe.
        Ad esempio, Penny, se fossi il tuo ex-marito e scoprissi il tuo blog e quello che ci scrivi, forse non ti parlerei piu’ per il resto della vita. Se l’ha scoperto e ancora ti parla, allora sei fortunata.
        Spero che le mie argomentazioni non siano state troppo brevi.
        Buona serata a tutte.

      • Non è possibile giudicare le persone senza conoscere le loro storie… io stessa non posso dire se le altre qui hanno fatto bene o male a prendere la decisione che hanno preso. Io so solo di me stessa… A te sembra giusto che mio marito si sia innamorato di un’altra donna, dicendo a me mille bugie, non è mai disponibile per me e per i bimbi, dice perche è troppo impeganto a lavoro, mentre invece si vede tutti i giorni con lei? Cosa dovrei fare io, starlo ad aspettare a casa facendo la calza?
        E sì, io sono sempre stata rispettosa nei suoi confronti e ho fatto tutto abbastanza bene!
        Forse hai avuto brutte esperienze, ma non tutte le mogli sono come le descrivi te, come io non penso che tutti i mariti siano come il mio o come quelli delle altre qui…
        Quindi fai meglio a stare zitto!

  7. Cara Mamma Disorganizzata. Mi dispiace molto sapere di tuo marito e capisco (purtroppo molto bene) come ti possa sentire.
    Pero’ penso che hai letto con poca attenzione quanto ho scritto. Se l’avessi fatto troveresti che rispetto molto le decisioni, che a volte sono anche giuste (appunto, ogni storia e’ a se, e come giustamente dici non le conosco le storie). Quello che non mi piace e’ una narrazione a senso unico che si sente in queste storie. Da una parte le donne, con i loro difetti (Penny sembra adorare parlare dei suoi difetti) certamente ma alla fine sono quelle giuste, dall’altra gli uomini, anzi non gli uomini ma gli ex-mariti o ex-compagni, sempre dipinti come degli analfabeti sentimentali (perche’ i compagni nuovi sono sempre ottime persone).
    Se leggi bene, non suggerisco di restare o tornare insieme. Quello appunto dipende dalle storie, anche se ammetto che l’imporanza che do all’unita’ della famiglia mi sembra molto maggiore di quella che si percepisce in queste pagine.
    Fondamentalmente vi invito ad essere piu’ gentili e rispettose dei padri dei vostri figli. Io lo sono con la mia ex, ed avrei mille motivi per non esserlo. Ma lo faccio per i miei figli e anche per quello che c’e’ stato fra noi. Bisogna saper perdonare, anche se e’ dura e a volte richiede tempo, e anche se le cicatrici rimangono ed ogni tanto possono anche ricominciare a sanguinare di nuovo.
    E poi fai tanti complimenti a Penny, ma penso non hai letto con attenzione quello che scrive nel suo blog.
    Mi chiedi “A te sembra giusto che mio marito si sia innamorato di un’altra donna, dicendo a me mille bugie …?” Non so la vostra storia, appunto, ma a naso non mi sembra giusto.
    Ma a Penny sembrerebbe giusto, a leggere i suoi post. Tuo marito mi sembra stia facendo quello che professa Penny un giorno si’ e l’altro pure: perseguire la felicita’. Quindi non te la prendere con me, che forse la penso molto di piu’ come te di quanto non lo facciano Penny e molte altre su questo blog.
    Chi ha intitolato un post” L’adulterio non ha a che fare con il tradimento. A volte, è necessario tradire per non tradirsi.”? Vallo a leggere.
    Mi sembra che vi contraddicete fra di voi. Quando siete voi a non amare piu’ e a trovare un altro, e’ sacrosanto ed i figli secondo voi stanno anche meglio tutto sommato perche’ imparano che “bisogna essere liberi”, “bisogna perseguire la felicita’”, “una mamma felice e’ una migliore mamma, etc,, etc,,, etc,,, etc,,,”. Quanto e’ tuo marito ad innamorarsi di un altra, non va piu’ bene.
    Decidetevi.
    Io penso una cosa. Quando si fanno dei figli, non si e’ piu’ un lui ed una lei, ci sono loro. Tutto cambia. A quel punto bisogna lavorare non solo per restare insieme, ma anche per essere felici insieme. E quando le cose iniziano ad andare male, bisogna lavorare ancora di piu’, mettendosi in discussione. E non si tratta di convinzioni religiose, sono al 1000% ateo da quando avevo 15 anni e confesso che trovarmi d’accordo con la chiesa cattolica su questo punto mi inquieta moltissimo, data l’opinione che ho della chiesa cattolica (come istituzione, non parlo dei singoli preti o individui o di quelli che credono, ognuno appunto con la sua storia).
    Sono anche molto aperto sessualmente, e per questo anche se non approvo il tradimento ritengo che sia una cosa che si possa superare. Ho tanti dubbi anche io, molti piu’ dubbi che certezze. Su una cosa sono abbastanza certo pero’, ed e’ che il mondo di oggi (o forse da sempre) sia dominato dall’egoismo. E le cose peggioreranno a causa degli esempi che diamo ai nostri figli.

