Dobbiamo scegliere di non tacere. Dobbiamo farlo nelle nostre giornate. Dobbiamo dire No se non siamo d’accordo e difendere il nostro pensiero.

Resistenza passiva e attiva di fronte ai ruoli di cura dati per scontati. Se non usciamo da quel terreno scivoloso della cena pronta non possiamo farcela.

Dobbiamo essere donne differenti, averne il coraggio.

La libertà deve essere una condizione non uno status. Far emergere la nostra parte autentica è un lavoro costante e continuo e non dovrebbe.

La differenza, la nostra alterità va valorizzata. Se non assomigliamo a ciò che ci viene chiesto non è un problema nostro, dovrebbero iniziare a cambiare le domande intorno alle donne.

Restare se stesse, in coerenza con il proprio pensiero non è semplice, pensate alle nostre vite a quante volte dobbiamo curvarci, piegarci, girare intorno per raggiungere ciò che desideriamo?

Non possiamo fare figli, non ci sono gli aiuti e i servizi, dovremmo gridare al mondo che gli asili nido dovrebbero essere gratuiti. Questo rimane un problema nostro, i figli e la loro gestione. Se non vogliamo fare figli, la questione è la stessa, siamo criticabili e criticate, lì abbiamo qualche problema.

Il mondo del lavoro ci spinge alla base della piramide. Il potere è verticistico e maschile. Rimaniamo lì a pulire strade per chi sale e chi sale quando è al vertice si dimentica che quella base è fatta di donne con esigenze e problemi.

La bellezza è un problema nostro. I canoni sono quelli maschili e qualsiasi alterità, anche qui, viene compressa.

“Marco Gervasoni ordinario di storia contemporanea all’università del Molise”.

Siete differenti mi viene da dirvi, e per dio non vi sentite sbagliate se vi incazzate o se siete costantemente sputate fuori dal sistema, è quel sistema che va cambiato, con determinazione.

Non abbiate paura e tenete ferma quella frase: la libertà è una condizione.

Restate libere e lottate, incrociate le braccia a partire dalla cena pronta per arrivare a tallonare i dirigenti che si rivolgono agli altri uomini con atteggiamento reverenziale e a noi come fossimo delle bambine.

Dobbiamo smetterla di dimostrare di essere più brave, dobbiamo stravolgerlo questo sistema far vedere che non siamo addomesticabili.

Non più, non adesso.

Non smettete di indignarvi per ogni sopruso, la libertà ci spetta.

Penny

Rispondi