Domani mia figlia va a scuola tutta la settimana, evviva! La settimana successiva starà a casa. Ogni istituto ha scelto il suo modo di fare didattica. Un giorno sì e l’altro no ecc…

Noi genitori possiamo tirare un sospiro di sollievo. Finalmente i nostri ragazzi usciranno di casa, vedranno i loro compagni e i professori negli occhi.

Spero vivamente che il rientro a scuola sia un ritorno a quella relazione che è tanto mancata ed è base necessaria perché i nostri ragazzi si appassionino allo studio e inizino a riprendersi l’esistenza.

Quello che mi preoccupa, invece, è che quel tempo in cui i ragazzi staranno a scuola saranno riempiti di quel “controllo” di cui la nostra istruzione si vanta e si caratterizza e che allontana.

Mi chiedo se quel tempo finalmente in classe, verrà usato per spiegare con più calma, se verrà usato per accogliere le domande, i dubbi, ciò che non si è capito delle varie discipline, se qualche docente illuminato si fermerà un paio di ore per ascoltare il sentire dei nostri ragazzi.

Me lo chiedo, perché, ho due sensazioni e spero davvero di sbagliarmi. La prima è che in questo 50% di Dad si continui a spiegare a raffica senza molta interlocuzione e il resto, in presenza, venga usato per impilare verifiche, una dietro all’altra, come se il problema fosse solo legato a quanto i nostri ragazzi- che ricordo sono adolescenti- hanno fatto i furbi (telecamere spente, copiature ecc…) e non ad aiutarli a tirar fuori il loro potenziale, a rimettersi al lavoro sulla costruire del loro futuro.

La seconda è legata all’attenzione ( giustissima) sulla riaperture da parte dei neo-movimenti di genitori, cittadini, insegnanti ecc…sì, insomma, spero che non ci si accontenti di una scuola aperta alle stesse condizioni del prima pandemia, ma si lotti per una scuola più equa, giusta e illuminata.

Non sarà- e ci tengo ad esprimere il mio pensiero- il “cambiamento tecnologico” a rendere la scuola che abitiamo un luogo migliore, perché, la Dad può essere solo uno strumento aggiuntivo, un di più, al processo di insegnamento-apprendimento.

Come ognuno di noi ha potuto notare nei nostri figli, lo schermo crea dipendenza, diminuisce le capacità attentive e isola. Non ultimo, gli fa credere che il mondo sia fatto di esposizione e ricerca rapida d’informazioni. Provate a mettere i ragazzi davanti ad un testo di comprensione e mi darete ragione.

Per quanto riguarda noi docenti, so che il nostro lavoro in queste condizioni è davvero difficile, spesso veniamo mandati allo sbaraglio, usati come carne da macello ( la decisione sulla sospensione dei vaccini mi lascia interdetta) e l’arte è quella di arrangiarsi.

Quindi, se da una parte sono felice che la scuola riapra, come genitore e insegnante ( anche se lavoro alla primaria e noi per fortuna siamo sempre rimasti aperti), nello stesso tempo ho paura che tutto quello che abbiamo da offrire ai nostri ragazzi sia tale e uguale a prima.

E gli unici ad essere diventati altri, siano soltanto loro, gli adolescenti, con il carico emozionale che nascondono negli zaini.

Penny

Se volete cercarmi questi sono i link del mio romanzo e del mio albo illustrato. In uscita a giugno un libro di letteratura per l’infanzia.

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/

http://old.giunti.it/libri/narrativa/il-matrimonio-di-mia-sorella/

4 comments on “Dad al 50%. Speriamo che il 50% di presenza non siano solo verifiche. Speriamo che la scuola sia in grado di “tenere dentro” i suoi ragazzi.”

  1. Io mi chiedo solo perché abbiano bloccato le vaccinazioni agli insegnanti, proprio quando i ragazzi rientrano a scuola .
    Spero che i genitori spieghino ai figli quanto sia necessario un loro comportamento responsabile, dentro e fuori gli edifici scolastici .
    Che non rimanga , appunto , una riapertura estemporanea volta a compiere verifiche , ma piuttosto un nuovo inizio .

  2. Relativamente alle vaccinazioni credo siano eque le nuove direttive. Forse alle primarie, ma alle superiori, alle medie o peggio ancora negli atenei, che genere di contatto ravvicinato hanno gli insegnanti con gli alunni?
    che rischio corrono più di una commessa del supermercato che recepisce pure uno stipendio inferiore? Mettete anche voi mascherine e visiere, come fanno gli addetti della GdO per 8 ore filate, e w la par condicio!

    • Io so che ogni giorno sono a contatto con 20 bambini che starnutano e si spostano la mascherina, che per avere un Fpp2 devi patire…non credo sia giusto, tutto qui. Come lavoratori diciamo che non siamo protetti.

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