Dite ai figli che questo è il tempo del rispetto, delle fragilità e del futuro incerto. Ma, soprattutto, della vita che resta, di “quel resto” dobbiamo prenderci cura.
Dite che la morte ci colpirà se non sappiamo farci carico dell’esistenza e non sappiamo farlo insieme.
Dite ai figli che non è il momento della colpa, darla agli altri non serve a niente, non serve mai. Assumersela, invece, può cambiare le cose.
Dite ai figli che non c’è tempo per il rancore, questo è lo spazio della consapevolezza. Il mondo ha bisogno di rispetto.
Dite che questo è il tempo delle attese, di un pianeta che si è rivoltato. Noi possiamo fare solo una cosa: ascoltarlo.
Questo è il tempo della solitudine e del valore degli abbracci.
Dite ai figli che da soli non andiamo da nessuna parte, ci vuole il coraggio della partecipazione più che lo stendardo della paura.
Dite ai figli che il modo in cui agiremo oggi darà una possibilità al loro futuro.
Dite ai figli che ora, in questo esatto momento, da qualche parte è nato un bambino o una bambina. Avrà un nome. La vita va avanti.
Dite ai figli che il mondo e il suo procedere deve riguardarci tutti, nessuno si deve esimere dal sentirsi parte.
Dite che non esiste libertà se non si rispetta quella degli altri.
Ditegli la verità. Ditegli che possiamo salvarci in un unico modo, solo se restiamo insieme.
Penny
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