No vabbè, battaglia persa. C’è sempre qualcuno che butta lì una frase triste, la responsabilità di 400.000 mila seguaci e questa è volta una una madre, ovviamente. Che essere solo una donna non è ancora sufficiente. Amore di…indovinate un po’?

Un libro. Regalatemi un libro. Ad esempio. Scritto da una donna. Ma anche no. E mi fate felice. Il tramonto. La neve. Una penna stilografica. Un quaderno a righe. Le parole dei bambini. La pace nel mondo. La focaccia al formaggio. La pasta al burro. Un vibratore. Una coperta calda. Frasi di senso.

Certo un figlio, vale, nella scala di priorità moltissimo. Stupido il paragone con gli oggetti. Ma la vita, le cose delle vita, grandi e piccole, sono gioie. Fanno parte. Bisogna dirlo e gridarlo, far presente alle giovani donne l’opzione: Puoi non essere madre e la tua vita varrà lo stesso, sarà importante, perché tu sei importante, procreatrice o no.

Si può generare comunque. Azioni e sogni. Buone pratiche. Parole. Gesti. Teorie. Scoperte. Storie belle. Invece no. Donne che attendono il momento della procreazione come risolutivo, perché altre donne le raccontano che sta lì la felicità. Lo so perché ci sono passata anch’io. Avrai un figlio e sarai felice. E nessuno sarà felice come te.

Non è questo il messaggio?

Ma non funziona così, sono stata infelice e questo non è dipeso dalle mie figlie, è dipeso da me, da quello che avevo costruito. E l’amore è altro che aspettarsi dai figli tutta la felicità del mondo. Tanta, ma non tutta, non unica, altrimenti sarebbe un guaio, soprattutto per i poveri figli.

La vita deve essere piena di opzioni in cui possiamo starci dentro tutte quante.

E mi viene un nervoso che nemmeno ve lo immaginate! Perché alle nostre ragazze queste bugie arrivavano. Mia figlia mi ha raccontato che su Tik Tok c’è una madre che spara video su come dedicarsi alla casa, ai figli, alle pulizie e di come preparare cibi buoni e ammansire mariti quando perdono le staffe.

Come giustificare la violenza. Come indirizzare alla “mansuetudine”.

Quando stupri pensa che quella potrebbe essere tua madre o tua sorella, non basta pensare che stai stuprando una ragazza? Una donna?

Faccio di tutta l’erba un fascio, per quanto riguarda la storia femminile, lo scopo finale è lo stesso.

Nessuna narrazione unica della nostra storia. Donne che partoriscono, uomini che si realizzano attraverso altro, tipo una professione o una carriera e son soddisfazioni.

Dobbiamo donare opzioni. Possiamo fare quello o questo. Ad ogni modo se partecipiamo alla vita non saremo mai sterili, saremo generatrici di desideri, sogni, eredità.

Sterili sono le madri che continuano a scindersi dalle donne che sono, e raccontare solo una parte delle verità, ovvero, quella che da secoli ci costringere in un luogo o posto di sottomissione.

Smettiamo di dire che la maternità è la risoluzione ad ogni infelicità. Perché lo sappiamo tutte cosa vuol dire essere donne felici.

E con questo chiudo, prima che qualche amore di mamma, cuore di mamma, piccola di mamma, tesoro di mamma o cosa così, provi a dirmi che sono una madre indegna, vi dico che amo profondamente le mie figlie, le amo così profondamente da amare di più me stessa.

Penny

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/

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