Abbiamo due possibilità quando ci succede qualcosa di brutto, qualcosa che ci rende tristi, o qualcosa di doloroso.
Restare lì, dentro quel dolore per sempre. Quel casino per sempre, quel tiepido per sempre; oppure trasformare.

Trasformare come solo noi siamo capaci.
Trasformare il dolore in spinta.
La paura in coraggio.
La sofferenza in passione.
La passione in desiderio.

È ciò che manca che ci fa desiderare.
E rimanere vive.
Evviva le mancanze, le rotture, le fratture. I buchi. Tutto sta in come le affrontiamo.

Trasformate. Con le mani. Il pensiero. I progetti. Le idee.
Nessuno come noi sa rinnovarsi.

Vi abbraccio tanto.
Perdonatemi per il video.
Buon primo maggio.
Io mangio?. E brindo. Ma non è una novità.

Penny

7 comments on “Trasformate.”

  1. Al momento è un’utopia…
    sono a letto , non riesco neanche a piangere, penso a quando in questo giorno si cucinava e si mangiava tutti insieme in campagna.
    Ora non ho più niente…anzi un marito che mi ha distrutto e che non vuole saperne di separazione, figli contro, niente amici, debiti che lui continua a fare, ….Non mi dire che posso trasformare , sono sola in una città deserta….

    • Cara D, le utopie, a volte, diventano realtà. Non è vero che non hai più niente. Hai te stessa.
      Ed è molto. Anche se ora non sembra. Un marito non può non volerne sapere di separazione…è un tuo diritto. Cerca un Udi dalle tue parti…la violenza è anche psicologica…non ho risposte per te se non che puoi stare un po’ a letto, mettere la testa sotto al cuscino, ma poi cerca di capire come uscirne…come volerti bene..io sono qui.
      Penny
      PS i figli capiranno ( dipende un po’ anche dall’età )…ma capiranno.

    • Coraggio D. Non smettere di lottare. Lo so il dolore talvolta è talmente forte che vorresti solo chiudere gli occhi e non aprirli più. Proprio quando arrivi a quel punto devi attaccarti al filo della vita. E non dico così per dire
      Un abbraccio forte forte

  2. Coraggio D. non farti sopraffare dall’angoscia. Per oggi lasciati pure andare ma presto lascia quel letto, rimboccati le maniche perché puoi farcela e ce la farai, tu sei la più forte e il tuo benessere prima di tutto e tutti, fossero pure i figli. Siamo qui, anche per te…

  3. Cara D. In quel dolore ci siamo stati e anzi ci siamo ancora…le parole di Penny “trasformare” sono una verità: si può restare in quel torpore e in quel dolore o decidere che proprio quel dolore sia una spinta ad andare avanti.
    Ti capisco ed è come se quel dolore lo sentissi io stessa perché ci sono in mezzo..ti abbraccio forte…

  4. Forse, cara D., ora non riesci a percepirlo, ma hai già messo in atto il “trasformare” descritto da Penny: il dolore vissuto in solitudine, lo hai condiviso, scrivendo su questo spazio.
    Validissimo il consiglio di rivolgersi ad una sede UDI. A me ha aiutato molto anche consultare una psicologa che mi sta tutt’ora accompagnando.
    Un passo alla volta.
    Non sei sola.
    Silvia

  5. Coraggio cara D, ce ne vuole tanto, specialmente quando vedi solo macerie intorno a te e credimi, so di cosa parlo! Hai te stessa ed è tanto! Aggrappati a questo, a noi, a qualsiasi cosa e fatti forza!

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