Ieri sera, come ogni sera, da qualche mese a questa parte, attendo il telegiornale con le mie ragazze.

Ogni sera aspetto di capirci qualcosa, i numeri si confondono e non capisco mai se ci siano buone notizie oppure no.

Attendo, appunto, come tutti credo, di capire cosa ne sarà di noi. Come dovremmo comportarci. Quando succederà qualcosa. Le regioni, il governo. Qualcuno si prende ancora il lusso di litigare e la gente muore.

La Rai propone programmi anche per i maturandi, la Azzolina che ringrazia chi ha preparato quelle lezioni, e io mi chiedo se qualcuno tra gli esperti abbia idea del tempo in cui sono connessi i ragazzi e il tempo in cui studiano. Ma, quando dovrebbero guardarle? Di notte? 

Ne usciranno con la schiena distrutta e drogati di schermo. Questa roba della maturità in TV mi fa vomitare, delle discipline in tv mi fa vomitare. Scusatemi.


Poi, a un certo punto, in mezzo al numero di morti in tutto il mondo, compreso Louis Sepulveda, uomo che credeva nella ribellione e nelle parole dei bambini, sento che 12 bambini sono stati trasferiti dai campi profughi delle isole greche in Lussemburgo.

Se il Lussemburgo fosse stata una persona, l’avrei abbracciata.

Ieri, il giorno in cui Sepulveda ci ha lasciato, c’è stato il primo ricollocamento di minori non accompagnati previsto dall’intesa raggiunta dalla commissione Europea con le istituzioni greche per fronteggiare quello che conosciamo come il disastro e il sovraffollamento dei centri di accoglienza in Grecia.

Fermatevi solo un attimo e pensate a cosa voglia dire quel non accompagnati, pensate a quale sia la solitudine di questi bambini. Chissà dove e come hanno perso i logo genitori. Cosa hanno vissuto.

Mentre passava il servizio in televisione e si vedevano i 12 ragazzini salire su un autobus, la sorella di uno di questi lo rincorreva con un fiore in mano, poi, intervistata, ha raccontato la sua gioia per quel fratello che avevo una nuova possibilità. Certo era triste, perché lei sarebbe rimasta in quel luogo orribile e chissà quando l’avrebbe rivisto, ma lui aveva un’occasione e un futuro.

Ho pensato alle mie figlie che sono sorelle.

Hanno detto che è solo l’inizio, che altri 50 minori verranno ricollocati in questo fine settimana in Germania.

Ci sono altri stati che hanno dato la possibilità di accogliere, non sono tanti, ma qualcuno inizia a tirarli fuori dal buco nero in cui sono finiti


E non so, a proposito di bellezza, a proposito di uomo che ha raccontato la storia di un gatto che è riuscito in un’impresa impossibile come quella di salvare una gabbianella, oggi, questi 12 bambini mi sembrano una possibilità.


Un inizio delizioso dentro al dolore.
Una speranza per tutti noi.
Un lascito di bellezza.

Penny

PS: Cercate di stare bene e non pensare ai compiti con troppa ossessione. Ce la faremo. Ce la faranno. Oggi qualcuno sta viaggiando e troverà una casa, un luogo, una famiglia. Teniamoci stretto ciò che accade di bello anche se pensiamo che non ci riguardi ma non è così…ci riguarda eccome. ❤️

1 comment on “Sepulveda ci lascia e 12 minori non accompagnati provenienti dai campi profughi in Grecia vengono accolti in Lussemburgo. La bellezza non muore.”

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