Vi ho già detto che la separazione mi ha portato ad essere decisamente più povera. Non che prima fossi ricca ma se desideravo un maglione me lo compravo.

Ora faccio delle scelte di restrizione, direi. E se devo acquistare la giacca per le girls perchè sta arrivando l’inverno, io salto. E salto da parecchio perchè se non è la giacca, sono i libri o lo sport.

Per questo mi viene da sorridere quando leggo i commenti inferociti di uomini che mi danno dell’egoista, edonista o cose del genere, ho osato separarmi e quindi ne consegue che sono una madre pessima.

Da quando mi sono separata ogni scelta è in funzione delle mie ragazze, chi mi sta vicino lo sa bene, tutto è più difficile, persino concedersi l’amore.

Quindi piuttosto direi che una donna per separarsi deve avere delle motivazioni davvero forti e importanti, altrimenti chi glielo farebbe fare?

Una delle frasi che mi scrivete e si ripete come un mantra è questa: mio marito dice che se ci separiamo finiremo in povertà e i nostri figli ci rimetteranno, uguale: sei una madre di merda.

E giù bordate di sensi di colpa.

Certo non posso dire che la separazione non ci affatichi tutti anche dal punto di vista economico, ma non può essere un motivo per restare. A volte è un ricatto, a volte un alibi.

Comunque vorrei dirvi che noi umani abbiamo risorse inaspettate.

Vorrei confortarvi e farvi sapere che quando meno ce lo aspettiamo troviamo strategie e modi per adattarci e adeguarci alla nuova situazione.

E dentro al modo di reagire alle situazioni i nostri figli crescono.

Voglio raccontarvi due cose: la prima è che le mie figlie hanno imparato il valore del denaro.

Le sento parlare al telefono con le amiche, se c’è una festa chiedono subito quanto costa e se la cosa gli sembra assurda ( al di sopra dei 15 euro) non me la propongono nemmeno.

Operano delle scelte: se vado a mangiare la pizza non vado al cinema.

Questo credo succeda perchè mi guardano. Vedono che non faccio un giretto per vetrine non so da quanto e che cerco soluzioni alternative.

Ecco le mie soluzioni alternative: ho comprato un paio di All Star grigie che desideravo da un sacco nei mercatini dell’usato di via Prè a 10 euro, non erano proprio il mio numero, ma arricciando un po’ le dita il piede è entrato!

Poi una mia carissima amica mi ha portato ad uno scambio vestiti in una specie di grotta all”interno di un negozio. Funziona cos’: si portano degli abiti vecchi e il giorno fatidico tutti i vestiti portati vengono esposti. Come entrare nel paese dei balocchi e per quanto fossi scettica e ci fosse una bolgia (a una mentre si misurava una maglia le hanno fregato la sua! ) ho afferrato un paio di jeans, un cappotto, un impermeabile, un vestito e una borsa e li ho messi nel mio sacchettone della spesa del supermercato. Era la prima volta che facevo una roba del genere, mentre ero lì con le mie amiche  grondanti di sudore, in mezzo a donne della Genova bene e non, mezze svestite, ho pensato: è una roba da pazzi.

E ci hanno pure offerto un bicchiere di vino e un pezzo di focaccia!

Comunque, tornata a casa ho mostrato il mio bottino alle girls che mi hanno guardato con gli occhi a gufo mezze schifate, ma i giorni a venire, quando ho indossato i miei abiti come li avessi comprati nella migliore boutique di Genova, avevano uno sguardo fiero.

Sono giorni che non faccio altro che vestirmi così. Orgogliosa di non aver speso un euro, che noi donne abbiamo voglia di cambiare ogni tanto e vederci diverse.

Tutto questa sbrodolata per dirvi che non avrei, in vita mia, pensato di fare una cosa del genere, nè di indossare abiti di altri, figurarsi le scarpe, eppure è successo.

E le mie figlie sanno che farò di tutto per farle stare bene, che si può rinunciare alle cose futili e non bisogna piangersi addosso.

