La scorsa settimana sono tornata a prendermi la giacca bianca, quella che (a chi mi segue su fb) è piaciuta tanto. Poi, per tre giorni, sono passata davanti a una vetrina in cui c’era, messa in bella mostra su un manichino anoressico, una tuta nera (ovviamente non sportiva).

Ho pensato per tre giorni che ero in bolletta e che non avrei dovuto. E di sicuro la taglia più grande sarà stata una 38…come farsi del male! 

Alla fine, dopo il mio continuo peregrinare, l’ho fatta vedere a due amiche nella speranza che me la bocciassero. Invece, sabato mattina, loro sono entrate, io le ho seguite e l’ho provata.

Quando l’ho indossata, loro hanno allargato la bocca, gli occhi si sono fatti a cuore e mi hanno detto: “Sei bellissima”.

Sapevo che erano sincere, anche se, per me, le mie amiche sono tutte delle grandi gnocche, le guardo con gli occhi dell’affetto e guai a chi le tocca, quindi ho pensato che il loro giudizio non fosse proprio oggettivo.

La verità è che io a questo sei bellissima non ci credo, e non ci ho mai creduto. Ancora dentro al negozio, mi sono guardata allo specchio e la prima cosa che ho pensato è stata:

Si vede la pancia, devo mettere la guaina!”.

Non dico niente di nuovo. Ogni donna ha i suoi segreti: guaine, body o calze contenitive. Unghie allungate, alcune persino le ciglia.

Si fa di tutto o quasi per sentirsi bene, magari quando siamo invitati a un matrimonio o per un’occasione speciale. Quando gli altri ci guardano.

Gli altri che diventano il perno della nostra vita, il gioco di accettazione su cui ruota tutto. Gli altri per cui vogliamo apparire belli.

Gli altri a cui magari regaliamo l’esistenza.

L’altro giorno sono andata a farmi il vaccino insieme alle mie colleghe, eravamo in cinque. Siamo entrate insieme, come solo noi donne sappiamo fare certe cose insieme.

Ci siamo tolte le maglie, in vista tutte e cinque con le nostre canottiere di cotone, i nostri reggiseni, le pancette e le braccia non più da ventenni. Eppure io ho visto la bellezza e se ci penso ancora mi commuovo. Che a vederla la bellezza non sempre è facile. 

Eravamo in cinque. Ognuna di noi una storia diversa, chi è sposato da vent’anni, chi convive, chi non ha un amore, chi ha dei figli, chi non ne ha, e non ne avrà, chi li desidera e li cercherà a breve. Quale vita vale di più?

Ognuna di noi un corpo con dei segni. Un’esistenza che racconta e che vale, qualunque siano state le scelte.

Questo per dirvi che in un altro momento quella tuta non l’avrei comprata, non sarei stata perfetta ai miei occhi, che poi sono gli stessi con cui immagino mi guardino gli altri.

Invece ho deciso che poteva andare, metterò la guaina, probabilmente, o forse no, questo non cambierà lo stato delle cose.

Non cambierà gli occhi con cui ora mi guardo.

Perché se c’è una cosa che il tempo mi ha insegnato è a essere più magnanima con me stessa. Imparare ad assolvere il mio cuore e il mio corpo di conseguenza. Imparare ad aggiustare i difetti, a volte; altre ad accettarli.

Prima di uscire la negoziante mi ha regalato un paio di orecchini a cuore gialli un po’ vintage, che avevo adocchiato, e ho pensato che la vita regala sempre qualcosa, basta saperla accogliere.

Mentre tornavo a casa avevo il mio sacchetto tra le mani, dentro c’era la tuta nera, e mi sono  ricordata di tutte le volte che ho perso delle occasioni perché non mi sentivo adeguata, tutte le volte che ho messo la mia bellezza in un vestito e l’ho lasciata lì dentro per tanto tempo. E poi il vestito non c’entrava niente, era della mia esistenza che mi dovevo occupare.

Non so se domani sera sarò bella per voi. Lo spero almeno un po’. Ma lo sarò per me, e questo forse può bastare.

Perché se penso alla bellezza, io penso all’affetto, agli occhi che ridono, alle parole buone, alle mani che accarezzano, le braccia che circondano, non penso mai a un vestito.

Penso alle imperfezioni. Quelle che rendono uniche le persone a cui voglio bene.

Siate imperfette e vogliatevi bene.

Vorrei questo per me e per voi, come a non perdere tempo.

Volevo questo dal mio romanzo. Chissà se ci sono riuscita.

