Oggi, a scuola, durante la lezione di scrittura autobiografica, la mia collega, che conduce il laboratorio, ha chiesto ai bambini se hanno delle domande importanti nella testa.
Ovviamente di domande ne hanno tante, alcune più semplici, altre più complesse. Filosofiche, direi. E mentre loro domandavano, io non potevo che chiedermi perché gli adulti pensino che i bambini non capiscano i discorsi dei grandi. I nostri cuccioli fanno congetture, ipotesi e teorie delle più svariate. Sappiatelo.

Ad esempio, si sono chiesti da dove vengono i sogni, perché la vita finisce, perché un papà non può fare i figli, e così via.

Una bambina ha scritto che la vita è un ciclo: prima bebè, poi bambina, poi ragazza ( e qui ho tremato sulla possibile aggiunta di moglie) poi signora, nonna e, alla fine, l’ha chiusa lì.

Ovviamente non abbiamo risposto alle loro domande, anche perché non gliene frega molto di quello che pensiamo noi adulti, hanno molto più bisogno di parlare tra di loro e di ascoltarsi.

Alla fine della lezione la mia collega, però, ha spiegato che gli uomini nel tempo hanno cercato di darsi delle risposte, allora un bambino ha alzato la mano, si è girato verso di me, ha fatto gli occhi a gufo, mi ha guardato e con fierezza ha chiesto: “Solo gli uomini si sono fatti delle domande sulla vita e hanno scoperto delle cose? Le donne no?”.
Gli strizzo l’occhio. Lui gongola.
Ho creato dei mostri, penso tra me o, forse, avrò contribuito, a formare dei futuri uomini attenti.

E questo, per oggi, mi fa stare bene. Che per stare bene, a volte, basta solo un motivo.

Ogni sera, prima di andare a dormire aiutate i vostri figli a ricordare un motivo per cui sono stati bene, uno solo. E la sera, quando andate a dormire, chiedetevi cosa vi ha fatto stare bene, perché un motivo c’è di sicuro.

E se la giornata è stata traballante, attaccatevi a quella cosa e mettetela sottochiave.

Come quei vetrini che raccoglievamo sulla spiaggia quando eravamo bambini, mettevamo nel secchiello e portavamo a casa, e ci sembravano preziosi.

Come un tesoro invisibile agli occhi, ma che c’è.

C’è sempre un motivo per stare bene.

Cercate il vostro vetrino.

Io, per oggi, il mio ce l’ho. È verde come la speranza.

Penny

 

7 comments on “Basta un motivo.”

  1. Già… motivi ce ne sono sempre mille per stare bene durante la giornata.
    Io ne scrivo tre sul mio quaderno; purtroppo gli altri tendo a dimenticarli, dandoli erroneamente per scontati. E, se li scrivessi tutti, non mi basterebbe un quaderno a settimana ;).
    Silvia

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