Che esiste uno spirito di sopravvivenza che ci porta a trovare soluzioni, a non soccombere e reagire.

Ad adattarci.

Non rimpiango nulla e non sto con lo sguardo nello specchietto retrovisore. Che se no mi viene il torcicollo.  Ho davanti a me una strada non facile, ma non so perchè, quando le cose non sono scontate, costano un po’ di fatica, hanno un sapore più buono.

La girl mentre cercavamo sto piumino a prezzi più o meno accessibili mi elencava quello che si è comprato il padre nell’ultimo periodo, ovviamente di marca. Io non so se sia vero e non mi interessa, le ho detto di smetterla. Non siamo peggiori o migliori, e quello è tuo padre le ho buttato lì.

Ma non lo credo. Le azioni fanno gli uomini. Vorrei solo che lo amasse e si sentisse amata.

Il resto credo non conti.

Penny

Ps= perdonatemi per l’immagine, e gli occhi sbarrati, lo sapete che non sono fotogenica, ma ero così fiera del mio cappotto, delle mie scarpe e dei miei jeans, ( peccato non si veda la borsa!) che volevo farvelo vedere. Buona giornata.

19 comments on “Trovare soluzioni a zero costo ( quando la separazione o la vita ci rendono più poveri!)”

      • … ciao… ti leggo con piacere… un abbraccio, Gianpuppo…
        P.s stai una favola…

      • Questa roba è bellissima. Sai, di quel periodo, di quello che abbiamo vissuto insieme, ho dei ricordi vaghi, ogni tanto tornano, odori ed emozioni, quando vado ai campi delle mie ragazze, è come se quella parte lì, fosse legata al dolore di non essere stata abbastanza. So che è legata al mio vissuto, allora salvare delle parti, belle, come quelle dell’amicizia, del tempo insieme, è meraviglioso.
        Grazie per avermelo detto. Chissà, un giorno ci si rivede… e anche per la “favola” io mi sento sempre uno schifo. Ti abbraccio.

  1. Concordo pienamente con tutto.Dopo la separazione il tenore di vita si abbassa.Certo non capita a tutte, alcune sono così abili da migliorare il proprio tenore di vita e tanti complimenti a chi è riuscita nell’intento.Confermo per esperienza ciò che descrivi nel tuo articolo.La separazione non è la via più semplice oppure solo un capriccio al contrario è una guerra continua con tutto.
    Ma bisogna lottare, rivedersi, reinventarsi per se stesse e per i figli.Ci sono modi di vivere anche low cost dove il necessario nn manca e l’importante è qs capire cosa effettivemente è indispensabile.
    Questo è solo il mio punto di vista.Ciao

    • Il tuo punto di vista per me è un bel punto di vista e hai ragione: cosa è indispensabile? Perché a volte ci perdiamo in un bicchier d’acqua. A volte quello che ci sembra importante, necessario è solo margine e scarto. Ti abbraccio. Meteora è un nome bellissimo, poi mi spieghi perché. Penny

      • Ciao Penny,grazie per i complimenti ma penso che sia una buona soluzione arrivare all’essenziale, alleggerisce anche l’anima.
        Meteora? ho scelto qs pseudonimo per rendere una mia caratteristica…mi stanco in fretta e di tanto in tanto sparisco…Come le stelle cadenti…appaiono in un punto e scompaiono in un altro..senza un perchè o cmq per motivi ignoti.Io sono intermittente…talvolta sparisco..anche da me.Ricambio gli abbracci e buona giornata

      • Sai cosa pensavo mentre ti leggevo? È bello sapere chi si è. Conoscere i limiti e le possibilità. Un bacino.

  2. E’ vero: siamo un pozzo di risorse e tu ne sei un esempio. C’è che ahimé a quelle non vuole attingere ovvero non sa come arrivarci e va aiutato. Grazie delle tue testimonianze. Fatico un po’ da qualche mese ad esserci (ttto bene, nessun problema fortunatamente) ma appena posso facci un giro a trovart/vi

    • Anch’io guardo le cose stupende che fai, l’altro giorno c’era una specie di pizza…se facessi una cosa del genere le mie figlie credo mi farebbero un monumento. Bacini. Penny
      ps fai delle foto ai piatti bellissime. Brava.

