Arriva un momento in cui c’è bisogno di ritornare a casa.

In cui le spiagge iniziano a svuotarsi. Le sere si fanno silenti. Il sole cala sul mare e spunta la malinconia al tramonto.

Si ripongono le cose, si fanno le valigie, si inscatolano i ricordi.

Ci si chiede in cosa potevano essere migliori, cosa avremmo voluto fare e non abbiamo fatto. Se torneremo e quando.

Ci si prepara, anche la notte, nei sogni.
Lo si spiega ai bambini. Se ci sono. Come raccontare una favola.

Si pensa a cosa si farà. Al lavoro. Ai colleghi. A come possiamo essere migliori nella vita di sempre.
Cucinerò più sano.
Camminerò di più.
Terrò più in ordine.

Si pensa agli amici. Alla famiglia. Si porta qualche dono per chi ci vuole bene.
A chi vogliamo bene.

Portiamo sempre qualcosa con noi che ci ricordi il viaggio. Una bottiglia, un messaggio, una conchiglia, un amore.

Bisogna saperci separare, però, dalle cose, dalle situazioni, dai luoghi, dalle persone.

È necessario, a volte, per ricominciare daccapo.

Per tornare alla vita modellata da noi e non da altri. Con cura e attenzione.

E quando si prende la via del ritorno, abbiamo bisogno di un tempo per riprendere le forze.

E i piedi troveranno un terreno da calpestare,
un luogo su cui appoggiarsi, e ricominceremo a camminare, a correre e saltare, se ne avremo voglia. E non ci sembrerà vero.

E mentre sento il treno passare. Chiudo le imposte. Do un ultimo sguardo al mare. So che tornerò.
E che succederà ancora. Di sentirmi così.
In una sorta di piacevole malinconia.

So che qualcosa di me resterà qui. Qualcosa la porterò via. Da qualcosa mi dovrò separare per lasciare spazio a occasioni nuove.

E che ogni separazione è, in qualche modo, una benedizione.

Esiste sempre una casa in cui tornare.
È dentro di noi. Come luogo di riposo. Di perdono. Di fermata. Di partenza.
Ce la portiamo dietro. E, spesso, non ce ne accorgiamo e la cerchiamo altrove.

Buon ritorno a casa.

Penny
#ilmatrimoniodimiasorella

8 comments on “Ritorno a casa. Come la vita.”

  1. “Bisogna saperci separare, però, dalle cose, dalle situazioni, dai luoghi, dalle persone“ – verissimo , ma non così facile, e per niente scontato..bellissima la tua allegoria del ritorno a noi stessi xchè la Vera forza per continuare il cammino ed essere felici la possiamo trovare solo nella nostra individualità che spesso è anche sinonimo di solitudine..che fa paura a tutti , e quindi in antitesi con lo stesso obbiettivo del raggiungimento della nostra felicità..nella vita ci vuole coraggio.
    Bellissimo pezzo anche questo Penny! Grazie.

    • Grazie, ci proroghiamo tanto, a volte, per cercare luoghi e persone che ci facciano stare bene, quando siamo noi la nostra casa. Grazie di cuore. Penny

  2. Bellissimo articolo Penny.
    Sai, è proprio quello che provo io quando devo tornare: quella sorta di malinconia nel lasciare un posto in cui non sai se tornerai ma di cui conserverai sempre i ricordi.
    Ricordi che ripercorri prima di riporli da parte, per essere sicura che non dimenticherai nulla.
    Con la mente già, però, cerchi di proiettare il tuo rientro a casa…
    L’allegoria della vita…lo staccarsi dai luoghi e dalle persone…
    Ma il psto sicuro in cui tornare siamo noi stessi..ma a volte è proprio quel noi stessi che deve essere ritrovato…
    Già…

    • Quel noi stessi che c’è, ed esiste. Prezioso. Si tratta solo di riconoscerlo e tirarlo fuori. Poi, prendersene cura. Ti abbraccio tanto Penny

Rispondi