Sarò a Torino. Venerdì, ovvero domani. Ore 18,30 alla Gang del pensiero.

Torino la sento un po’ come la mia seconda città e non saprei bene dire il perché. So che ci sono persone che mi aspettano, a cui devo molto. So che è un luogo dove fare cultura forse è più semplice.

E poi, questa immagine, così bella che quasi manca il respiro. Una di voi mi ha scritto: “Voglio farti una sorpresa! Ci sto pensando”, e me l’ha fatta.

Mi sono emozionata per questa generosità, per le parole che ci siamo scambiate.

Lo dico sempre: la vita sa essere generosa, una generosità che, a volte, fa quasi paura. Che sembra impossibile. Eppure succede, succede che il dolore trasforma le cose e fa crescere . Se penso alla me di otto anni fa, oppure alla me di vent’anni fa, vedo una donna che è terrorizzata dalla vita che cambia, dal sentire, e dalla sofferenza.

Eppure quello che allora mi ha reso dolorante, mi ha buttato a terra, oggi, lo considero un tesoro da portare con me, e di cui prendersi cura.

E non parlo del romanzo, che è solo il compimento di un percorso, penso all’esistenza.

Alle mie figlie, al mio amato lavoro, all’amore ritrovato. Consapevole che posso cercare di fermare il mio tempo con le girls, il mio modo essere maestra, l’amore che provo per il mio compagno, ma nulla di tutto questo si conserverà. Se non il ricordo.

E ci saranno altre cadute, magari, un progetto che avevo immaginato non si avvererà e lascerà spazio ad altri progetti. Intanto, niente è andato come avevo previsto.

È questo credo, dobbiamo essere pronti alle trasformazioni. Tenerne conto. Per questo i bambini fanno cose incredibili…sanno immaginare e si muovono dentro la vita senza un senso oggettivo del tempo e dello spazio. E un gioco può durare un giorno, oppure un attimo, ma il valore è lo stesso. E poi si cambia. Altri amici, altri luoghi, altri scenari possibili.  E in mezzo a quel marasma diventano uomini e donne.

E non è prendere la vita e buttarla nel cesso quando non ci va più, è capire che nulla può rimanere immutato, nemmeno noi ( frase rubata ad Agnese!).

E le cose procedono, anche se non sono come le avevamo immaginate. E ci sorprendono. Per questo non dovremmo avere paura quando le cose cambiano. Ma affidarci a quel dolore. Avere fiducia in quel dolore. Io sono sicura, che se sappiamo attraversarlo e guardarlo in faccia, lui ci spiegherà qual è la strada da prendere per stare bene.

Abbiate fiducia nella vostra vita. In tutta la vostra vita.

Vi abbraccio.

Penny

Ps: per i genovesi , oggi ore 17,00 bollicine con l’autore, sale consiliare del municipio IV.  piazza dell’Olmo. Ore 19.00. Festa del libro in Valbisagno. Si beve…evviva.

Pure domenica, torno, ore 15. Si parla di scrittura nel blog…tavola rotonda ai tempi di facebook con L. Casale. A. Vietti e il circolo di lettura LLC

Domani, venerdì 25, Torino, appunto. Gang del pensiero  Corso Bernardino Telesio 99.

Vi aspetto. Baci

8 comments on “Quando la vita fa paura. E non dovrebbe.”

      • Quando le parole arrivano da altri, anche se in cuor tuo lo sai che è così, diventano taumaturgiche e balsamiche. Ringraziarti mi è parso quantomeno doveroso oltre che un piacere. Grazie. Patti

  1. Anche io voglio venire a parlare di blog…. . ? Vorrei esserci ad ogni tuo evento per ascoltare tutto ma proprio tutto quello che dici……. ❤️

    • Mi hanno proposto, l’anno prossimo, di fare un corso di scrittura sul blog. Potresti venire, non siamo poi così lontane…?

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