Vorrei vi ricordaste gli atti di cura che mettete in campo nelle vostre vite, gli animi che avete sedato, le liti che avete dissipato.

Vorrei vi ricordaste tutte le volte che i vostri figli vi hanno portato in dono la loro sofferenza, sapendo che eravate in grado di sostenerla.

Tutte le volte che avete perdonato. Quelle in cui non vi hanno creduto e quelle in cui siete state mogli prima che figlie, prima che donne.

Tutte le volte che avete tentato delle risposte, anche quando erano difficili, che avete conciliato per quella pace in famiglia che al primo soffio di vento si dissipava di nuovo.

Vorrei vi ricordaste la storia che volete scrivere. E cosa desiderate, al di là delle abitudini.

Vorrei vi ricordaste tutte le volte che avete provato a smarcarvi da quel giudizio che opprime il petto. Lo stesso che non vi riconosce quanta strada avete percorso, quanto coraggio avete.

Vorrei vi ricordaste chi siete, quante acque sporche avete smosso e quante opportunità avete concesso di uscita dalla melma.

Vorrei vi ricordaste chi siete. Che nell’atto di “salvarvi”, di credervi, di prendervi cura di voi stesse, non avete solo cambiato le vostre esistenze ma dato una possibilità a quelle dei vostri figli e figlie e a tuttə.

Perché ciò che si tramandi non sia una storia unica, quella che conosciamo bene, ma sia una storia collettiva di uscita dalla sottomissione, qualsiasi forma abbia.

Vorrei non dimenticaste mai chi siete. Da dove siete partire e dove siete arrivate.

Che state camminando controvento.

Vorrei non dimenticaste mai la forza dei vostri passi incerti, gli stessi che permetteranno ad altre donne di accorgersi che esistono strade possibili oltre a quelle che sono già state tracciate per loro.

Vorrei vi vedeste, non importa se lo fanno gli altri. Ad ogni modo io vi vedo.

Penny ❤️

https://www.ragazzimondadori.it/libri/la-scuola-e-di-tutti-le-avventure-di-una-classe-straordinariamente-normale-cinzia-pennati/

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https://www.giunti.it › catalogo › il-…Il matrimonio di mia sorella – Giunti

5 comments on “Non dimenticatevi chi siete. Il vostro coraggio nella storia collettiva di uscita dalla sottomissione.”

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