    • Grazie della tua risposta Giuseppe… scusami se ti ho detto di stare zitto, anzi è bene confrontarsi… ti ripeto, io sono sempre stata rispettosa verso mio marito, abbiamo avuto problemi, ho provato a parlarne con lui, ma mentre io cercavo di superarli proprio per restare insieme, lui non ha fatto altrettanto… e nonostante ciò non ho mai tradito mio marito, proprio perché per me il rispetto e la sincerità vengono prima di tutto, e hai ragione, non sono d’accordo con penny quando dice che per non tradirsi bisogna tradire (quel post infatti non l’ho commentato!) se lo intendi in modo fisico, ma forse la sua era una metafora, nel senso di chiedere la separazione e tradire l’idea della famiglia felice a tutti i costi per continuare nella finzione… rimanere così vorrebbe dire tradire i figli, o no? Io ho già perdonato abbastanza la mancanza di sostegno di mio marito ma ho continuato ad andare avanti, però quando ti accorgi che lui solo a parole dice che mi ama e poi non lo dimostra con i fatti, e contemporaneamente a lei dice che per me prova indifferenza e capisci che veramente mi ha cancellato dal suo cuore e si è innamorato dell’altra, non riesci più a perdonare… e comunque io non ho parlato male di mio marito, solo riportato i fatti, cosciente che anche io avrò fatto i miei errori, ma almeno li ho ammessi e ne ho parlato con mio marito, lui invece non ha fatto altrettanto con me e addirittura si è convinto che sia io a tradirlo! Ma non me lo ha detto, da solo crede a cose senza verificarle e parlarne con me… E non ha nemmeno avuto il coraggio, che probabilmente ha avuto penny e qualche altra, di porre fine al matrimonio, preferendo continuare a tenere i piedi in due staffe… Che esempio dà lui ai suoi figli? Se mio marito pensa veramente di essere più felice con l’altra, ovvio che mi addolora perché vuol dire che io ho fallito da qualche parte, ma doveva parlarne con me invece di continuare a mentirmi… Ecco perché il coraggio lo sto trovando io…
      Niente contro di te e rispetto quello che dici, ti ho solo spiegato meglio il mio punto di vista…

