Ciao mamme
, iniziano così i post di certi gruppi di donne e a me viene il nervoso. Non so esattamente il perché, ma quel Ciao mamme mi infastidisce. Ciao mamme, vi piace il vestito della Comunione che ho comprato per il mio bambino?…Ciao mamme, la mia piccola pesa 19 grammi, va bene?…Ciao mamme, oggi ha fatto la cacca blu, cosa vuol dire? … Ciao mamme, meglio Gardaland o Fantasilandia? Ciao mamme, le rosse mi sono finite, ma io sto ancora allattando, cosa devo fare?… Le rosse! Che poi sarebbero per noi comuni mortali le mestruazioni, ma evidentemente è troppo volgare chiamarle con loro nome.

Si chiede tutto in queste chat: dal nodulo al seno al colore delle calze, si mettono in posa i bambini, la pancia del terzo, del quinto, dell’ottavo mese, e si misura la circonferenza, persino i test di gravidanza si esibiscono, neanche fossero trofei. Nessuno che scrive: ho ripreso gli studi. Mi sono laureata. Invento con le mani. Ho letto quel bel libro.

Per queste cose nel mondo del Ciao mamme, sembra non esserci posto. Però ci si mostra vestiti di tutto punto, una, due, cinque scatti, e si chiede se è meglio questo o è meglio quello. Ma la cosa che mi sconvolge sono i commenti, quei commenti 100, 200, 300 voci che approvano o disapprovano, a volte insultano.

La verità è che quel Ciao mamme, mi sembra privo di senso. E mi chiedo se il mondo di noi donne sia tutto lì, dentro a questo Ciao mamme.

E se le nostre incertezze siano così profonde da affidarci ad estranei per avere risposte. Se il nostro tempo valga qualcosa di più che mettersi nelle mani di altri. Perché non esiste un modo giusto di essere madri, esistono i tentativi e gli errori e, spesso, è proprio da quelli che si impara. E chi se ne frega se una di noi allatta e l’altra no, se una di noi alla quarta settimana ha la circonferenza di 10 cm e l’altra di 11, se stiamo bene, in un modo o nell’altro, alla Comunione di nostro figlio, se tornano le rosse o non tornano. Chissenefrega. 

Ognuno di noi ha la propria storia, il proprio figlio, che è diverso da tutti gli altri figli e con cui dovrà fare i conti da sola o con un uomo accanto (se fortunata), trovando strade personali, territori propri, strategie nel mezzo del cammino, e non è detto che siano quelle giuste.
Ciao mamme, e mi viene il nervoso. Perché da noi donne mi aspetto altro, un tutto, una completezza che non può che prevedere solo una parte. Essere madre colma, riempie i vuoti, ma non è la cosa più bella del mondo, una delle cose più belle è imparare ad amare i propri figli, quando non si capiscono, quando non si comprendono, quando sbagliano, quando sono quello che non avremmo voluto. Per alcune, quando non sono i nostri. Ma lo diventano in un attimo, ancora prima di andarseli a prendere. E e si prende quello che viene. Quello sì che è un grande atto d’amore.
Quel Ciao mamme ha bisogno di una trasformazione. Un altro punto di vista. Quello della donna nella sua interezza. Con le passioni, i desideri, che non possono e non devono mancare.
Ecco perché mi viene il nervoso, perché sono una madre, ma sono altro. E quell’altro spesso viene già dimenticato dagli uomini, che la maternità li tiene al sicuro, al riparo da possibili richieste, e quell’altro dobbiamo difenderlo con le unghie e con i denti, ma quando viene dimenticato dalle donne, proprio non lo capisco.
E mi viene il nervoso. Come poche cose me lo fanno venire.

Leggiamo libri. Ritagliamoci spazi. Chiamiamoci con il nostro nome. Dentro ci sta tutto.

Penny
Sosdonne. com

12 comments on “Il mondo delle “Ciao mamme”. A me viene solo il nervoso.”

  1. Che meraviglia che sei Penny cara!!!!! A me che urtano anche quei capannelli di mamme all uscita di scuola …sempre a parlare di che ?????? Del niente, il vuoto, tabula rasa….e io ????? Fuggo. Fuggo. Non solo il nervoso….l orticaria mi viene. Grazie….mai scontata?. Mai. Ti stringo

    • Pure io e, a volte, mi fanno vacillare…come a dire: io non ho quella dedizione verso la maternità…ma rinsavisco, e come te, me la do a gambe. Ti bacio Penny

  2. Quanta verità! A me é successo con amici che dopo aver avuto Alli mi apostrofavano con “ciao mamma” e a me veniva appunto l’orticaria. Ho taciuto finché un giorno l’ho detto chiaro e tondo! Mi chiamo KARIN, mi dici ciao Karin, sono sempre io con i miei pregi, difetti e passioni. Alcuni si sono risentiti e c’è stato una sorta di distacco (e va benissimo così), altri hanno capito e si sono scusati (non che io volessi le scuse comunque, ma ho apprezzato). E quei gruppi….aiutoooo!!!!

  3. ….spesso ho pensato lo stesso “chissenefrega” e mi sono sentita un pó storta. Invece davvero “chissenefregaaaa”!!!!

Rispondi