Grazie, grazie, grazie. Dopo due mesi dall’uscita la Giunti ristampa il romanzo e io non posso che esserne felice. E non posso che ringraziare voi. Il passaparola, le condivisioni, le presenze, i doni, le fotografie (continuate a mandarle!) le parole buone su di me, le lettere, gli abbracci, i pensieri, gli incontri, i “mi piace”, i “scusa se ti scrivo…”.

Da quel 4 aprile ho capito tante cose, sono successe tante cose. Quando le persone mi incontrano mi dicono: “Ora che sei famosa…” e parlano di successo.

In realtà il mio successo è questo luogo, è quel “noi” così faticoso dentro a una società che porta alla solitudine. Che ti vuole felice a tutti i costi, una brava madre a tutti i costi e ti valuta sui “successi” dei figli, che ti vuole capace di “tenere” insieme i pezzi della vita: la famiglia, il lavoro, le passioni. E se qualcosa non funziona la colpa è quasi sempre nostra.

Ieri una donna che stimo e da cui cerco di apprendere come una spugna, mi ha parlato di “indegnità”, una parola che va oltre il senso di inadeguatezza, è di più. Ci riguarda, riguarda noi donne, questa sensazione, anche quando le cose vanno bene, di non sentirsi mai abbastanza.

Ecco, quando scrivete, tornate, passate, comprate il libro o lo regalate, penso che state dando voce a questa parte. Quella che parla di accettazione, di sostegno tra donne e di comprensione. Poi succede che quando scrivo, attraverso di voi, lo faccio anch’io: provo a voler bene al mio animo inquieto. Provo a darmi dignità. Dare dignità ai miei pensieri, anche se, a volte, non sono quello che gli altri si aspettano, non sono quello che mi sarei aspettata da me stessa.

Questo luogo e il romanzo, vorrei ci spingessero oltre la famiglia, oltre quello spazio che, a volte, è rassicurazione e altre limite. E non può essere l’unico spazio per diventare donne felici.

Ho bisogno di guadagnare qualcosa da questo libro. Lo sapete e sarei falsa se raccontassi un’altra storia. Ho scelto di proteggere il blog, perché è il nostro spazio intimo, ne ho bisogno come tutte le donne che hanno bisogno di essere autonome, di cavarsela senza chiedere niente a nessuno. Perché la libertà economica è il primo passo per una libertà emotiva. Quindi lavorerò perché questo accada. Spingerò i desideri e i progetti per quello che mi sarà possibile. Lo farò per me. Per il tempo indietro in cui ho scelto la “tiepitudine”, per il tempo indietro in cui ho avuto paura di non farcela a reggermi sulle mie gambe.

Oggi scelgo la vita con quello che comporta. Scelgo i conflitti piuttosto che la polvere sotto i tappeti. Scelgo di affrontare e di mettere mano, anche a costo di non riuscire. Scelgo di non piacere ai “chiunque” ma di guardarmi allo specchio e dirmi: sto facendo il possibile per stare bene e far star bene le persone intorno a me.

E, adesso, intorno a me, ci siete anche voi. Come un successo. Di più.

Grazie Penny

sosdonne.com

#ilmatrimoniodimiasorella.

Ps: vi ho fatto un pippone…

9 comments on “Si ristampa! Il matrimonio di mia sorella e altri pensieri.”

  1. Successo significa che hai fatto succedere qualcosa e qui lo hai fatto sul serio, dando voce alle donne vere, mostrando i tuoi difetti e problemi per dare spazio anche ai nostri Hai fatto tutto tu. Te lo meriti e meriti di guadagnare, checcavolo!!!! È ora di smetterla di vergognarsi se si fanno soldi con l’arte. Spero che facciano anche la terza ristampa ….. E ce vengano tanti altri libri di successo, son certa che crescerai anche come scrittrice oltre che come donna. Un abbraccio.

    • Cara Silvia per ora il mio portafoglio è vuoto, ma io non sono più la stessa. Qualcosa, dopo gli incontri, è cambiato e cambia. Come una spinta a vivere la vita nella sua pienezza. Quindi sono grata, a te e a tutte/tutti gli altri. Tua Penny

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