Come ben sapete ho parecchi adolescenti intorno, ex alunni, amici delle mie figlie, amici delle figlie delle amiche, amici dei figli del mio compagno.

L’estate è alle porte e la mia grande ( primo anno di università) si lamenta che non farà vacanze, ha scelto lei di portare a termine la sua esperienza scoutistica e quindi tra campi e studio non ha altro tempo a disposizione. Nessuno le ha puntato il fucile alla testa, decisione autonoma, ma si lamenta lo stesso.

Mi annovera elenchi di amici che faranno vacanze in un continuum fino a settembre, e, anche se è pur vero che questi ragazzi sono stati reclusi dentro alla pandemia, è qui che mi pongo la domanda intorno al desiderio.

Insegnare a desiderare credo sia alla base di una vita soddisfacente, imparare ad attendere, a non consumare, a non accedere a tutto.

A volte sono triste quando penso che non riesco economicamente a soddisfare i loro desideri, pochissimi viaggi all’estero, poche vacanze stellari, la patente sarà una conquista a tappe, poi, guardo la voracità con cui vengono ingurgitate emozioni ed esperienze e mi tranquillizzo.

Credo sia giusto spingere i desideri dei figli e delle figlie, anche aiutarli nella realizzazione, ma credo che abbiano anche bisogno di un tempo di attesa e di responsabilità.

Perché il desiderio va desiderato e se si ottiene più o meno in fretta tutto ciò che si vuole, si rischia di alzare la posta in gioco e non di non essere mai soddisfatti ma anche di non sapere ciò di cui si ha davvero bisogno.

Come adulti tendiamo a soddisfare i figli è nella nostra natura, a volte, invece dovremmo fermarci, non farci prendere dalla paura del “rimarrà indietro” e riflettere su ciò che permettere e concedere.

O meglio sull’accompagnamento verso il desiderio.

Altrimenti capita di trovare ragazzi e ragazze già consumati dall’amore, coppie stabili in corpi giovani, ragazzi e ragazze alla ricerca dello sballo sempre più sballo, se a diciott’anni mi posso permettere tutto a venti cosa mi serve per sentirmi appagato?

Così cerco di riflettere con le mie ragazze su ciò che si può e non si può fare, sulla capacità di dare alle cose anche il tempo giusto della maturazione, la grande ( sempre lei?) vorrebbe studiare fuori Genova come fanno moltissimi suoi amici, ci abbiamo provato ma rimane, per ora un desiderio irrealizzabile.

Ne abbiamo parlato tanto, è dispiaciuta e non crediate che a me, a volte, non mi si stringa il cuore, ma se ci rifletto, so che anche questa dell’attesa è un tempo enorme di crescita.

Non le ho chiesto di rinunciare al suo desiderio ma di mettere azioni per realizzarlo più avanti, magari nella specializzazione, quando sarà più grande e avrà le idee più chiare sul suo futuro.

Di certo deve essere lei agente del suo desiderio, invece, a volte, mi sembra che credendo di aiutare i nostri figli non facciamo che sostituirci e chissà che non sostituiamo i nostri desideri ai loro.

Riflessioni che mi aiutano a vivere la mia condizione di madre che si occupa in tutto e per tutto delle propri figlie e che, a volte, ha paura di non farcela.

Eppure, so che questa eredità dell’insegnare il desiderio, la capacità di stare nel presente, di non anticipare scelte per la fretta di consumare, non può che far bene a tutti. A loro ma anche a noi nella ricerca del nostro di desiderio.

Penny ❤️

https://www.ragazzimondadori.it/libri/la-scuola-e-di-tutti-le-avventure-di-una-classe-straordinariamente-normale-cinzia-pennati/

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3 comments on “Insegnare ai figli il desiderio e l’attesa. Insomma, a non avere tutto.”

  1. molto vero …. così come però dietro al coraggio di non assecondare sempre, e non sostituirci a loro nei desideri, tempo ci sia un enorme lavoro che noi mamme dobbiamo aver fatto nel tempo su di noi … e caspita quanta fatica c’è dietro a questa consapevolezza! e quindi nelle virgole e nella scelta di ogni tua parola, in questa riflessione, intravedo dietro le quinte il peso di questo lavoro, che però poi libera se stessi e i propri figli …. e davvero apre un futuro che comunque sarà proprio, e non altrui, non subìto, non “capitato”. grazie

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