Non perdete la speranza, mai.

Abbiate fiducia perché arriverà un giorno in cui qualcuno riuscirà a guardarvi con occhi nuovi.

Magari ci vorrà pazienza e perseveranza ma, voi, saprete resistere.

E quando quel qualcuno vi prenderà per mano sarà tutto più semplice. Saprà cercare quello che non è visibile agli occhi, che nemmeno voi riuscite a vedere. E scoprirete che anche voi valete. E tanto.

Arriverà qualcuno che scoprirà cosa portate in dono. Perché quel dono, c’è, esiste, non fatevi convincere del contrario.

Magari, è solo più nascosto, ma sono le cose che costano fatica, spesso, le più belle. Le più importanti.

Non credete a chi vi dice: sei indietro. Nemmeno se è un insegnante. Non sa di cosa sta parlando.

Cercate il vostro passo, e anche se lento, e diverso dagli altri, abbiatene cura. Perché sarà quello che vi accompagnerà nella vita.

Non abbiate fretta. Cercate la cifra in cui riuscite a stare, il modo in cui apprendere, anche se non è quello dei vostri compagni.

Tenete la mamma e papà per mano, ché, a volte, i genitori hanno solo una grande paura.

Non cedete alla richiesta di normalità. Siamo  diversi e, fino a prova contraria, la diversità è una ricchezza, e nel mondo c’è spazio per tutti.

Anche per quelli come voi. Che si sentono incapaci.

Lo so, non siete come vi eravate immaginati, ma “essere” è già tutto.

Arriverà un tempo in cui qualcuno vi dirà che correre non serve a niente, che tutti, prima o poi,  diventiamo grandi, in un modo o nell’altro. Ascoltatelo, perché quando succederà, non avrete altre domande se non per cosa valga la pena vivere.

Allora, scoprirete, che tutti siamo sulla stessa linea di arrivo, se mai ci sarà un arrivo, e i voti non saranno serviti a niente e neppure i giudizi o il ruolo che avete ricoperto, più o meno importante.

Quello che importerà, su quella linea, è la materia di cui siamo fatti. Quanto siamo in grado di sentirci e di sentire l’altro.

Non credete bambini miei a chi vi dice che siete incapaci, la capacità è una misura che gli uomini hanno bisogno di usare per sentirsi bravi.

Voi procedete. Credete in voi e negli adulti che fanno altrettanto. Sono quelle le voci utili.

Il resto, bambini miei, è solo incapacità dei grandi. Non di certo la vostra.

Penny

Ps Siccome sono stata una bambina incapace, siccome vedo molti bambini, è a loro e alle loro famiglie che dedico questo testo. Vale per loro. E per noi quando ci sentiamo incapaci.

6 comments on “I bambini incapaci.”

  1. Ti ho letta insieme alla mia piccola donnina, ci siamo emozionate alla stessa maniera. Quel termine “incapace” una volta se lo è sentito dire, mi ero pietrificata, io così attenta alle parole. Quelle che feriscono e ti segnano, a volte, per sempre. Penny cara, grazie ancora e sempre…sei infinitamente preziosa e mai scontata. Non smetterò mai di dirtelo. Buon inizio anche a te. Ti stringo?

    • Cara Fede essere tra di voi è meraviglioso. Siamo tutti incapaci, è proprio quella incapacità che dobbiamo amare più del resto…❤️

  2. Cara Penny, sei stato un meraviglioso e inaspettato regalo ricevuto leggendo un post pubblicato su Fb da una mia amica …. e niente, non riesco a smettere di leggerti perché riesci ad alleggerire la pesantezza che oggi provo e piano piano, pezzetto per pezzetto la sollevi da me. Ovvio che ora non vedo l’ora di leggere il tuo libro.
    Un abbraccio
    Antonella

    • Cara Antonella, che bello quando qualcuno mi scrive che le mie parole hanno un peso nella vita. Che sollevano e alleggeriscono. Di tutto questo movimento, del blog, della scrittura del romanzo, è la parte più bella. Quella che mi fa rimanere. Perché non siamo niente senza gli altri. E per me, la scrittura fine a se stessa virgola non ha molto senso. Quindi grazie. Davvero. Anche per il libro. Non sai quanto sia importante per me…fammi sapere. Ti abbraccio…❤️

  3. Grazie Penny,la lacrimuccia mi è scesa. Il mio bambino è abbastanza intelligente,non ha avuto mai problemi didattici a scuola…solamente che da quest’anno,terza elementare,hanno iniziato con le materie orali:interrogazioni fatte bene,ieri è andato in confusione perché ha dovuto studiare 3 materie per le stesso giorno. Nota della maestra:”non sei capace di memorizzare e ricordare”. Mi è caduto il mondo addosso. Mi dice che deve imparare ancora a studiare. Per me non conta il voto, mio figlio non vale un numero. Mi fa male il giudizio. La parola:non sei capace. Grazie a questa tua lettera,hai alleggerito il peso sul mio cuore.

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