Sul blog c’è una parte che si chiama: “termini di ricerca”. Sono frasi o parole scritte in rete da persone (anonime) che nella tranquillità della loro casa, chiuse in macchina, in ufficio, stanno cercando risposte e probabilmente per un incrocio di parole, finiscono sulla mia pagina. Cercano risposte, appunto, che non arriveranno da uno schermo, se non attraverso un lavoro di consapevolezza, ma si fanno domande, e a me, sembra moltissimo.  

Leggendo quelle frasi e tenendone memoria, ho pensato a noi, a tutti noi, a come siamo infinitamente simili e infinitamente umani.

Ecco “i termini di ricerca”:

Madre scompare dopo il divorzio. 
Non è nulla come prima dopo il tradimento.
Divorzi, sensi di colpa chi lascia.
Perché una persona vuole rappresentare una famiglia felice su facebook? 
Sono separato e arrabbiato perché loro stanno meglio.

Io posso tradire lui no.
Mi sento una madre cattiva.
Mi devo separare da mio marito e ho tanto dolore.
Devo separarmi da mio marito, sono disperata.
Lasciato dopo 20 anni per un altro.
Se n’è andato per tornare da sua madre.
Mariti che se ne vanno con una ragazzina.
Voglia di morire e sparire dalla faccia della terra.
Tradisce e si sente una merda.
Ho 37 anni e non riesco a rifarmi una vita.
Quando non è più coppia ma solo una famiglia.
Tutti i problemi dopo una separazione.
Non ci si può separare per la figlia.
Cosa contiene la borsa di una donna.
Frasi sulle pagelle.

Tradire e non sentirsi in colpa.
L’amore non è un abbraccio che ti fa sentire bene. L’amore è passato.
Perché si tradisce e non si lascia.
Mi sto separando da mio marito perché ho un altro.
Mia sorella non mi parla dopo la separazione.
Sto male, mia moglie mi ha lasciato.
Meglio lasciarsi quando si litiga tanto.
Alla donna che ha tradito si deve il mantenimento delle figlie.
Non si separa per sua figlia.
Lettera al marito per i 40 anni d
i matrimonio per dire grazie anche se non corrisposto.
Se perdi l’amore, resterà sempre un ricordo.
Come riempire il vuoto di non essere madre.
Mia figlia non mi parla da quando mi sono separata. Mogli che disfano la famiglia. Come si fa a essere fieri dei propri figli. Mio figlio non mi parla. Odio mia suocera. Non riesco a lasciare mio marito. Non riesco a lasciare mia moglie.

Possiamo pensare che siano frasi molto lontane da noi, oppure molto vicine. Sta di fatto che di certi problemi non si parla, perché, spesso, ci vergogniamo. Ci vergogniamo dei fallimenti, delle cose che non vanno e, altrettanto, spesso, crediamo di essere insieme, invece, siamo soli. Tutti quanti.

E facciamo finta di…perché è più comodo, perché abbiamo paura, perché il vicino ostenta una vita felice, perché non vogliamo deludere nessuno.

Ci sono passata anch’io. Ho creduto, per tanto tempo, che ci fosse un unico modo di essere. Che la vita sarebbe filata liscia. Che sarei stata una buona madre e una moglie felice. Dividevo il mondo in bravi e cattivi. In “vite” giuste e sbagliate.

“Io non sarò mai così”, ripetevo a me stessa, quando qualche amica si separava, quando qualcuno stava male, quando una figlia litigava con la propria madre. Forse per convincermi che ero brava e che non avrei avuto bisogno di mettere in discussione la mia esistenza.

La verità è che la vita è questa.  E nulla cambierà fino a quando cercheremo di essere ciò che non siamo. Finché non prenderemo consapevolezza che il nostro animo è molteplice e molteplici gli aspetti dell’esistenza che dobbiamo affrontare.

Finché non capiremo che l’umanità, quella che ci caratterizza, caotica, incasinata, che ci manda in crisi, spesso, è la parte che ci salva.

Quindi, non c’è niente di male a stare male. Non c’è niente di male a essere confusi e indecisi.

Diciamocelo e parliamone, almeno qui.

E, soprattutto, permettiamoci di essere ciò che siamo.  Umane istanze, animi in disarmo, uomini e donne nelle turbolenze. Ma vive, e in ricerca.

Ditemi se è poco.

Penny.

Sosdonne. com

Ps:siamo tutti sulla stessa barca.

8 comments on “Non c’è nulla di male a stare male.”

  1. E sono esausta e sfinita di soffrire!!!! E stare male. Vorrei tanto trovare un briciolo di pace in questo mio vivere che vivere non è . Ma è sopravvivere. Semplicemente respirare. Ti abbraccio Penny

    • Guarda che sopravvivere non è cosa da poco! Ci sono giorni buoni e meno buoni. Giorni più difficili di altri. Respira e basta. Poi riparti. La vita ha le sue pause, i suoi terremoti, i suoi crolli, ma anche le sue rinascite. E un momento di risalita esiste sempre, per tutti, magari ci vuole tempo, magari energia, magari non si vede la fine del tunnel, ma arriva. Tu pazienza, lavora su di te e starai bene. Penny

  2. ricerca? io sono stanco, tanto stanco Penny. So che e` per colpa mia, so che dovro` sopravvivere a questo, ma permettetemi di essere stanco e di non aver voglia di ricercare
    un abbraccio

    • riprendo qui…quando siamo stanchi dobbiamo fare una cosa: stare fermi. Darci il tempo di non fare niente, nemmeno ricercare. Le risposte, se caso mai ce ne sarà bisogno, arriveranno. Penny

  3. Li ho letti tutti, questi termini di ricerca che portano il pubblico alla tua pagina… mi fanno tanto riflettere.
    Mi ricordano un po’ come quando una mareggiata fa approdare naufraghi (e relitti) sulle spiagge,
    Ecco, Penny, sei come una “spiaggia” e noi, umanamente anche volentieri direi, ci lasciamo un po’ spiaggiare.
    Qui da te “si sta bene”, se per bene includiamo anche il fatto di trovare differenti prospettive, di condividere e in un certo senso alleggerire le fatiche.
    Grazie grazie grazie sempre

    • Qui si sta bene, chi l’avrebbe mai detto? E cosa sarebbe questo blog senza di voi? Senza le storie e l’umanità che mi camminano accanto…niente. Grazie Penny

  4. Cinzia, che bella questa associazione con la spiaggia e i relitti arenati. Sperando in un futuro riuso di noi, come un legno vecchio levigato dal mare che aspiri a diventare nuovo pezzo di arredo.

    Ricerca, sempre! Mi fa bene farmi domande o lasciare la testa libera dietro ad una domanda o ad un’osservazione di un’amica o di altra persona vicina. Il marito che chiede quasi a bruciapelo: ‘quanta rabbia hai ancora dentro?’ e lì riaffiora tutta la tua rabbia, le dai contorni, l’avevi tacitata, messa in standby, avevi pensato di aver metabolizzato ormai, finalmente. Invece quella è ancora tutta lì. La guardi ancora, ci giri intorno, la riesamini. E fai un passo avanti

    • Oggi pensavo alla polvere sotto i tappeti. Non la vedi, ma lo sai che sta lì. Sai che dovresti passare l’aspirapolvere e tergiversi. Ma è solo alzando qual tappeto, un po’ per volta, magari a pezzi, che alla fine si può pulire. Non farti macerare dalla rabbia, non ne vale la pena, se hai deciso di andare avanti, vai avanti. Ti bacio.
      Ps: il tuo nome è bellissimo…origine? Penny

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