Non è vero che è più facile lasciarsi. Magari per qualcuno, ma qui, nel nostro Paese è difficilissimo smarcarsi da un rapporto di coppia che non funziona.

Soprattutto se sei donna. Se sei moglie. Se sei madre.

Quando ascolto i discorsi di alcuni guru sull’amore, su quanto questo richieda investimento, sacrificio, (addirittura un attore in una sua intervista l’ha chiamato lavoro), ecco, quando sento questi discorsi, capisco perché noi donne facciamo così fatica a chiudere una relazione che ci fa stare così male da non riuscire a respirare.

Il mondo si divide in due: quelli che amano e sono capaci di stare dentro alla coppia e quelli superficiali che lasciano, perché è più facile. Così si dice.

Questo è il messaggio che viene mandato costantemente.

Un messaggio che guarda più alla morale che alla persona, intriso così tanto nella nostra cultura che nella sua esasperazione porta gli uomini ad uccidere le donne.

Quando sento fare certi discorsi mi sento offesa. Perché so quanto mi è costato in termini di tempo di vita decidere di non stare più dentro a relazioni di sofferenza.

So cos’è il sacrificio, cosa sono i compromessi, quella voce nella testa che mi ripeteva: non puoi lasciarlo. Sei moglie, sei madre.

Cosa dirà la gente? Questo fare soffrire i tuoi figli? Lui come farà?

Cari guru, vi dico che a volte è molto più facile restare.

È molto più facile mettere la testa sotto la sabbia, chiamarsi papy e mamy, dormire sonni senza passione, prendersi ogni mattina uno Xanax, avere un amante, andare a prostitute, continuare a dirsi che va bene così. Che questo è amore.

Che la famiglia viene prima di tutto, persino di se stessi, anche se non ce la fai più, anche se soffri e fai soffrire chi hai intorno.

Cari guru, io non sono un profeta, ma sapete bene che saranno le giovani donne a doversi sacrificare.

Perché nostro è il regno della famiglia, noi siamo le regine della casa, noi siamo quelle che in termini di rinunce personali ci rimettono di più. I dati sull’occupazione cantano.

Non ci vuole uno scienziato per capirlo. Basterebbe ascoltarci, poi prendere il numero dei femminicidi e farsi una semplice domanda: cavoli, ma come mai quando una donna prova a lasciare un uomo muore?

Forse non si è sacrificata abbastanza. Di certo, per lei, lasciarsi non è stata la scelta più comoda.

Allora, siccome non bisogna fare di tutta l’erba un fascio e bisogna stare molto attenti quando si parla di relazioni e d’amore, perché il linguaggio, le parole, mandano avanti l’azione e diventano cultura sotterranea, che striscia ed entra nelle nostre case, nel cuore delle nostre ragazze, allora, bisogna dire tutta la verità.

E se non cambiamo prima il messaggio, difficilmente le cose cambieranno.

E mi verrebbe da dire che invece di continuare a mistificare l’amore bisognerebbe insegnare ad affrontare i conflitti, a considerarli parte della vita di una coppia, a prevedere l’opzione della separazione come possibile all’interno delle relazioni, di qualsiasi natura siano.

Invece continuiamo a dividere il mondo in due. Quelli che amano e quelli che non lo sanno fare e solitamente sono quelli che lasciano.

Cari guru, voglio dirvi una cosa, a volte l’amore non è amore ma scelta di comodo. È un atto egoistico.

A volte lasciarsi è la scelta più difficile che una persona possa fare. Ed è una scelta che parla d’amore.

Penny

4 comments on “Quando lasciarsi non è la scelta più comoda. L’amore e la sua mistificazione.”

  1. Cara, cara, cara. Come posso ringraziarti di queste parole che a leggerle sgorgano dal mio cuore che non le sa dire? Io ancora mi sento quella che non ce l’ha fatta, vista da fuori. Ma da dentro, so che ora sono io, l’amore é molto importante se fai fnta di non cercarlo, di non sentirlo te lo precludi per dovere e sacrificio, sono certa che ti ammali…allora sí lo xanax e tutto il resto..Invece bisogna amarsi, stare qui, celebrare questa vita anche difficile.ti voglio un mondo di bene.

    • Grazie per il bene, per la comprensione e la vicinanza. Grazie per la sincerità rispetto a te stessa e per avermene fatto parte.
      Idem per il bene.? Penny
      E poi celebriamo la vita.

  2. E ti devo solo ringraziare.
    Ogni parola… Sembra avere la propria immagine riflessa allo specchio.
    Ci si sente meno sole…

Rispondi