Alle figlie ci sono cose da dire. Come ad esempio la verità.
Dovremmo iniziare a dire che l’amore non è portoncino verde in fondo al vialetto e un bacio sotto al vischio.
Che l’amore non è tutto. E può finire.
Che non ci può essere indipendenza emotiva se non c’è indipendenza economica.
Che deve essere questo il loro primo obiettivo: essere autonome, indipendenti, per diventare libere. Il nostro, quello di spingerle all’autodeterminazione.
Dovremmo dire che non possono spendere troppo tempo, denaro, energia, per organizzare un matrimonio da favola. Che la favola si consuma in un giorno, l’uomo è quello che resta.
Che possono vestirsi come desiderano e devono essere rispettate. Devono osare nelle azioni e fare esercizio continuo di coraggio.
Dovremmo dir loro che per sconfiggere la paura, la soluzione non è chiudersi in casa la sera, mettersi le gonne più lunghe o farsi accompagnare dal ragazzo di turno, per sentirsi protette. La soluzione è provare a cambiare le cose.
Dovremmo dire che non sono meno dell’uomo che hanno accanto. Che nessuno le deve toccare, provocare, abusare. Niente di ciò che faranno potrà giustificare una violenza.
Dovremmo dire che devono continuare a lottare per difendere i loro diritti, perché, ogni donna, possa avere la libertà di scegliere.
Che devono poter dire di no se non hanno voglia di fare sesso o altro, che l’amore non si misura con il cedimento.
Che hanno un clitoride, possono toccarsi e provare piacere. Non c’è niente di male. E possono chiederlo quel piacere, come fanno gli uomini, senza per questo sentirsi sporche.
Che non devono esitare a dire quello che pensano. Che la forza sta nella conoscenza e quindi devono studiare tantissimo perché dovranno faticare molto di più degli uomini.
Che devono essere sorelle e non giudicarsi.
Devono sostenersi e pensare che il mondo sia il luogo in cui dovranno agire. Quindi devono informarsi e a conoscerlo bene se vorranno essere consapevoli.
Dovremmo dire che si cerchino uomini capaci di fare quello che dicono. Altrimenti passi lunghi e ben distesi.
Che il “ti amo” non è una concessione maschile.
Che non siamo necessariamente quelle delle lacrimucce, delle crisi isteriche per le mestruazioni, del rosa, del romanticismo ovunque, dell’anello al dito, dell’angelo del focolare. Delle commedie e dei romanzi dove lui incontra lei e tutto finisce bene.
Che l’amore non ci basta lo abbiamo capito da tempo.
Alle nostre figlie dovremmo dire che l’esercizio della solitudine è fondamentale e pure quello della partecipazione per affrontare l’esistenza. Devono sapere che possono valutare i rischi e non sentirsi timorose, solo perché sono femmine e le femmine sono fragili. Che nessuno lo pensa più e chi lo fa è perché ne ha un tornaconto.
Infine, dovremmo dir loro di praticare il coraggio. Da subito. La forza esiste e ci appartiene tanto quanto agli uomini.
Che non devono avere timore per nessuna cosa al mondo.
Dentro se stesse hanno il necessario per farcela.
Penny
#ilmatrimoniodimiasorella
Penny cara, credo e spero di averlo sempre fatto con mia figlia. Ogni cosa al momento adatto. Ora ha 10 anni ma vedo che comprende bene per cui le parlo senza particolari filtri. E sono certa che la verità paga sempre, previene ed aiuta.
Un abbraccio.
La verità previene, paga e aiuta, anche quando procura tristezza. Bacini.
Articolo bellissimo, Penny. In quanto padre di una figlia femmina mi ha coinvolto molto. Il fil rouge che collega tutte le tue affermazioni è il cambio di mentalità. Una mentalità dove una persona sia educata e fatta crescere con l’obiettivo di prendere in mano il timone della propria vita e dirigerla dove si sente maggiormente appagata. Indipendentemente dal proprio genere e dall’approvazione e dai giudizi delle altre persone. Un abbraccio e grazie di tutto, come sempre! 🙂
M’inchino. Voi padri e uomini potete tantissimo. ?
E questa è una responsabilità enorme. Devo essere sincero che quando è nata mia figlia non immaginavo che si sarebbe fidata di me così tanto. Grazie di tutto! Un bacione ed un enorme in bocca al lupo per tutto, a te ed alle tue girls! 🙂
Le parole del padre sono importanti. Preziose. E pure gli atti. La coerenza nell’esistenza.
Grazie Claudio.
Penny
Bellissimo post. Mamma di una figlia femmina e di un figlio maschio ogni giorno mi chiedo cosa dire ai miei figli per farli crescere rispettosi degli altri e coscienti di loro stessi.
A volte credo di farcela. A volte credo di no e di fallire completamente.
Mi fa piacere che sia un papà ad apprezzare questo pensiero.
Sarà una bella risorsa x la propria figlia.
Un abbraccio.
Anch’io oscillo, credo che le incertezze facciano parte del percorso genitoriale. Forse anche della vita. Concordo con te sul fatto che un padre promuova atti e parole. Grazie amica mia ❤️
Penso che tu stia trasmettendo benissimo questo patrimonio alle tue figlie..Non solo a parole
Un abbraccio
Lo spero. Tanto. ❤️
Penny … e anche ai figli… direi che ci sono cose da dire, sia da parte della madre, sia del padre! A proposito… Ho finito il tuo libro…e mi è piaciuto!
Sono contenta per il libro❤️. Molto contenta. E, hai ragione, profondamente ragione sul resto.
Baci Penny
Noi donne dobbiamo imparare a bastarci, a essere indipendenti intellettualmente ed economicamente, a lasciarci alle spalle la dipendenza affettiva dagli uomini e tant’altro. Buon anno cara
Cara Angela è quello che spero per le mie alunne, per le mie figlie.
Non smetterò di usare parole per questo. ? Buon anno e grazie. Di esserci sempre. Sei un pezzetto qui. Importante.?. Penny