Ieri sera la piccola mi ha detto:”Ci vediamo un film?”.
Ne ho scelto uno, una storia di tre donne ambientata nel ‘900. Quando ha visto scorrere le prime immagini ha boffonchiato:”Non hai capito, cambia subito!”.
Così, per fare in modo che non si attaccasse ad una delle sue serie TV, ho dovuto cambiare film e, siccome, sono un’ idiota, ne ho scelto uno la cui protagonista era una ragazzina che andava alla ricerca di suo padre. Per 17 anni, ogni compleanno, aspettava che suo padre tornasse. A un certo punto, presa dalla disperazione, è andata a cercarlo.

Ovviamente, il finale era scontato, padre e figlia si ritrovano, lui dopo un primo rifiuto l’accetta, ballo finale dei due, stretti stretti. E vissero per sempre felici e contenti.

Mentre guardavamo il film, la girl piccola era spiaggiata su di me, (che, a volte, non ha la percezione di avere ormai un corpo quasi adulto), io mi chiedevo se pensasse a sé, controllavo che non piangesse, ma al ballo finale non ho retto, le ho preso un braccio e da sdraiata le ho detto:” Balla con me!”.

Quindi abbiamo ballato come due balene spiaggiate e lei rideva, che è bello quando i nostri figli ridono. E tu sai che in quel momento esatto non hanno pensieri. Quelli che si portano dietro dettati dalla loro storia. Come ognuno di noi.

Perché, di fronte a quel ballo padre e figlia, ero io quella che aveva un gruppo in gola. Io, quella che mi chiedevo: dove ho sbagliato? Potevo fare altro? Potrò compensare? Saranno felici le mie ragazze nonostante i nonostante?

Comunque la giornata di ieri, quella dell’elogio del padre, se proprio devo essere sincera, non vedevo l’ora che finisse. Lo so che esistono padre meravigliosi. Ma so anche che la mente umana spesso addolcisce la realtà. La rende di zucchero. E questo vale per tutti, non solo per i padri, ovviamente, ma anche per le madri.

Ieri pensavo a tutti quei figli che un padre non ce l’hanno o ce l’hanno ed è un disastro e ne sono consapevoli. Oppure mentono a se stessi. Pensavo alle mie ragazze. Una lo sente, l’altra il vuoto cosmico.

Mentre ero sdraiata, lei sempre spiaggiata su di me, pensavo che ho intrapreso il percorso della verità nel momento in cui mi sono riuscita a dire che non amavo mio marito, nel momento in cui ho spiegato alle mie figlie che io e il loro padre non andavamo più d’accordo. Nel momento in cui ho detto a me stessa che avrai scelto la mia felicità. L’ ho perseguita anche nel momento in cui il dolore ha coperto ogni cosa e io pensavo di morire.

Pure ieri, durante quella festa che per noi era così difficile da festeggiare, ho cercato la verità. Perché la verità è affrontabile.

I nostri figli possono partire da lì, noi pure. Da ciò che è sincero.

Tutte le volte che ho omesso a me stesse o a loro, l’ho pagata cara.

Così, quando sono andata a dormire ho pensato che quella giornata era stata difficile.

Perché la mia realtà e quella delle ragazze non è semplice. Perché non so come andranno le cose e so che non sono onnipotente. Posso fare qualcosa, posso fare molto ma non tutto.

So che la vita è imprevedibile. A volte ti mette a dura prova, altre, la strada è più liscia. Per tanto tempo ho cercato di dare una visione della realtà unica. Racconta che sei felice e tutto andrà bene.

Invece, ho scoperto che le giornate come quelle di ieri, in cui le cose vanno così così, in cui ci si sente un po’ a pezzi, in cui si vede quello che manca e si ha la forza di dirselo, sono affrontabili. Si superano. Passano.

E che amare un figlio, così come amare un padre o una madre, non può prescindere dal guardarlo per ciò che è.

Che inventarsene uno è facile. Ed è come un anestetico, lì per lì solleva, ma, poi, il dolore torna, se non si cura con attenzione la ferita.

Di una cosa ero certa: tutto è affrontabile, anche il dolore, tranne la menzogna.

Guardare alla verità. È l’unica strada possibile per stare bene. Almeno per me.

Spero pure per le mie figlie.

Spero che non si inventino una madre. Non me lo perdonerei.

Io cerco di non inventarmi dei figli e amarle loro, così come sono. Di conoscerli. Ci provo. Ecco.

Penny

Buona verità.❤️

2 comments on “Inventarsi un padre o una madre, è facile. Pure inventarsi dei figli. Amare è altro. Guardare la verità.”

  1. Tutto è affrontabile, tranne la menzogna. Amen.
    Vi abbraccio tutte e tre e penso che le tue figlie stiano bene dove stanno. <3

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