Vi abbraccio tanto Penny

Ps: inutile dirvi che ho una strizza pazzesca. Inutile dire, a chi verrà domani alla presentazione, di non guardarmi la pancia?. Inutile dire, a voi che leggete, che vi sono grata. 

Sosdonne.com

21 comments on “Buona la prima. Forse, la seconda. Per noi donne.”

  1. Mi hai fatto voglia di volare a Genova e darti un forte abbraccio (dicono che i miei sono stra speciali perché dall’alto del mio 1,86 avvolgono) e dirti che chi guarderà la pancia, la guarderà con affetto. Che poi per me la vedrai solo tu la pancia domani. Un bacione ? (ps: grazie del messaggio, stasera mi ascolterò l’intervista in radio). E domani vai e spaccaaaaa!!!!!

    • Sono le 3.43 gli occhi sbarrati…sono emozionata. E sì me lo prenderei un abbraccio. Penso mi accolerei. Lí. All’altezza del cuore. Sai quegli abbracci che tolgono i pesi? Ti bacio. Grazie so che sei con me. Penny

  2. Carissima ti svelo un segreto maschile. Quando un uomo e` innamorato vede come bellissimi quelli che voi definite difetti del tempo. A mia moglie sono venute due piccole rughe intorno alla bocca. Io non le dico nulla, ma le adoro.

  3. …e niente, sono lontana da Genova quindi sarò lì solo col pensiero.
    Vai e spacca, Penny, che i numeri li hai giusti (con o senza guaina, sarai perfetta per tutti!!)
    Ti abbraccio <3

  4. I tuoi occhi li avevo visti, ieri la tua voce (dolcissima!!!) …domani ti penserò ma tanto tanto…?Ti abbraccio…forte forte

  5. Ho il tuo libro….”….cercate ciò che vi rende felici…..non accontentatevi di una vita tiepida.” È possibile, lo so. Grazie Penny! Un enorme “in bocca al lupo” per domani.

    • Cara Emma, grazie. L’ho scritto e lo penso. Il rischio è sempre quello: accontentarsi dell’infelicità, dandole il nome della serenitá. Con affetto Penny

  6. Cara Penny vorrei essere lì…ho chiesto ad una mia amica di genova se potrà passare…se ci sarà lei sarà un po come esserci x me…
    Pancia o non pancia, guaina o non guaina, sarai stupenda!
    Un abbraccio

  7. Presentazione, dove? Non potrò essere ma la curiosità è… è. Punto. Tanta m***a! Non so come si dica: ‘ In bocca al lupo!’… Forse: ‘ In c*** alla balena!’? Boh! Insomma, ci siamo capiti…

  8. Sei grande. Lo sai. Con questa convinzione vai e affascina tutti. Ti basterà parlare come fai con noi qui.
    Intanto anche stamattina mi hai dato un aiuto grande a ripartire.
    Domani partirò in un giro in solitaria da casa lungo la costa del Salento. Io e la bici. E i miei pensieri, e i tuoi che mi accompagnano. Spero ci sia il tuo libro in libreria perché possa portarlo con me.
    Ti abbraccio forte

    • Ci siamo già parlate di là, non sai quanto ti ammiro, questa cosa della bici, del giro in solitaria…è una roba pazzesca. Te ne rendi conto?

  9. Cara Cinzia
    Io ieri alla presentazione del tuo libro c ero e mi sei sembrata bellissima.
    Ma ti capisco, ho fatto i conti con la magrezza come presunta bellezza tutta la vita ; e ancora adesso che di anni ne ho 53 non ne sono libera.
    Qualche accenno di liberta’ comincio a sentirlo e quando succede sono quasi felice.
    Eppure la penso come te e quando guardo le altre donne vedo nelle loro imperfezioni la loro bellezza.
    Sono fiduciosa che riusciro’ anche io a sentire serenita’, che esiste anche per me; non quando avro’ il corpo ideale ma quando di questo corpo ideale non me ne freghera’ piu’ niente, nel frattempo mi faccio coraggio e cerco di buttarmi nella vita

    • Ma ti sei presentata? Io ero fuori e non ricordo bene i nomi…comunque ti svelo un segreto. Oggi sono andata al mare con un gruppo di amici di vecchia data. C’era un caldo pazzesco e noi non eravamo proprio attrezzati, così siamo rimasti con le nostre canottiere, io ho guardato gli uomini, le loro panciotte, la pelle non più soda e mi sono sentita così rassicurata…il tempo passa e regala cose, forse l’accettazione è una di queste. Grazie davvero di essere venuta, mi sono sentita avvolta…con gratitudine Penny

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