Dieci anni fa, quando mi sono separata, non avrei mai immaginato di poter guardare le mie figlie e pensare: le mie ragazze stanno bene.

Nonostante il dolore passato. Nonostante le fatiche economiche e le loro rinunce.

Nonostante una casa in cui ci si scontra, in cui condividono una camera in due e ogni mattina si insultano quando si preparano per andare a scuola.

Nonostante siano tristi, a volte. Nonostante ricatti su partenze e ritorni. Nonostante i momenti difficili.

In realtà il pensare a me, anche in modo egoistico, se volete. Uscire da quel ruolo preconfezionato di moglie e madre devota, riprendermi lo spazio che ogni donna dovrebbe avere, ha procurato dolore, che ci sarebbe stato comunque e più forte, perché celato.

E le cose che si nascondono prima o poi chiedono il conto, solitamente il prezzo è molto alto e coinvolge tutti i componenti della famiglia.

Se penso a quelle due bambine, alla paura di renderle infelici per sempre, e al ricordo il dolore risuona ancora, oggi so cosa ha fatto la differenza.

Non è stato il mio sacrificio. La dedizione completa alla loro esistenza.
È stato l’esatto contrario.

Nel momento in cui ho riposizionato la mia vita al centro, ho dato a loro lo spazio naturale che dovrebbero avere i figli.
Non erano più quelle che tenevano insieme, non erano più madri, padri, progetti che non avevo realizzato, non erano la mia compensazione alla solitudine e all’amore.

Credo sia questo, per quanto mi riguarda, ad aver fatto la differenza nella nostra storia.
E la verità.

Vedo figli diventare mariti. Figlie diventare mogli.
Figli diventare compensazioni di solitudine.
Né vedo altri diventare aspettative su sogni che non sono stati realizzati.

Li vedo perché per un po’ sono stata quel tipo di madre, quel tipo di donna.

E credo, in fondo, che il dolore sia stato un grande dono, ciò che mi ha risvegliato.

Ciò che mi ha permesso di scegliere davvero chi volevo essere e permettere alle mie figlie di essere solo le mie figlie.

I figli hanno bisogno di questo per stare bene: di essere solo figli e nient’altro.

Penny

3 comments on “I figli, a volte, sono mariti o mogli. Compensano solitudine, sogni e amore.”

  1. Confermo Penny, hai fatto la differenza…❤️ Io, invece sto elemosinando affetto da parte di mio figlio, ormai ragazzo, stufo della mia totale dedizione per scongiurare un altro possibile ed ennesimo fallimento della mia vita…Mi manca la terra sotto i piedi! Complimenti e con queste parole mi hai dato un bello scossone

    • Cara Claudia, quanto manca la terra sotto i piedi, a volte, si hanno grandi occasioni di cambiamento. Non solo per noi ma anche per le relazioni che instauriamo. Un abbraccio. Sei sulla buona strada ❤️

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