Siamo stanche. Che la vita ci toglie il fiato. E vorremmo essere brave. E vorremmo essere pure belle. Magre, per lo più.
Come ci desiderate.

Che i vostri occhi sono diventati i nostri.

E vorremmo farcela. Tenere insieme. Resistere. Bilanciare. Mediare.

Magari, fare pure un figlio, anzi due, che non vogliamo mica lasciarlo senza un fratellino. E se c’è il maschio, perché non ci fai la femmina? e se c’è la femmina, perché non ci fai un bel maschio?
E noi ascoltiamo. E ci proviamo. Che magari con il pensiero ci riesce.

E se riusciamo a trovare un compagno, se rimaniamo sole, ci chiediamo cosa abbiamo di sbagliato. Cosa non funziona.

E se non riusciamo a fare un figlio pensiamo la stessa identica cosa.

E se, invece, un figlio c’è venuto, non vorremmo mica dargli il latte artificiale o portarlo all’asilo nido troppo presto.

E se lavoriamo, non vorremmo mica stare a casa troppo a lungo, che sembriamo delle scansafatiche.
“Quella fa un figlio dietro l’altro”, ogni tanto si sente dire. Pure dalle donne.

Perché se il potere è in mano uomini, ci sono donne che a quel potere sono asservite. E non se ne rendono conto. Magari credono si essere libere.

Noi intanto corriamo. Che la vita ci toglie il fiato. Proviamo a compiacere. A fare tutto quello che ci viene chiesto.

A preparare le feste di compleanno e fare una torta speciale, più bella di tutte le altre, così i bambini fanno oh! E anche gli altri si stupiscono.

E, in mezzo ai palloncini che abbiamo gonfiato, ai cestelli di bibite che ci siamo caricate sulla schiena, speriamo di essere state abbastanza brave.

E ci dispiace non aver voglia di fare l’amore la sera, ci dispiace, e ci chiediamo perché siamo così stanche che la vita ci toglie il fiato.

Sei sempre distratta. Hai la testa per aria. Mi ascolti?

E noi sappiamo che è vero, che la nostra testa è come la nostra borsa, ci sta di tutto.

Ci sforziamo però, di essere migliori, di dare il massimo, di essere brave.

Ma non siamo pazze.

Abbiamo bisogno di sentircelo dire, perché da quando siamo bambine, in ogni parola, in ogni linguaggio, dentro alla Storia, ci viene insegnato che dovremmo essere più brave dei nostri compagni.

Ci viene detto che i maschi sono geniali, magari un po’ ribelli e, un po’ scalmanati, magari teste di cazzo, ma basta che si impegnino un poco, e riescono.

La verità è che a noi viene chiesto di più. Di avere metodo ed essere costanti. E se qualche ragazzina è scansafatiche è scansafatiche e basta. Mica geniale.

E allora non ci impegniamo, ci impegniamo per essere all’altezza.

In tutto il nostro percorso scolastico, però, cerchiamo di dare il meglio e lo diamo. Siamo le più brave. Ci laureiamo di più e con voti più alti.

Eppure, poi, succede, che vincano loro. Che abbiano i posti migliori e siano pagati meglio.

E se vogliamo lavorare, non possiamo farlo a discapito della famiglia. Se lo facciamo siamo solo delle arriviste.

Così succede che questa storia qui, condizioni il nostro sentire e il nostro agire in maniera preponderante.

E nonostante cerchiamo di tenere tutto insieme, di fare il lavoro che ci piace, di sviluppare degli interessi, di cucinare, di esserci, di portare i bambini a scuola, di parlare con i professori. Di ritagliarci spazi in cui respirare…

Qualcuno sbuffa ancora, quando diciamo che la vita ci toglie il fiato.

Ci prendono in giro perché ci consideriamo multitasking, quando lo siamo.

Sapete una cosa? La verità è che siamo brave, altrettanto geniali, ma fa comodo non dircelo. Così le cose non cambieranno.

Così continueremo ad occuparci prima di tutto degli altri che di noi stesse, avendo sempre quella sensazione di non fare mai le cose abbastanza bene.

E stiamo. Con il cuore in equilibrio su un piede. E, a volte, ci mettiamo una vita per rimetterlo al suo posto.

Ma succede. Succede che un giorno apriamo gli occhi e riusciamo a vedere le cose come stanno.

Magari continuiamo a correre, magari la vita continua a stancarci, ma non aspettiamo più che qualcuno ci dica che siamo brave.

Un giorno, apriamo gli occhi e capiamo che lo siamo sempre state. E lo siamo davvero.

Penny

Buona giornata

PS: non aspettate che qualcuno ve lo dica?

8 comments on “E vorremmo essere brave e pure belle. Per lo più, come ci desiderate.”

  1. “Magari continuiamo a correre, magari la vita continua a stancarci, ma non aspettiamo più che qualcuno ci dica che siamo brave”….bellissimo!!!
    Essere capace di non avere bisogno del riconoscimento altrui ed andare avanti x la propria strada con le proprie gambe e con la propria testa…wow!!! Dimmi che è possibile!!!

    • È possibile. Bisogna dirsi da sole quello che non ci è stato detto…volersi bene. Qualunque casino siamo. Punto.? Penny

  2. “E stiamo. Con il cuore in equilibrio su un piede. E, a volte, ci mettiamo una vita per rimetterlo al suo posto.”
    Tu sei geniale . Genio della parola e del cuore.
    E giù lacrime ….

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