Fermatevi un attimo, guardateci negli occhi e appoggiate l’orecchio sul nostro cuore, basta un battito per sapere che vogliamo solo una cosa, una soltanto: che voi stiate bene.

Per questo ci arrovelliamo, ci arrotondiamo, ci assottigliamo, blocco di creta da poter utilizzare all’infinito, ci inerpichiamo sulle montagne, ci facciamo vuote e poi piene in base al bisogno, noi vogliamo solo che stiate bene.

Anche quando ci scegliamo, soprattutto, quando ci scegliamo e ci salviamo un po’, pensiamo esattamente la stessa cosa, il nostro affetto non cambia, non si assottiglia perché osiamo un altro spazio oltre a quello conosciuto, il nostro bene rimane immutato.

Anche quando siamo ferite, quando stiamo affrontando una battaglia, quando ci sentiamo perse, vogliamo solo una cosa: il vostro bene. E il mondo lo sa, così la colpa ci curva la schiena e ci fa inciampare, ingoiare liquido amniotico di continuo come fosse la cosa più naturale del mondo. Ma non lo è.

E non c’è niente che possa farci cambiare idea, nulla che possa trascinarci via, nulla che possa farci rinunciare a voi, nemmeno la sofferenza, men che meno il desiderio, anzi, quello caso mai ci avvicina.

E non è una questione di sangue che fluisce ma di cuore che vi appartiene. Un cuore che detenete dal momento in cui vi abbiamo incontrato. Non importa il luogo; la pancia, un paese, una città, una fotografia.

La storia tra noi e voi è fatta di perdite e di incontri continui, di mani che stringono e si aprono, di corpi vicini e altrove.

Il cuore, però, lui pompa sempre allo stesso modo, e non importa se i sentimenti che provate per noi cambiano, se talvolta ci odiate, sappiamo che avete bisogno di andare per poter tornare.

Siete le persone che conosciamo meglio al mondo, ma allo stesso tempo ci rimanete sconosciuti fino alla fine. La cosa buffa di tutta questa storia è che non ci interessa, non ci interessano le montagne, le cicatrici, le intemperie, il buio. Il fatto che non siete nostri.

Ci interessa la felicità, però, la vostra. E se ci sono tempi della vostra esistenza che non ci contemplano, con dolore, sapremo starci dentro.

È pur vero che troveremo il modo, comunque e ovunque, per continuare a leggervi una storia che tracci parole sincere e resistenti fili, affinché vi sia chiara la strada dei ritorno.

In fondo, vogliamo solo una cosa e, anche se a volte non ci capiamo niente e dobbiamo affrontiamo lupi, oceani, deserti, noi ci lavoriamo un’esistenza intera affinché voi possiate stare bene.

E questo non cambia. Anche quando vi convincete o vi convincono del contrario.

Non cambia mai.

Vogliamo solo che stiate bene.

Penny

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