Ragazza mia, ora che stai diventando donna, volevo farti un dono.
Qualcosa che rimanga, oltre il tempo, oltre me.

Volevo ricordarti che il coraggio è più importante del talento.
Credi in te, funzionerà.

Non avere paura se qualcosa non si realizza, tutto ciò che cerchiamo, mentre lo cerchiamo, sta cercando noi e ci troverà.

E se, a volte, occorre fermarsi e vedere che cosa accadrà. Altre, è necessario prendere il dolore e farne azione.

Coniuga la tua vita sempre all’indicativo. Faccio. Sono. Esisto.
Lui fa, ama, si comporta.

Meglio sbagliare che vivere nell’illusione dei “se”.

Ricorda che arriverà un momento in cui ce l’avrai con me. Tutte le figlie odiano le madri, è una legge di natura. Non ti spaventare se senti il bisogno di allontanarti. Io lo capirò.

Prima o poi ci sarà di nuovo il nostro tempo. Quello del ritorno.

E, comunque, io non me ne vado.

Cerca di avere fiducia, sempre. Non esiste una fine senza un inizio. La vita si muove con e insieme a noi.

Non spaventarti se sarai arrabbiata. Lascia che passi. La bella notizia è la persona che diventerai dopo. Una promessa di quiete.

Riscrivi i tuoi finali un milione di volte. Non importa quanto dovrai farlo. Tentare, vale la pena. Sempre.

Fai del tempo la tua occasione. Dei sogni il tuo domani. Quelli non hanno scadenza.

Non smettere mai di porti domande, nel momento in cui non ne avrai più o le avrai affidate ad un uomo, fermati e chiediti dove hai sbagliato.

Ogni figlio, tesoro mio, ha diritto ad un padre e una madre che lo amino. A volte, le colpe non sono nostre. Non le tue. Io lo so.

Guardati intorno e cerca volti e animi che siano madre e padre. Il mondo ne è pieno. Poi, a un certo punto, impara ad essere madre e padre di te stessa.

Concediti la bellezza, quella dei no, non lo faccio. No, non voglio.

Del “ciò che ti fa stare bene”. E smetti di domandarti se sei brava, ancora meno chiedilo agli altri.

Chiediti, invece, incessantemente cosa ti piace e fai in modo di realizzarlo.

Punta su di te. Assumiti le responsabilità. Poi ricomincia da lì.

Non ti accontentare.

Non credere a chi ti dirà che sei un fallimento. Lo sai: “Sono i progetti a fallire, non le persone”.

Sappi che il pozzo è la nostra storia. Noi donne ci cadiamo sempre e, quella strana malinconia fatta di inquietudine, capiterà anche a te, ma, quella stessa storia che ci è stata imposta, stiamo imparando a riscriverla, tutte insieme. Da secoli.

Sappi che non sei sola. Contornati di donne che capiscano di cosa parli. Per cosa lotti.

Non ti chiudere in casa. Non permettere alle pulizie, al riordino, a chi ti vuole relegata solo nella famiglia, di prendersi la tua vita.

Indossa gli occhiali viola del femminismo, è attraverso quelle lenti che devi guardare il mondo, non essere una donna asservita al potere maschile. Questo, forse, non me lo perdonerei.

E questa tua esistenza, spendila verso ciò che ti completa.
Perché, ricorda, non sarà mai un uomo a farlo.

Accetta le tue incertezze e non aver paura degli anni che avanzano, portano con sé uno dei doni più grandi: il tempo che rimane.

Non permettere a nessuno di fare niente, se non vuoi.

Stai sempre dalla parte dei più deboli. In questo non c’è scelta.

Non ti dico: non avere paura, ti dico, invece, che la paura permette la prudenza e indica la strada. Affrontala.

Vorrei che le mie parole, sussurrate nell’infanzia e poi ancora, ogni mattina nel tuo corpo che è cambiato vicino a me, ti arrivassero come brezza in qualunque posto tu sarai, e ti ricordassero che la vita sa essere meravigliosa.

E non credere che la felicità sia la mancanza di preoccupazioni.

La felicità è saper affrontare quelle preoccupazioni. Saper prendere le misure e ricominciare. Ogni volta.

Sappi, figlia mia che da te non mi aspetto niente. Non un abito bianco, non dei nipotini, non che tu faccia carriera. Non mi aspetto di essere il bastone della tua vecchiaia, né che tu mi dica: sei stata una buona madre.

Non mi aspetto nulla. Ho imparato, sto imparando ad occuparmi della mia vita. Per amarti di più.

Vorrei solo una cosa per te, che sembra banale e semplice persino a scriverla.

Che quella ricerca di felicità ti appartenesse e che neanche un giorno uno solo, tu pensassi, o qualcuno ti convincesse, che non sia possibile realizzarla.

Figlia mia, sii una donna coraggiosamente felice.

Non distogliere lo sguardo da questo. Perché niente vale la pena, oltre te.

Tua madre

Penny

8 comments on “A mia figlia. A te che stai diventando donna.”

  1. mi ritrovo nella tua storia, sono anche io madre di una ragazza di 18 anni, ho scritto anche io qualche lettera indirizzata a lei, pero’ la tua profondita’ mi ha emozionata tantissimo, complimenti!

    • Cara Eugenia, siamo sulla stessa strada mi sa ( viste le diciottenni) e grazie di avermelo detto. Lo trovo un gesto gentile e generoso. Penny ❤️

  2. Io rispondo da giovane figlia che ha perso la mamma qualche anno fa, e mi permetto di portare con me queste parole che tanto mi hanno riempito di luce e speranza. Grazie, un abbraccio.

  3. ciao Penny! anch’io mamma di due femmine. Una adolescente, l’altra pre-adolescente, Anch’io separazione dolorosa alle spalle, alle soglie del divorzio, Ho stampato la tua lettera e oggi la leggerò alla mia quattordicenne. Scrivi benissimo! dici le cose che vorrei dirle, ma che non sono capace di esprimere bene come sai fare tu. Vorrei diventare tua amica ? Simona

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