Le bambine e le ragazze hanno diritto a essere bambine e ragazze.
Perché, spesso, sono altro.
Sono spose.
Sono gambe divaricate a forza.
Sono controllo.
Sono dominazione e potere.
Sono merce.
Sono Barbie o principesse. In base al bisogno.
Sono un grembiule con una bocca rossa e un rossetto a sei anni.
Sono labbra cucite.
Sono strade già tracciate.
Stai composta. Non rispondere. Non provocare. Metti in ordine. Fatti accompagnare. Non fare la sciocca. Non reagire.
Come eri vestita? Che cosa hai fatto? Che cosa hai detto per farlo arrabbiare?
Taci. Sii gentile e giudiziosa. Conto su di te.
Imbellettati. Prenditi cura del tuo aspetto. Stai un passo indietro.
Le bambine e le ragazze oggi saranno le donne che continueranno a essere tagliate fuori dalla partecipazione economica del nostro Paese.
Saranno le stesse che forniranno cura gratis al sistema.
Saranno le stesse che avranno lavori precari e sottopagati. Le stesse che subiranno violenza in famiglia. Che verranno uccise.
Le stesse che permetteranno agli uomini di svegliarsi ogni mattina e pensare ai loro traguardi, alla carriera, alle posizioni politiche.
Saranno le stesse che si occuperanno dei figli di questi uomini e saranno confinate in casa a sistemare, non disturbare. A stare composte.
E se decidessero mai di lasciare il marito, saranno le pazze, le incoscienti, coloro che rovineranno la famiglia.
A leggerla così è triste è tragica. Eppure chiedete a una bambina se preferirebbe essere un maschio e, spesso, ti dirà di sì. Fate la stessa domanda ad un bambino e scrollerà la testa, come a dire: sei pazza!
I bambini a sette anni sanno già di avere dei privilegi perché sono maschi e le bambine capiscono subito che per loro la strada è tutta in salita perché sono femmine.
“Le bambine e le ragazze sono le principali vittime di violenza, lo sono sia in casa con i maltrattamenti domestici dove costituiscono oltre il 54% delle vittime, e sono complessivamente il 60% delle vittime di reato, inoltre per alcuni di essi questa percentuale sale fino a 80/90% quando parliamo dei reati di tipo sessuale. Ma, a parte questo che rappresenta la punta dell’iceberg, abbiamo una generale mancanza di partecipazione delle giovani donne alla vita lavorativa e alla vita professionale, ma anche alla formazione attiva. Si tratta di una situazione che colpisce tutti i settori, per dare un esempio, anche nello spot dove solo il 28 per cento degli atleti sono donne“. Terre des hommes
È necessario un cambio di rotta. Lo sappiamo tutti. Lo sanno le madri e, soprattutto, le donne di questo Paese che sono state bambine e ragazze.
Ma lo sanno anche gli uomini al potere, quelli che oggi porteranno la bandiera del cambiamento e domani non rinunceranno ai loro privilegi, gli stessi che producono soprusi e dominio.
Gli stessi grazia a cui abbiamo bisogno di una giornata in cui ricordarci che le nostre bambine e le nostre ragazze hanno dei diritti.
Il che, a pensarci, è davvero un assurdo.
Penny
https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/