Io non so se esista un modo di essere madri che sia giusto. Per una vita ho cercato di fare le cose bene. Ascoltavo quello o questo, madri o profeti che la sapevano più di me. Ho sempre cercato di capire come poter essere brava. Volevo le mie figlie felici. L’idea di rovinarle loro l’ esostenza mi terrorizzava. Poi ho capito che non c’era nessuna torta di mele preparata per merenda, nessun letto rifatto tutte le mattine, cassetti messi a posto, casa pulita, se non c’era la gioia nelle cose che facevo. E quando sento le altri madri incerte e penso al prodigarsi per far quadrare tutto, provo tenerezza, vorrei stringerle a me e dir loro: siate solo profondente felici. Il che non vuol dire avere il sorriso stampato sul volto ma capire qual è la cifra in cui possiamo stare dentro alla maternità. Vogliono questo. I nostri figli intendo. Vederci felici e e se la felicità passa attraverso la torta di mele, fate torte di mele ogni giorno, ma se la vostra felicità passa attraverso altri sogni o desideri, spingete quelli. E non pensate a loro, pensate a voi perché così facendo date
l’ insegnamento più grande: quello di amarsi. Nel profondo, come sapete fare voi. Qualunque cosa siate. E se siete tristi, se vi capitano nella vita esperienza di dolore, non nascondetele. I nostri figli hanno bisogno di sapere come gestire la sofferenza, cosa farne e come affrontarla.
E quando gli altri vi dicono che il compito di una madre è quello di prendersi cura dei propri figli, voi rispondete che è anche quello di un padre. Il compito di una madre è quello di prendersi cura di se stessa per far felice anche i propri figli. Come una catena. Funziona una cosa, funziona anche l’altra. Se un ingranaggio è rotto, la macchina si ferma.
Non siamo nate per essere dedite, nemmeno per sacrificarci, anche se è quello che vogliono farci credere. Siamo nate per essere felici. C’è una grossa differenza.

Penny
#ilmatrimoniodimiasorella

PS: Non chiedete scusa per ciò che siete. Siate orgogliose di voi. Come una scommessa.?

9 comments on “Non siamo nate per essere spose, neppure madri.”

  1. L’insegnamento più grande…quello di amarsi. Si. L’eredità per la mia creatura..non voglio più dimenticarmi. Ti voglio bene mia cara Penny. Per sempre poi. ?

  2. Facile a dirsi.
    Non mi va oggi di andare a caricarmi come un mulo x andare a fare spesa. Manca pure l’ acqua!!!! Vorrei amarmi.
    Fare una dolce autunnale passeggiata .entrare in libreria. Fare yoga. Uscire con una amica. IMPOSSIBILE! !!! SPESA .PRANZO DA PREPARARE. CUCINA DA PULIRE. LAVATRICE ( PERCHÉ NON HANNO PIÙ NIENTE DI PULITO DA METTERE DICONO)…..ECC ECC.

    • Hai ragione, non è semplice. Ma la vita è nostra. E se noi ci modifichiamo, se non ci diamo per scontate, iniziano anche a farlo gli altri. Magari all’inizio terranno i musi, magari faranno le loro rivendicazioni, ma, alla fine, si modificheranno. E se non succederà, forse, dobbiamo farci delle domande. Non tutto dipende da noi, ma molto sì. Penny

  3. Un concetto che ho capito quando, ancora non madre, ho portato per la prima volta un passeggero in volo con l’aliante (si, sono -ex- pilota di volo a vela)… io mi facevo tanti timori nell’avere qualcuno con me, ma dopo quella prima volta ho compreso bene che il punto stava nel “pensare per me” (per la mia sicurezza, per fare le cose bene…) e tutto il resto era solo una conseguenza di quella prima scelta. Se sono al sicuro io, lo sono anche quelli che io porto.
    Lo stesso è nel ruolo di madre, e madre felice.
    Non stiamo davvero parlando di cassetti a posto e di profumo di torta di mele, che comunque hanno un loro valore eh! soprattutto perché -e questo te lo confesso da Cuore a Cuore- sono io per prima a essere felice quando faccio una torta! 😀
    Un bacio, grazie Cinzia

    • Io sarei morta?in volo intendo. Pure da sola. ?. Però che il resto sia una conseguenza del “pensare a se stessi” credo sia vero verissimo. Ecco.❤️

Rispondi