      • Cara Mamma Disorganizzata. Grazie e scusa che ti rispondo solo ora. Spero che comunque leggerai questa risposta.
        Non ti devi scusare per due parole scritte in un momento di rabbia. TI capisco molto perche’ anche la mia ex ha preferito non parlare e cercarsi un altro. A quanto pare mi ha mentito e tradito per poche settimane e poi ha sganciato la bomba e mi ha lasciato, ovvero mi ha cacciato di casa. Nel caso tuo sembra che non ti chieda di rompere ma e’ ovvio da quanto ho capito che rimanere con lui per te non e’ sostenibile. Sono differenze importanti ma nella sostanza sia tu che io siamo stati in qualche modo scaricati, come si fa con i divani vecchi in una discarica quando se ne trova uno nuovo.
        Sicuramente non devi pensare di aver fallito tu. Come hai giustamente detto, quando si crea una famiglia, se ci sono dei problemi li si affronta insieme. Se non lo si fa, anche se gli errori iniziali li si fa entrambi, il problema vero (quello che porta alla rottura della famiglia) non sta in chi e’ lasciato ma in chi lascia, perche’ non si e’ comportato da persona matura. Almeno cosi’ la penso io.
        Fai bene a pensare ai tuoi errori, ma solo perche’ da tutte le cose e’ giusto trarne una lezione per il futuro. Non perche’ ti devi affliggere con sensi di colpa che da quello che mi dici non sono giustificati. Quelli li dovrebbe avere lui.
        Non so da quanto tempo sai della sua relazione con un’altra, e quindi in che “fase” sei. Questo fatto delle fasi l’ho letto da tante parti ma per me e’ stato proprio cosi’. Prima c’e’ lo shock, e quasi la negazione della realta’, poi c’e’ l’illusione che si possa tornare indietro, poi c’e’ la presa di coscienza e quindi la sofferenza ed il lutto, poi viene la rabbia (anche se quella viene anche subito), poi piano piano passa anche quella ed alla fine si puo’ anche perdonare. In realta’ queste fasi non sono proprio sequenziali, mediamente si e’ in una ma nel corso di pochi giorni o anche ore si puo’ passare dall’una ad un altra.
        Pero’ per arrivare alla pace finale (piu’ o meno stabile) bisogna viverle completamente queste fasi. In particolare, fatti tutti i pianti di cui hai bisogno e lasciati andare a tutta la rabbia. Ma la rabbia ti consiglio di sfogarla lontano da lui. Ad esempio metti i guantoni da box e dai tanti pugni al sacco come si allenano i pugili (non l’ho fatto ma avrei voluto tanto farlo).
        Mantieni una grande diglita’ in tutto questo. Non gli chiedere di lasciare lei. Piu’ lo fai e meno lo fara’. Piu’ gli chiedi di amare te, e piu’ amera’ lei. Questo vale quasi sempre.
        Sia che vi separiate, sia che rimaniate separati in casa, ti consiglio dl assecondarlo. Ci sono tanti motivi per cui gli uomini o le donne arrivano a mancare cosi’ tanto di considerazione per le madri o i padri dei loro figli. Nel caso tuo non lo so ovviamente, ma spesso ci sono problemi legati a carenza di affetto ed amore durante l’infanzia. Capire la radice del suo problema non necessariamente ti fa stare meglio, ma ti aiuta a capire che il problema non sei tu.
        In ogni caso, ti consiglio di dare molta importanza alla tua forma fisica, dormendo molto, facendo sport e prendendoti cura di te quanto piu’ puoi. Una bella corsa caccia lo stress molto meglio e piu’ a lungo di un barattolo di nutella.
        Capisco che stai provando a tenere in piedi la famiglia e non vorresti lasciarlo se potessi, ma se non ascolta secondo me e’ meglio che lo lasci e vi separate. Ma ti consiglio di farlo con amore. Non dirgli cose brutte. Non rinfacciargli niente. Fagli vedere come ci si comporta da persone mature. Fagli capire cosa vuol dire amare, quando si e’ creata una famiglia insieme. Cerca di volergli ancora bene (ovvero, “volere che lui stia bene”), e vedrai che lo sorprenderai. Ma non deve essere un gioco da calcolatrice, devi arrivarci a farlo con sincerita’ a magari di servira’ del tempo.
        Fagli capire che tu sei devastata dal dolore, ma non per questo ti abbatti e non per questo ti vendichi. Fagli capire che sei molto delusa, ma vai avanti lo stesso. Concentrati su tutte le belle cose che hai nella tua vita al di fuori di lui, partendo da i tuoi figli.
        Ultima cosa. Se puoi, vai da uno psico-terapeuta, o leggi almeno qualcosa sulla psicoterapia cognitivo-comportamentale. Io ho fatto qualche seduta ed ho letto molto su internet, e mi e’ servito tantissimo. Si trovano molti siti interessanti.
        Ci sono cose di cui non abbiamo il controllo, nel caso tuo e’ il comportamento di tuo marito, nel caso mio quello della mia ex. Meglio direi, non hai nessun controllo diretto. Ma puoi controllare il tuo comportamento, ed il modo in cui reagisci ai fatti. E in molti casi, l’altra persona rimane un poco spiazzata. Almeno cosi’ e’ successo alla mia ex. Non mi ha chiesto di tornare insieme, ma ti assicuro che ora mi considera, eccome. E’ diventata un angelo con me e a volte mi chiedo se in realta’ non si stia innamorando di nuovo di me, anche se non mi illudo per niente perche’ i suoi problemi rimangono ed inoltre temo di non essere piu’ io inamorato ora. Certamente il nostro rapporto e’ quasi sempre ottimo, meglio di prima, e questo aiuta molto i nostri figli.
        Con la terapia cognitivo-comportamentale impari che quello che ti fa stare male non sono i fatti in se, ma l’interpretazione che ne dai. Ad esempio: “lui ha un’altra” (fatto) “allora ho fallito” (interpretazione, sbagliata). Facile a dirsi ma richiede molta pratica e un po’ di tempo, anche se a volte in pochi mesi si fanno grandi progressi.
        Non so, forse sto dando una valanga di consigli stupidi ad una donna che neanche conosco. Chi sono io per mettermi in cattedra. Ma ho sofferto cosi’ tanto nell’ultimo anno e ne sto uscendo bene direi, ed allora vorrei condividere quello che a me e’ servito. Ne sto uscendo una persona migliore. Oddio con l’italiano ho fatto passi indietro (ho letto il mio messaggio e ho trovato un orribile “contraddicete”; forse vivo da troppi anni in Inghilterra e inizo a perdere colpi con la lingua madre).
        Scherzi a parte, bisogna trovare la forza di andare avanti anche nei momenti peggiori. Alla fine finiamo tutti sotto terra comunque, per cui cerchiamo di viverla al meglio questa vita. Anche con allegria.
        Un abbraccio. Qui dicono anche “take care”, che mi piace molto.

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