Sì, ci sono i bambini, a ruota le madri e le famiglie.

Bambini inglobati da tablet, telefonini, videochiamate, giochi, compiti da scaricare, film, video-lezioni, esperimenti di scienze, letture, film istruttivi e non.

Notizia dell’ultima ora: anche il catechismo si fa on-line.

Cosa verrà preservato di loro?

E poi ci sono madri che cercano di regolamentare orari e turni, danno regole a figli sempre più anarchici, difficili da gestire, soprattutto se si è tutti a casa e lo spazio è ristretto.

Sono gli stessi bambini che fino a un mese fa avevano dei compagni, facevano degli sport, si spostano continuamente, correvano, giocavano al parco e si facevano coccolare dagli zii e dai nonni.

Gli stessi che adesso regrediscono, fanno fatica a rispettare le regole e hanno atteggiamenti adolescenziali anche se non lo sono ancora.

Fino a un mese fa, erano gli stessi che venivano tenuti lontani dalla rete, gli occhi ti vanno in fico, ti stordisci con quella roba ecc…oggi quegli stessi bambini hanno lo schermo come unica modalità di relazione, a parte quella famigliare, e non solo la didattica esperienziale è un ricordo lontano ma propio le esperienze lo sono.

Se non escono, poi, cosa potranno immaginare di quello che sta succedendo fuori? Cosa potranno immaginare del mondo che hanno lasciato un mese prima?

Ciò che non conosco li spaventa, per questo sono state inventate le filastrocche, per dare un nome alle cose. Ma, a volte, non bastano neppure quelle.

Ci sono bambini che non vogliono più mettere il naso fuori, bambini che usano la creatività come scudo per gestire l’ansia, e bambini che l’hanno persa.

Bambini arrabbiati, bambini che tornano piccoli e non riescono a dormire da soli o si rimettono il dito in bocca.

Cosa ci aspettiamo da loro?

Abbiamo la didattica a distanza, e sarebbe uno strumento buono se usato nel modo giusto, con moderazione e non come unico strumento, e forse non è ancora chiaro che rischiamo di avere effetti collaterali disastrosi.

Forse non è chiaro che la didattica a distanza oltre a non arrivare a tutti (e questo, lo ripeto, non è accettabile) rischia di creare evitamenti, bambini e ragazzi chiusi in se stessi che lo diventano ancora di più, non adempiendo al ruolo SOCIALE che è compito imprescindibile della scuola.

Troppe ore davanti allo schermo quali danni produrranno?

Ciò di cui hanno bisogno i nostri bambini, come ne avevano bisogno quando erano a scuola, è che teniamo conto di loro.

Anche di quel terreno fragile che non sta dentro alle schede compilate o nel tempo in uno schermo ma che gli appartiene, di cui fanno parte le cadute, il tornare indietro, la rabbia e la frustrazione per la situazione che stanno vivendo.

Ciò che di cui hanno bisogno i bambini è di essere bambini.

Possibilmente lontano da uno schermo, dentro alla vita.

Penny

PS: durante le vacanze Pasquali spegnete tutto. Disintossicate i vostri bambini. Disintossichiamoci. ❤️

4 comments on “C’è la didattica a distanza e poi ci sono i bambini.”

  1. Adesso se non altro impareranno un uso cobsapevole e costruttivo della tecnologia, bambini e genitori.
    Facciamo di necessità virtu’ anzi che trivare sempre falle nei sistemi

    • Cara Paola, credo proprio che non sia così. Se insegnanti caricano solo materiale e non si preoccupano a chi arriva, se arriva e come, credo che difficilmente ne venga fatto un uso consapevole. Tra l’altro in questo modo i bambini sono quasi sempre collegati, le materie sono tante, ognuna procede in modo individuale, i compiti pure. E se le falle nei sistemi ci sono, vanno individuate. Credo che sia nostro dovere nei confronti dell’utenza e dei nostri figli dare il meglio di noi e richiedere il meglio. Penny

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