      • Il merito delle foto lo condivido con il mio compagno: ci alterniamo a seconda di chi è ispirato o ha la mano libera 😀 Non tutte le cose che pubblico su IG le faccio io alcune sono di altri: come la pizza di cui parla. Assaggiata in un ristorante di Monza. NON ha eguali per ora. Super!

  3. Una delle mie principali angosce in fase di separazione (che comunque non mi ha frenato nella decisione!) è stato il pensiero di non potercela fare, da sola, a gestire le spese, soprattutto quelle inerenti ai bambini in primo luogo e poi alla casa, il mutuo e tutto il resto (che non è poco!). Fortunatamente il mio ex marito, una volta finita la fase di guerra e definito l’accordo di separazione, non ha mai mancato di onorare l’impegno. Nonostante questo, non essendo nessuno di noi ricco, il tenore di vita inevitabilmente si abbassa. Ma quella che all’inizio è stata una necessità, il ridimensionamento delle spese soprattutto voluttuarie, si è alla fine rivelata per me un cambio di prospettiva generale, che mi ha fatto realizzare quanto di superfluo e inutile abbiamo nelle nostre case e nelle nostre vite. Ho iniziato (e non ho ancora finito) una operazione di pulizia dell’inutile che ha coinvolto vestiti, cosmetici, utensili, oggetti, carte, riviste e persino libri, prima per me oggetti quasi sacri che ora ho smesso di considerare tali.
    Ho donato e buttato tante di quelle cose e ho dato nuova vita ad altre… ma soprattutto ho cambiato il punto di vista, ho smesso di accumulare! Ho capito che non serve comprare nuove scatole o addirittura una casa più grande solo per stipare cose che alla fine non amiamo o che sono comunque troppe per avere tutte uno spazio vitale.
    Il bello di tutto questo è che non si torna più indietro e finalmente riesco a trovare l’essenziale delle cose e di conseguenza della vita, senza orpelli.
    Ho “perso” tanti oggetti ma mi sento molto, molto più ricca e non più povera.

    P.S.: i tuoi acquisti sono bellissimi, evviva i mercatini e i negozi di seconda mano! Io li frequento da sempre e non sai la soddisfazione quando ho la fortuna di fare qualche colpaccio (tipo foulard Dior in seta a 5€, cappottino Max Mara a 7€ o borsetta Borbonese a 2€, originali e in perfette condizioni). Anche qui, secondo me dipende tutto dell’approccio mentale che si ha.

    Un abbraccio.
    Stefania

    • Hai ragione. Ci sono cose importanti e cose no. Ci sono oggetti che si possono buttare. Vite che si possono pulire. Fare spazio per accogliere il vuoto e guardarci dentro. Abbandonare per ritrovare.
      Anche io adoro i mercatini, da sempre! Ti abbraccio tanto. Grazie. Penny

  4. …questo me lo ero perso…
    Pensa che già così, senza essere separata, io faccio fatica ad arrivare a fine mese, Penny. Ma, buffo eh!, nonostante a volte anche recentemente non abbia avuto nemmeno i soldi per fare la spesa, mi sento ricchissima… ricca di intelligenza, di competenze in cucina, nel fare le cose, ricca di capacità di vedere la Bellezza. E senza mercatini dell’usato (averne!!) io mi arrangio facendo spesa dai cinesi, le scarpe ai ragazzi le prendo al decatlon di primo prezzo. Per dire.
    Ci tenevo a dirtelo, che ti capisco bene anche in questo. Ti abbraccio

    • Non sai quanto mi ha aiutato scrivere quel post e i vostri commenti…ci penso sai? Quando ho paura penso alla bellezza che nella mia vita è tornata. Ho perso delle cose e ne ho ritrovate delle altre. Ma queste, le ultime, pesano molto di più. Ti bacio amica mia.
      Ps vorrei un pranzetto! Penny

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