La prima volta che mi sono sentita sola. Ero piccola.

Mi dicevano che ero pigra e incostante. 

Mi sono sentita sola quando un mio compagno di classe si è fidanzato con la mia migliore amica.
Quando mi prendevano in giro perché ero alta.
La prima volta che mi è venuto un attacco di panico e sono svenuta.
Quando i miei professori non mi davano fiducia, pensavo che non ce l’avrei mai fatta.
Quando mi sono lasciata con il mio fidanzato, dieci anni insieme.
Quando mi ha tradita. Ho pianto. Mi sono sentita persa.
Quando ho tradito. Ho pianto. Mi sono sentita persa.
Quando ho capito che potevo procurarmi il piacere da sola. Quanto tempo sprecato!
Mi sono sentita sola quando ho partorito, sono tornata a casa e ho pensato: non posso più tornare indietro, da un figlio non si può.
Mi sono sentita sola quando ho dovuto dire a me stessa che non amavo più mio marito, quando ho iniziato a dirlo agli altri. Ai miei genitori, alle mie amiche.
La prima volta che ho tirato fuori il dolore con lui. E ho pensato che gli stavo facendo del male. E non potevo scappare ancora.
Mi sono sentita sola quando ho capito che ognuno è artefice del proprio destino. Io del mio, lui del suo.
Quando amiche care mi hanno voltato le spalle perché mi sono separata.
Quando è morto mio padre, l’attimo in cui non c’ero.
Quando le mie girls andavano dal padre e io dovevo farne qualcosa di quel tempo vuoto.
Mi sento sola quando sono sola, a volte, che c’è buio anche se non c’è.
Quando penso di dover aggiustare le cose e non ci riesco. 

Mi sento sola quando mia figlia mi dice: “Intanto papà mi ha perso” e non lo crede davvero, io lo so. Ma fa male.

Mi sento sola quando penso alle bollette, al mutuo, alle cose da fare per le girls.

Mi sento sola quando si arrabbiano con me. Che ci sono solo io.

Mi sento sola quando prendono un brutto voto, o sono tristi, loro si frantumano e io devo cercare di non farlo.
Mi sento sola quando penso: ora faccio questo, domani quello, e poi? È tutta qui la vita?
Mi sento sola quando penso agli altri soli nel mondo, più soli di me. E mi chiedo cosa posso fare.
Quando capita che sia una brutta giornata e non so bene il perché.
Mi sento sola dentro a una stanza piena di gente.
Mi sento sola spesso. E, ogni volta, ho paura.
Poi passa, mi dico.
E passa, ma torna.
Io sono qui. Lei pure.
E nonostante tutto, mi sembra una fortuna che lei non mi abbia affossato. E mi cammini accanto.

Penny

Ps: non sentitevi mai troppo soli. Lo siamo tutti. Chi lo nasconde, che fa finta di… e chi guarda. Voi guardate. Guardare, vuol dire solo essere consapevoli. Una vita senza solitudini non esiste. Ecco.

Sosdonne.com 

17 comments on “Ci si sente soli. Eccome.”

  1. Penny, quanto sono vere le tue parole…le condivido tutte, sensazioni che ho vissuto una ad una e continuo a vivere…
    Sono sola anche ora…tutti contro…mi chiedo se un giorno i miei figli capirannoe mi perdoneranno…
    Non lo so…tremo…le brutte parole, gli insulti, le minacce, i ricatti le botte, forse pure meritati perché colpevole, mi hanno fiaccato come incodardita…
    Tremo x le conseguenze sui miei figli…
    Mi chiedo fino a che punto si può tollerare tutto ciò x il senso di colpa…
    A volte mi provo a proiettare in avanti, in un’altra situazione semmai riuscirò a raddrizzare, mi immagino finalmente capace di camminare da sola, finalmente una donna padrona della sua vita che ha riacquistato la propria dignità.

    • Io vorrei che tu mi scrivessi in privato, vorrei starti vicino. Qualunque cosa tu faccia, però, sappi che non è mai completamente sbagliata, sei tu e ha valore. E non siamo mai colpevoli da meritarci delle botte, insulti o cosa. E poi, perdonarti per cosa?
      Se sei in una situazione di dolore, tu li sottrai da quel dolore, dai una possibilità. Ecco. Ti stringo.Di più. Penny

    • Sono così contenta che te ne sia accorto. Ha usato gli acquarelli…era felice. Me l’ha portato lei senza che io chiedessi nulla. Ti abbraccio. Penny

  2. Dopo aver sperimentato per anni la solitudine “in coppia”, sopportato a lungo il padre di mia figlia “parlarmi con lo stesso distacco di chi sta decidendo cosa mangiare a pranzo”, che dire, la solitudine che provo ora mi sembra così lieve!
    Quando arriva, mi ci immergo come in un bagno caldo.
    E quando passa, ed esco da questo tuffo nelle solitudini, mi sento rigenerata, ecco. Perchè penso che anche questa esperienza mi insegnerà qualcosa, ora che sono in grado di accorgermi.
    Grazie per gli spunti che mi dai.
    Ti abbraccio, in attesa dell’uscita del libro.
    Silvia

    • Cara Silvia, sono stata molto più sola in passato, sola solissima quando non riuscivo a dare valore al mio pensiero, quando mettevo tavola, preparavo una cenetta con i fiocchi, per il desiderio di piacere. Quindi ti capisco, comprendo, fino in fondo. E questa solitudine ora, hai ragione tu, è lieve. Leggera e salvifica. Grazie per esserci. Penny
      Ps spero che altri qui ti leggano.

      • Hai centrato il punto: “quando non riuscivo a dare valore al mio pensiero”….
        Mi hai letto nel cuore.
        Silvia

      • Ecco…iniziare a considerarlo degno, è fondamentale per stare bene. Besos Penny

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