Ad un certo punto si inizia a immaginare un’altra vita. Una vita che ha un nuova urgenza.

S’inizia a pensare che possa esistere qualcosa di diverso a cui non abbiamo avuto accesso.

Qualcosa che spaventa ma di cui non possiamo più non tener conto.

Da quella urgenza non si torna indietro, possiamo allentarla, far finta che sia un inganno, ma prima o poi lei ci indossa ed è un abito così bello che non riusciamo a fare a meno di guardarci allo specchio e sentirci bene.

Magari è la prima volta che accade.

Ad un certo punto arriva il desiderio di conquistare l’indipendenza emotiva e la possibilità di vivere la nostra esistenza.

All’improvviso abbiamo un’intuizione: possiamo aspirare a qualcosa di più. E capiamo che esistono spazi laddove non abbiamo mai osato andare da sole.

E capiamo che ci vuole tanto coraggio per dirci che l’amore di un uomo non ci è bastato e nemmeno quello dei figli. E che non siamo cattive donne per ciò che sentiamo.

E capiamo che dobbiamo tirarci su, guardare il mondo negli occhi e ricominciare. Che non deve essere la vita a sovrastarci ma noi a governarla.

Dipende solo da noi se farci schiacciare dalle consuetudini ancora e ancora, oppure riprenderci il nostro cuore

e con delicata arroganza portarlo in salvo.

Penny

2 comments on “Il secondo tempo della nostra vita, quello della rottura.”

  1. L’ho provata quell’urgenza… ho smesso di tingermi i capelli, ho cambiato tipo di lavoro, ho aperto un blog… ho ricominciato a disegnare, fotografare, scrivere. E il buffo è che la voglia di “Oltre” non mi ha piú lasciata. Cresce e fiorisce. ????

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