Modena.

Guardate l’immagine e pensate al corpo di una bambina. A quelle braccia di cui lei si fidava.

Lei ha 13 anni. Lui ne ha 40 anni, la stupra e la mette incinta. Poi l’accompagna in consultorio chiedendo di farla abortire.

Lui è suo padre.

In primo grado è stato condannato a 5 anni di carcere.

Non ha solo abusato di lei, ma l’uomo era anche imputato per mezzi di correzione visto che ha sottoposto sua figlia a continue violenze fisiche come bastonate e docce fredde.

Grazie al rito abbreviato ha avuto uno sconto di pena.

5 anni per aver stuprato, messo incinta, violato e distrutto la vita di sua figlia.

I fatti risalgono al 2015 e non credo che quest’uomo abbia fatto un giorno di carcere.

La piccola aveva indicato quale possibile responsabile dell’accaduto il fratello, anch’esso minorenne, i racconti, però, erano confusi. Come poteva essere diverso?

Lui era suo padre e contava sul suo silenzio.

Il caso era stato immediatamente indirizzato alla procura dei minori di Bologna, per poi tornare a Modena. È stata subito disposta una consulenza tecnica di parte al fine di raffrontare il Dna del fratello a quello del feto (nel mentre era avvenuto l’aborto), subito dopo è stato fatto lo stesso per quello del padre.

L’esito lo immaginate, madre, figlia e fratello sono stati affidati a una comunità, ed è in quel luogo che la bambina ha iniziato a raccontare.

Ci vuole coraggio a raccontare, bisogna fidarsi, qualcuno le avrà detto: non ti preoccupare assicureremo tuo padre alla giustizia, faremo le cose giuste.

A proposito dell’articolo di ieri https://sosdonne.com/2020/06/23/il-controllo-sul-nostro-corpo-e-controllo-sul-potere/, di quel “nostro” corpo che viene continuamente sfregiato, oltraggiato e abusato, a proposito di luoghi decisionali come il Parlamento, se questa è la legge, LE LEGGI SULLO STUPRO E SUI FEMMINICIDI VANNO CAMBIATE.

Ci sono giorni in cui mi chiedo se ce la faremo, se in un futuro le donne, le ragazze e le bambine del mondo potranno camminare libere, senza avere paura che qualcuno, in qualunque posto, non solo in una strada buia ma anche nel luogo “sacro” della famiglia, in qualunque momento possa farci del male, insultarci, sottometterci, stuprarci, ucciderci.

A volte, mi chiedo quale sia il valore della nostra vita, penso sempre a Martina Rossi e a tutte le ragazze come lei che non hanno avuto giustizia.

Penso alle mie figlie e ho paura. Se esiste un mondo in cui un padre può violentare sua figlia, picchiarla, metterla incinta, continuare a professarsi innocente e poi essere condannato a cinque anni, mi viene il vomito, lo sconforto, la paura.

Una paura oggettiva ogni volta che viene formulata una sentenza, di fronte al fatto che la nostra vita abbia un valore irrisorio.

Non serve nemmeno essere bambine e avere un padre che ti bastona, ti mette sotto l’acqua fredda per piegarti e ti stupra continuamente per avere giustizia. Non basta.

E lo ripeto, se questa è la legge, la legge va CAMBIATA.

Non so cosa dire. Non ci sono parole.

Solo tristezza, una grande rabbia e la determinazione a non fermarsi mai.

Se ci fermiamo siamo morte, alcune di noi lo sono già. Alcune sono appena bambine e la mano che le ha distrutte è quella di un padre.

In nome della giustizia italiana.

Penny

17 comments on “In nome della giustizia italiana. Lei ha 13 anni. Lui ne ha 40 anni ed è suo padre. La stupra e le mette incinta. Condannato a soli 5 anni.”

    • Io sono rimasta scioccata, anche perché ho trovato la notizia solo per caso e su un’unica testata regionale. Non interessa a nessuno. Grazie Penny

  1. E’ quasi incredibile, e dico quasi perchè invece condanne indecenti sono già state emesse in passato. Non posso credere, NON voglio credere, che la legge sia così ingiusta! E conceda anche simili “interpretazioni” . Vorrei leggere il testo della sentenza, deve esserci una spiegazione, anche se inconcepibile… E dopo spero di capire che è stata solo colpa dei giudici, ma anche così, dov’è un TUTORE della legge? Chi è che può giudicare un giudice? So che la magistratura è indipendente! Ma per la miseria le leggi le fa il PARLAMENTO! Almeno quelle si possono cambiare!

    • Hai ragione tu, credo che la nostra giurisprudenza sia troppo garantista, ma non è il mio campo quindi…solo grande rabbia e sconcerto. Penny

  2. In Colombia è stata approvata una legge che condanna all’ergastolo chi commette violenza sui minori. Dobbiamo continuare a lottare perché anche qui la legge venga cambiata!

  3. Ergastolo. Ha rovinato per sempre la vita di una intera famiglia e delle generazioni future. E di conseguenza a tutta la nostra società. Non e sufficente?

    • Io non so quale dovrebbe essere la pena, di certo cinque anni sono un insulto. Sono un segnale terribile…Penny

  4. Terribile e devastante, una vita rovinata (ne so qualcosa)da chi doveva proteggerla, è mostruoso, abominevole, non ci sono parole, mi sento troppo male

  5. Grazie Mille per la condivisione. Non ho parole! Cosa spinge un padre a commettere certi atti? Perchè? Cosa circola nella testa di un uomo? Quanta tristezza! ??❤

    • Domande a cui non so rispondere, se non aver imparato che l’abuso dell’uomo sulle donne sia la normalità…la cosa che trovo terribile è la gravità della pena irrisoria. Grazie Penny

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