Circa un mese fa eravamo sedute al tavolo della cucina e lei mi ha chiesto: “Cosa ne dici ma’ di prenotare un paio di colloqui?”.
Ho mugolato, perché NON NE AVEVO NESSUNA VOGLIA!

Diciamoci la verità, qualsiasi genitore che ha fatto i colloqui con gli insegnanti delle scuole superiori sa che, a volte, ci mettono parecchio prima di ricordarsi chi sia il ragazzo o la ragazza in questione.

Non gliene faccio una colpa, la colpa caso mai è del sistema, le classi che hanno da gestire sono davvero tante e quindi hanno la mia comprensione.

D’altronde il ministero fa spot propagandistici di apertura della scuola d’estate, poi le classi a settembre saranno sempre di 30 alunni, alcuni docenti salteranno di qua e di là come grilli e le aule faranno schifo.

Una mia amica mi ha persino raccontato che ai colloqui di suo figlio le hanno chiesto se poteva mostrargli una fotografia del ragazzo!

Ad ogni modo, la mia sedicenne se la cava e io quest’anno ho cercato di saltarmi i colloqui?.

“Devo proprio?” le ho chiesto quando mi ha riposto la domanda.
“Sì, quest’anno ho tutti i professori nuovi e tu non ne hai conosciuto mezzo!”.

A quel punto ho dovuto cedere, però le ho chiesto di fare lei, perché non mi ricordavo assolutamente le password del registro elettronico, quindi, nel giro di mezzo secondo mi ha prenotato due colloqui: uno per lunedì e uno per martedì di questa settimana.?

Per circa un mese ogni tanto mi diceva:” Non ti dimenticare i colloqui!”.

“Figurati se me li dimentico” le ho risposto pure un po’ seccata.

“Vabbè, io ti scarico il link così è tutto pronto e te lo invio su whatsapp”. Mi ha preso il telefono e ha memorizzato tutto e poi, conoscendomi ha aggiunto: “non ti puoi sbagliare!”.

Ovviamente il primo colloquio me lo sono fumato e quando lei mi ha telefonato per chiedermi come era andato, mi sarei voluta sotterrare.

Al ché lei mi ha mandato subito l’email della prof e mi ha detto:”Ora chiedi scusa”.

Il giorno dopo per il secondo colloquio mi sono messa la sveglia e ce l’ho fatta. ?

Un po’ di tempo fa non mi sarebbe mai successo. Non avrei dimenticato mai un colloquio, sarei stata pronta, presente e forse anche di più.

La cosa bella dell’esperienza di fallire nella conciliazione materna sapete qual è?

È che non succede nulla, ma proprio nulla, che quel giudizio che immaginavamo su di noi, era una costruzione altrui. I figli, per lo meno le mie, mi comprendono e si fanno pure un paio di risate.

Rimangono gli occhi di tenerezza, rimane il bene.

Io fallisco, dimentico, brucio il cibo, non arrivo dove loro vorrebbero, non esaudisco tutti i loro desideri grandi (come fare l’università fuori Genova), o piccoli (come comprarsi le scarpe appena uscite), e succede una cosa magica, le due si danno da fare, si muovono, imparano ad essere più autonome.

E succede una cosa magica, io mi proteggo, proteggo il mio tempo, me lo concedo e mi perdono che, poi, non c’è nulla da perdonare.

Se l’avessi capito prima non avrei sofferto così tanto, se l’avessi capito prima sarei stata una madre migliore e di certo una donna più felice.

Per fortuna esiste il tempo, c’è sempre tempo fino a quando non finisce e io ho intenzione di usarlo tutto, non per essere il desiderio di qualcun altro: un uomo, un figlio, gli altri, la società; ma per essere il mio.

E che le mie figlie siano il loro desiderio più grande.

Penny ❤️

Se volete cercarmi questi sono i link del mio romanzo e del mio albo illustrato.

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/

http://old.giunti.it/libri/narrativa/il-matrimonio-di-mia-sorella/

In uscita a giugno un libro di letteratura per l’infanzia edito Mondadori:

“La scuola è di tutti”

Rispondi