Lui è partito con sua figlia. Tre giorni in montagna. Soli, loro due. È già da due anni che si ritagliano uno spazio. Intimo, direi. E io non posso che pensare alle mie girls.

La verità è che si ama un uomo anche per come è padre, per il modo in cui affronta i suoi rapporti con quella che è stata sua moglie, per come si occupa della sua famiglia, per come sta vicino, per come sostiene.

Ci sono padri che restano, e che continuano a essere padri anche quando l’amore finisce.

Sono questi gli uomini di cui abbiamo bisogno. Uomini che capiscono che la fine di una storia può trasformarlo l’amore e farlo diventare bene.

Uomini che hanno a cuore, comunque, la persona che hanno sposato e con cui hanno scelto di fare dei figli. Perché una promessa può essere rispettata in tanti modi. Uno di questi è quello di essere un buon padre. Ad esempio.

Ogni tanto mi mandavano delle fotografie. Lui sale e pepe, lei bionda e bellissima. Padre e figlia. Camminavano in alta quota. A volte, sonnecchiavano vicino a un laghetto. Avrei voluto essere invisibile, per sapere come è lo spazio tra un padre e sua figlia. Quali erano i discorsi, se c’erano dei discorsi, oppure, se bastava il silenzio e fare qualcosa insieme. Me li immaginavo, lui che ogni tanto la guardava e le diceva che era bella.

Allora ho pensato a quanto sono importanti le parole di un padre, soprattutto, per una femmina. Quanto influirà nel futuro di sua figlia il suo modo d’agire con la donna che ama. Passerà da lui, il rispetto, la parità, la lotta contro gli stereotipi, la spinta verso i desideri. Passerà da lui la sua capacità di volersi bene, il senso d’identità e l’uomo che cercherà per sé.

Con il tempo ho imparato una cosa sull’amore. Quando l’amore è geloso, quando vuole trattenere, quando non lascia spazio all’altro, che sia un figlio, un ex moglie, degli amici, è un amore che fallisce e forse non si chiama amore.

L’amore non stringe mai troppo le sue trame, le intesse, le cuce con maestria, in modo che ci stia tutto il bene possibile.

E, io, che in questa storia, per quelli che credono nella famiglia tradizionale, faccio la parte della matrigna, amo quel modo di essere padre del mio compagno. E amo la vita che ha avuto prima di me e che in qualche modo lo ha portato ad incontrarci. E sento che lo spazio dedicato alla sua prima famiglia ( se esiste una “prima” e una “seconda”!) è uno spazio pulito. Buono. Che può farci solo che bene.

Quanto sono importanti le parole di un padre per un figlio, e soprattutto, per una figlia. Che i nostri ragazzi non hanno bisogno di grandi eroi, ma di azioni e atti capaci di accompagnare.

Alle madri mi sentirei di dare un consiglio: lasciate spazio, e ai padri, però, direi di cercare momenti e occasioni per incidere nella crescita dei loro figli. Di non demandare dietro a frasi del tipo: lei è la madre…

Siate padri e madri, che camminano allo stesso passo.

E noi che cerchiamo o abbiamo un amore, cerchiamo di avere il coraggio della scelta. Quella di avere accanto un uomo che sappia essere padre, e non necessariamente dei suoi figli.

Penny
Sosdonne.com
#ilmatrimoniodimiasorella

6 comments on “Il tempo di un padre. Che resta.”

  1. Quanto hai ragione! L’amore non può essere mai possesso, ma presenza a volte anche silente e invisibile, ma sempre presenza.

  2. Quanta verità nelle tue parole.
    Spero che non ti dispiaccia che io le condivida con qualcun altro al di fuori del blog…

    • Non mi dispiace. Delle mie parole puoi farne l’uso che vuoi, l’importante che non ti facciano stare peggio. Ti sono vicina. Penny

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