Noi siamo quelle che la sera spengono le luci.
Raccolgono cose e pensieri con la stessa urgenza.
Danno due giri alla porta.
Si accertano che tutto sia come deve.

Siamo quelle che tengono insieme. Anche ciò che ormai è in frantumi.
E ci proviamo fino alla fine. Quando non c’è più nulla da provare.
Siamo quelle che ci mettono una pezza. E rammendano
animi con pazienza. Come potesse bastare.

Incollano fotografie. Fanno la conta degli anni.

Siamo quelle che dicono: lascia stare, lo faccio io.
E incastrano l’impossibile.

Quelle che rimboccano le coperte. E socchiudono porte.

Si accertano che non abbiate freddo.

Siamo quelle che cercano di aggiustare.
Di mettere d’accordo.
Di mediare.
Di aggiungere posti a tavola.

Che perdonano. E pensano che la vita prima o poi le ricompenserà.

Siamo quelle che mettono lo smalto sulle calze smagliate.
E il rossetto in ascensore raschiando il fondo con il dito.

Noi siamo quelle che hanno le mani grandi.
Piene di strade interrotte perché c’è sempre qualcosa di più importante di noi.

Siamo quelle che ci sono. Sempre.
E tornano indietro per non ferire, anche se non vorrebbero.

Siamo quelle che a volte si perdono. E hanno paura di non essere abbastanza.

Siamo quelle che sedano liti.
Dimenticano errori.
Provano e riprovano a scalare montagne anche quando si sono fatte di ghiaccio.

Siamo quelle che ci credono.
E ci saranno a Natale.
E chissà se ci sarà un posto a sedere tutto per noi.

Che abbia la forma del rispetto.
Il colore della verità.
La consistenza dell’amore.

Penny

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