Quando mi sono separata ero piena di speranza. Pensavo che il tempo avrebbe curato le mie e le sue ferite. Soprattutto le sue, visto che mi sentivo addosso la responsabilità della scelta.

In questo tempo ho creduto nella giustizia, ho vinto tre cause penali anche se le mie figlie non hanno ancora visto un soldo. Ho creduto che le cose potessero cambiare.

So cosa succede quando si desidera che l’altro, amico/a, compagno o marito ci comprendano. So cosa vuol dire ogni volta rinnovare la speranza di essere creduta. Lo so perché dentro alle mie storie di sottomissione con l’altro, a partire dagli educatori- che troppo educatori non erano- io ho sempre creduto nel cambiamento.

In effetti se tutti raccontano che l’amore al potere di cambiare l’altro, perché, io non avrei dovuto riuscirci? Se raccontano che basti essere una buona persona, che basti retrocedere, non usare la prepotenza, perché non avrebbe dovuto funzionare?

È strana la storia delle donne infilate in questo gioco d’amore che oscilla tra il potere tutto (tu mi distruggi) e, in fondo, non potere niente.

Ci ho messo tanto a comprendere che non avrei cambiato niente. A volte non basta comportarsi bene, non basta fare un passo indietro, non basta affidarsi alla giustizia, non basta credere che lui prima o poi capirà.

Nella mie storie di sottomissione, alla fine, non sono stati mai gli altri a cambiare. Sono stata io.

Mi sono voltata dall’altra e sono andata avanti. Non mi sono più aspettata nulla da chi avevo di fronte, nessun cambiamento, nessun adattamento o inversione di rotta.

Semplicemente mi sono assunta la responsabilità della rottura, mi sono scrollata di dosso quella castrante “onnipotenza” sinonimo di sottomissione che non mi permetteva di procedere.

Perché, spesso, sugli altri non possiamo nulla, non è vero che possiamo salvarli, convertirli, fargli capire il nostro punto di vista, a volte, dobbiamo solo abbandonarli alle loro scelte.

E succedere, nel tempo, succederà. Starete meglio, starete bene anche se la situazione non sarà cambiata, anche se il peso emotivo ed economico sarà sempre sulle vostre spalle, anche se non c’è stata giustizia, sarete voi a non essere più quelle di prima.

Quindi, se state aspettando, se siete in attesa, dentro a relazioni che vi fanno male e vi fanno sentire inadeguate, sappiate che lui o lei potrebbero non cambiare mai, ma potete farlo voi.

Potete scegliere chi siete, cosa volete e chi desiderate avere accanto. Potete cambiare direzione, anche se il tempo non ha modificato nulla,

sarete voi ad esservi salvate.

Penny

Se volete cercarmi questi sono i link del mio romanzo e del mio albo illustrato. Il 22 giugno esce per Mondadori: “La scuola è di tutti”.

https://www.ragazzimondadori.it/libri/la-scuola-e-di-tutti-le-avventure-di-una-classe-straordinariamente-normale-cinzia-pennati/

https://www.ragazzimondadori.it/libri/ai-figli-ci-sono-cose-da-dire-cinzia-pennati/

http://old.giunti.it/libri/narrativa/il-matrimonio-di-mia-sorella/

2 comments on “A volte l’altro non cambia, la situazione non cambia. Noi, però, possiamo cambiare la nostra storia.”

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