Io e il mio compagno a un certo punto siamo andati a vivere insieme.

Come sapete la cosa, essendo in sei, era piuttosto complicata e quindi io mi sono mutuata a vita per una casetta vicino alla sua. A giusta vicinanza?.

Noi due, però, abbiamo sempre tenuto gli stracci piuttosto separati, soprattutto quando i nostri figli erano piccoli.

Ad esempio, non partecipavamo alle feste di compleanno dei rispettivi bambini, ma non solo, io vado a mangiare da mia madre con le mie ragazze, lui dalla sua. Ogni tanto ci incrociamo, ma è piuttosto raro.

Tutti noi abbiamo un unico modo di concepire l’amore e quando ci si separa, spesso, si ha la smania di riproporre quell’identità amorosa tale e quale al matrimonio.

Ci si amalgama e si crede che solo se si fa tutto insieme le cose funzioneranno. Si pensa che “quel tutto insieme” debba essere per forza la dimostrazione dell’amore.

Mi ama e ci amiamo se siamo legittimati agli occhi del mondo.

Io non ci ho mai patito e ho scelto di non andare quando lui partecipava alle recite della sua piccola, alle partite del suo grande e c’era la sua ex moglie. Mi sembrava giusto che quello spazio fosse il loro e me ne sono tenuta alla larga, anche perché avevo già le mie girls e, credetemi, erano sufficienti?.

Così, ad esempio, lunedì sera lui era a cena con i suoi ragazzi e la sua ex moglie per il compleanno del figlio, io con la mia famiglia a festeggiare i settant’anni di mia madre.

Quello che ho fatto è stato mandare un messaggio al suo boy e dirgli che gli volevo bene. Punto.

Io e lui ci siamo incontrati sotto ai rispettivi portoni, ci siamo dati un bacetto e via, ognuno per sé, con sollievo, perché eravamo molto stanchi.

Ci hanno insegnato che l’amore è quella roba dei due cuori e una capanna, che due diventano uno, lo schema della famiglia cosiddetta tradizionale è in ogni dove ( basta guardare le pubblicità).

Ci è stato insegnato che l’amore va mostrato, “guarda quanto siamo felici insieme, guarda che bella famiglia”, e tu, seduta sul divano, mentri scorri le immagini di facebook o che altro di quelle famigliole nuove o vecchie, pensi di essere l’unica sfigata ad avere dei casini o a non avere un compagno.

Tranquillizzatevi: i panni sporchi si lavano ancora in casa e per molte persone esiste uno scollamento tra ciò che sono realmente e l’immagine che forniscono di sé.

Ecco, pensateci sempre: non è tutto oro quel che luccica, spesso, è qualcos’altro, dovreste saperlo voi che leggete le mie farneticazioni ?.

Il problema è che il piano con cui viene rappresentato l’amore è falsato. Non prevede mai conflitti, ad esempio. Interruzioni. Pause. È sempre certo. È sempre mescolato in un’amalgama.

Se io e lui non diventiamo di nuovo famiglia in quel modo, agli occhi degli altri non siamo nulla. In una dimostrazione continua.

Alcuni di voi mi scrivono che non vengono accettati dalla precedente famiglia come compagne o compagni oppure che hanno imposizioni.

Esempio: Comunione del figlio, l’ex marito dice alla sua ex moglie: ” Se non viene anche la mia nuova compagna, io non mi presento!”.
Ahimé succede!

Come se fosse più importante “mostrarsi accanto” che essersi davvero accanto, come fosse più importante quello che deve vedersi ( la narrazione di quel tipo d’amore stereotipato: la coppia, la famiglia tradizionale) che il fatto di essere coppia o famiglia nel proprio privato.

Perché imporre o imporsi io non lo capisco. Cosa dobbiamo dimostrare? Di quale legittimazione abbiamo bisogno?

Anche dentro ai matrimoni dovrebbero esserci spazi separati. Se una persona ogni tanto avesse voglia di stare da sola che male ci sarebbe? Invece lo stare da sola diventa: non vuoi stare con me! Non è proprio la stessa cosa, il piano semantico è differente.

Così, ci si incolla, quello che diventa mio diventa tuo e viceversa, in questi modo è molto difficile uscirne indenni.

Ecco, il mio consiglio, oggi, è questo, soprattutto, a chi si è separato e sta ricostruendo una relazione nuova o la sta cercando: provate a pensare all’amore come lo vorreste e non per come solitamente viene rappresentato.

È il vostro modo che deve avere valore e non importa se il vostro lui o lei non frequenterà vostra madre e vostro padre ( detta così appare buffa ?) o non parteciperà alle recite scolastiche dei vostri figli, ciò che importa è come state insieme.

Non esiste un unico modo d’amare, esiste quello che ci aderisce meglio.

Non dobbiamo essere una fotocopia di quello che eravamo prima per dimostrare che, in fondo, non abbiamo fallito, che non siano state matte.

Dobbiamo solo stare bene.
Questo è sempre l’unico obiettivo a cui dobbiamo aspirare.

Non c’è nulla da dimostrare. Non l’amore. Non ciò che sentiamo. Niente è più privato di questo sentimento.

Che siate o meno felici è qualcosa che riguarda solo voi. Proteggetelo.

Penny ❤️

4 comments on “Dopo la separazione. La smania di riproporre quell’identità amorosa tale e quale al matrimonio.”

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