Un quadro indiziario molto pesante. Aggravato da altre testimonianze. Amici, genitori. E una foto dell’8 agosto in cui Roberta ha un occhio nero. A raccontare della circostanza in cui lui l’aveva picchiata sono in tanti: amiche di Roberta, la madre, perfino la madre di Pietro. Quest’ultima però ai carabinieri ha spiegato che la vera colpevole dell’occhio nero era la stessa Roberta, che aveva ammesso la responsabilità di “avere provocato la violenza del figlio”. Mentre gli amici raccontano di un ragazzo molto geloso e addirittura di Roberta picchiata e spaventata sin dai primi mesi della loro relazione. Minacciava che avrebbe fatto del male a lei e alla sua famiglia. Non voleva più stare assieme a lui, ma non lo lasciava per timore delle conseguenze: così, almeno, risulta da alcune testimonianze degli amici.

..“Basta uno sguardo al corpo dilaniato di Roberta, nuda nella parte superiore del corpo, con i jeans slacciati ed in parte abbassati, con il volto tumefatto, con il cranio ferito, forse con i capelli rasati… a tradire uno spessore criminale che va immediatamente contenuto”. Inoltre, le testimonianze rivelano come già da tempo vivesse in un contesto di timore e soggezione. Di una violenza di cui la ragazza aveva portato perfino i segni manifesti di un occhio nero. Di indizi che potevano allarmare prima…”

Da “Il fatto quotidiano”.

Vorrei fosse chiaro che la violenza non ha nessun e dico nessun motivo per essere meritata. Che non si provoca. Si subisce e basta.

Il colpevole della violenza non è solo l’ uomo che la produce ma anche chi la nasconde, la protegge, la giustifica.

A volte è una madre, a volte un padre, gli amici, un contesto in cui la violenza trova terreno fertile.

Chi pensa che in fondo una sberla, un pugno, un’ alzata di voce che annienta, faccia padre del gioco della coppia si sbaglia di grosso.

La violenza ha avuto ore e giorni per verificarsi prima dell’atto conclusivo.

Questo forse è ciò che mi tramortisce di più. Chi non vede. Chi nega. Chi collude.

Chi collude è responsabile. Sempre. Anche se è una madre.

Penny

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/

1 comment on “La violenza non è mai improvvisa, è fatta di un femminicida e di chi ha negato la sua violenza. Così è stato per Roberta.”

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